Il baseball milanese, e più in generale lo sport meneghino, riceve un’altra batosta. L’ultima in ordine di tempo è di ieri sera quando il Milano Baseball ´46, che tra poco più di 3 settimane debutterà nel campionato di serie A2, non ha potuto ancora allenarsi al Kennedy di via Olivieri, su quel glorioso diamante teatro di tanti successi da 44 anni a questa parte.
Tutto perché il gestore provvisorio dell´impianto (che è di proprietà comunale) ha negato l´accesso allo staff tecnico (guidato da Raoul Pasotto) ed ai giocatori spiegando che non accetta prenotazioni da parte del Milano Baseball.
Di fronte a questa assurda situazione il Milano Baseball ´46 ha comunicato che ‘ritiene di non poter essere ostaggio di un gestore (privato) di un impianto comunale che dovrebbe essere regolarmente a disposizione delle società cittadine e mantenuto in condizioni ottimali.
Pertanto la società biancorossoblu ha chiesto al Comune di Milano, nella persona del capo ripartizione Sport (visto che l´assessore Terzi non ha ancora ricevuto il presidente Giulianelli e non sembra particolarmente sensibile alla vicenda), di ‘risolvere immediatamente il problema che si trascina ormai da troppo tempo.
Il Milano è l´unica squadra di baseball in tutta Italia che non è ancora in grado di potersi allenare regolarmente sul proprio campo e nelle ultime settimane ha elemosinato ospitalità da Legnano a Lodi, con intuibili ripercussioni sul programma di avvicinamento al campionato.
‘Di questi ritardi e delle sue ripercussioni sul rendimento della squadra, il Milano ´46 ritiene responsabile il Comune di Milano. E si regolerà di conseguenza.
Se la situazione non dovesse sbloccarsi nei prossimi giorni, il Milano Baseball potrebbe attuare anche clamorose forme di protesta verso l’amministrazione comunale.
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