Il più diffuso quotidiano olandese, De Telegraaf, ha pubblicato una lunga intervista di Jaap De Groot al lanciatore Rick Van Den Hurk, nato 22 anni fa a Veldhoven (un piccolo centro ad ovest di Eindhoven) ed attualmente in forza ai Florida Marlins.
Proprio a Eindhoven, Rick ha mosso i primi passi nel baseball con il PSV, dove suo papà Wim copriva il ruolo di technical manager. A soli 16 anni, Rick ha salutato la società e la famiglia per volare in Florida, alla ricerca di un ingaggio nel baseball pro americano. Nel 2007, è stato promosso dal singolo A alla Major League entrando nella rotation dei Marlins: e alla fine è riuscito a collezionare 17 gare da partente, 81 innings e 82 strikeouts.
Ecco alcuni stralci dell’intervista a Van Den Hurk:
‘Una disciplina di ferro. E’ questo l’unico modo per uno straniero per affermarsi negli Stati Uniti. Non fumare, non bere e tutto concentrato sul proprio futuro. Ma non è sempre così semplice. Specialmente quando mi infortunai al gomito dopo un anno e mezzo. Hi sempre pensato positivo e con l’aiuto dei medici, dopo 10 mesi, ero già pronto a riprendere. Un buon equilibrio mentale è fondamentale per arrivare in alto. I Marlins ci forniscono regolarmente anche un ‘mental coach. Qualcuno segue la squadra costantemente e sa perfettamente quando e su chi intervenire. Ciascuno è a proprio agio con questi coach.
‘Giocare in Major Leagues è un’esperienza unica. Sapete, Barry Bonds già giocava nelle Majors, quando io non ero ancora nato. Quando ero bambino tifavo per Andruw Jones. E’ stata una cosa molto speciale non solo giocare contro di lui, ma anche poterlo incontrare dopo la partita. Mi ha regalato la sua maglia autografata. Sui fuoricampo, beh, non mi sono mai agitato troppo: d’altronde per un lanciatore un homerun non è la fine del mondo. Questo è il punto, quando pensi positivo. L’importante non è il lancio appena fatto, ma quello successivo. Se non ricordi questo, non ce la potrai mai fare.
‘Nel frattempo ho contratti di sponsorizzazione con Nike USA e Rawlings. Pagano somme di denaro a forfait e qualcosa di extra per ogni mia partita che viene trasmessa in tv. Il mio stipendio ufficiale come rookie – è stabilito dalla MLB: l’anno scorso era di 390.000 dollari, per il 2008 sarà di 410.000 dollari. Solo dopo la mia terza stagione in Major League il mio contratto potrà essere ritoccato. Abbiamo cominciato lo spring training con 60 giocatori: 40 hanno già un contratto, per 20 si tratta di un try-out. Ne resteranno 25 di cui 5 lanciatori partenti, 7 rilievi e 13 giocatori per altre posizioni. Questo è il roster di cui farò parte. Da 6 anni a questa parte con questa società, sono diventato un vero Marlin. fino a quando un altro club non mi farà un’offerta, resterò con i Marlins se me lo chiederanno.
‘Se sarò nel 25-men roster, sarà impossibile per me aggregarmi alla nazionale olandese di Eenhoorn e partecipare alle Olimpiadi di Pechino. L’unica possibilità di giocare per il mio paese è legata ad una mia presenza qui nelle Minor Leagues. Altrimenti mi concentrerò sul World Baseball Classic, dove le squadre nazionali possono contare su giocatori di Major League. Se tutto andrà bene, sarò lì di sicuro. Perché come sportivo ho altri due sogni da realizzare: vincere le World Series con la mia squadra e debuttare con la nazionale olandese. Per quanto le Major Leagues possano essere magiche, sarò sempre un olandese. Quella maglia arancione sarà mia, prima o poi
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