Davey Johnson, dall’Olanda al trionfo con gli USA

Da vice di Robert Eenhoorn agli Europei del 2003 alla guida della squadra statunitense che ha conquistato l’oro 2007 a Taiwan – Bryan Anderson dei Cardinals: "L’Italia ci ha suonato la sveglia"

Nove vittorie (di cui tre shut-out) in dieci giorni. E con tanta voglia di tornare campioni del mondo. Gli USA, mai ad un Mondiale con una squadra così competitiva (16 giocatori di triplo A su un roster di 24), sono saliti per la terza volta sul podio più alto in 37 edizioni del Mondiale, che li ha visti conquistare anche 8 argenti e 3 bronzi.
Un successo inequivocabile frutto del lavoro del 64enne Davey Johnson, 13 anni come seconda base e 14 da allenatore in Major League (World Series con i NY Mets), due anni nella Japanese League e dal 2005 allenatore del Team USA.
Se Johnson è riuscito a centrare l’oro superando Cuba (imbattuta da 9 edizioni) lo deve probabilmente anche a quanto appreso durante il periodo trascorso in Olanda. Arrivò, con grande entusiasmo, nell’estate del 2003 chiamato dalla KNBSB per far parte dello staff tecnico della nazionale durante l’Europeo e la qualificazione olimpica affiancando Robert Eenhoorn, costretto a stare vicino al figlio Ryan, poi scomparso dopo una lunga malattia all’età di soli 6 anni.
L’esperienza con Eenhoorn e con la squadra orange, che sbancò l’Europeo di quattro anni fa, fu determinante nel suo percorso di allenatore, facendogli scoprire il mondo fino ad allora sconosciuto del baseball non professionistico.
L’Olanda fu un vero e proprio trampolino di lancio per Johnson che si gode la meritata vittoria, giunta 33 anni dopo l’ultimo successo americano.
Solo un momento di defiance. Una sconfitta amara. Contro gli azzurri di Mazzieri che, con grinta invidiabile e senza timori reverenziali, venerdì 9 novembre hanno messo ko con uno storico 6-2 i forti avversari (vincente D’Angelo, perdente Outman). L’Italia è stata l’unica formazione del Mondiale a dare una delusione a quelli che sarebbero stati i futuri campioni.
Il ricevitore dei St. Louis Cardinals, Bryan Anderson, scrisse nel suo diario “Italy game woke us up”. Sul 5-0, sottolinea Anderson, gli USA disputarono contro l’Italia una gara definita “imbarazzante”. Non ricorda esattamente cosa successe in quella partita, ma quella brutta sconfitta con gli italiani servì come una svegliata. “Avevamo considerato superficialmente le nostre avversarie ma nel baseball non puoi ragionare così”.
I numeri sono la testimonianza più evidente del trionfo americano: 57 punti segnati contro 22 subiti in 10 incontri disputati, 7 vittorie su 9 ottenute con almeno 3 punti vantaggio.
Domenica il seconda base Jayson Nix (Colorado Rockies) ha guidato l’attacco USA chiudendo a 2 su 4 con un fuoricanpo, 2 punti prodotti ed uno segnato.
Il 25 enne Nix, MVP del torneo e miglior seconda base, ha battuto con un pesante .387 (12-31) di media con 3 doppi, 1 triplo, 2 homeruns, 6 punti battuti a casa, 9 punti segnati, 2 basi rubate.
L’esterno Justin Ruggiano (Tampa Bay Devil Rays) è risultato primo per numero di fuoricampo (3) mentre Colby Rasmus (St. Louis Cardinals) è stato uno dei tre migliori esterni.
La media battuta di squadra è stata di .286 (85 valide su 297 turni) 23 doppi, 2 tripli, 14 homerun e 49 punti battuti a casa nell’arco dei 10 incontri; la media PGL è stata di poco superiore al punto (1.03), la più bassa del torneo.
Jeff Karstens (New York Yankees) ha ottenuto due vittorie contro Corea e Messico con 0.69 di mpgl. Il rilievo Lee Gronkiewicz (Toronto Blue Jays) è invece apparso in 6 delle 10 partite giocate dagli USA, vincendo contro Taipei, con una media di 1.23 (in 7.1 inning 4 valide, 1 punto e 10 strikeout). Infine, tre salvezze per Chris Booker (Washington Nationals).

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Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.

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