nCi sono sogni, tanti, che riguardano il baseball italiano. Grandi progetti per il movimento, soprattutto per l'Italian Baseball League. Ma se è vero, come molte teorie affermano, che è la base il vero humus di un movimento, sportivo o non, allora, guardando bene, si scopre che prima ancora che le istituzioni ad anticipare i cambiamenti sono le persone.n
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nSono nate franchige, si sono abbattuti vecchi rancori campanilistici per andare oltre, per dare al nostro sport un domani. Ma quando si parla di futuro non si può che parlare dei giovani, dei nostri ragazzi.n
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nEcco quindi che in un lunedì "qualsiasi", tra due ponti primaverili, una ventina di ragazzi provenienti da diverse parti d'Italia si ritrovano a Verona per realizzare quello che per molti di loro è e resterà un sogno: fare del baseball una professione, oltre che uno sport da poter praticare divertendosi.n
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nC'erano alcuni prospetti di club di serie A1 come il Rimini (Di Peppo e Lisi), la Fortitudo Bologna (Fabbri e D'Amico), il Parma (Gallusi), ma anche di A2 come Bollate (Frigerio), Codogno (Corio), Piacenza (Loardi), fino a Rovigo (Crepaldi e Sacchetto), Castelfranco Veneto (Salviato e Voi) e Verona (Volodin, Castagnini, Mantovani, Castagna, Nunez, De Boni, Bertagna, Pighi). Ma in diamante c'erano anche alcuni senior come Riccardo Bertagnon del Cariparma, Tebaldi, Farinacci e Battaglini dell'FDS Verona).n
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nE "complice" il Centro Frozen Ropes della città scaligera, che ormai da alcuni anni si adopera per diffondere e approfondire le migliori tecniche legate alla preparazione atletica nel baseball e nel softball e che per la prima volta in assoluto si apriva ad una iniziativa del genere, questi ragazzi si sono trovati a disputare un vero e proprio tryout.n
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nCon gente del calibro di Andy Johnson, Responsabile degli scout in Europa dei Minnesota Twins, John Cortese e Danny Newman, entrambi scout dei Twins.n
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nAl loro fianco anche diversi tecnici italiani: da Giovanna Armani (che del centro scaligero è la fondatrice) a Gianfranco Vinco (coach della nazionale juniores), da Paolo Castagnini (Presidente Dynos Verona Baseball & Softball) a Francesco Barresi, fino ad Andres Garcia Cuesta (coach Dynos e BT Verona, serie B).n
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n"Gli atleti che hanno partecipato alla giornata sono stati tutti invitati direttamente dalla Frozen Ropes Verona, in quanto avevano partecipato ai camp o ai corsi invernali ed erano stati ritenuti di particolare interesse – ci spiega Giovanna Armani, Presidente del Centro Frozen Ropes – L'organizzazione ha così voluto dare prova dell'attenzione con cui sta seguendo la loro crescita".n
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nPrima delle prove gli scout hanno visitato la vicina facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona, piacevolmente stupiti dalla professionalità dei docenti Silvia Pogliaghi e Massimo Venturelli che hanno mostrato loro la palestra attrezzata per il baseball, che ospita il Centro Frozen Ropes, e gli attigui laboratori di Fisiologia e di Biomeccanica, completi di attrezzatura d'avanguardia per la valutazione degli atleti e dei loro movimenti.n
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nAlle 14 il via al try-out con una fase di riscaldamento, seguita dalle prove di difesa (varie prese e tiri degli esterni sulle basi; prese a terra dall'interbase con tiro in prima per gli interni). Poi è stato il turno del test sulle "60 yard", seguito dal turno in battuta con una quindicina di swing a testa. E per finire una serie di prove per i lanciatori con misurazione della velocità tramite radar gun.n
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nAl termine del tryout, una volta raccolti i dati, Andy Johnson si è congratulato con tutti i ragazzi presenti incentivandoli "al continuo impegno e al sacrificio" e ricordando loro che "i ragazzi che risulteranno più interessanti saranno seguiti in futuri test".n
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nDa Verona a Minnesota. Ci sono sogni che a volte possono diventare realtà.n
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