nUna vigilia così burrascosa il Milano Baseball non se l'aspettava proprio. Proprio quando la squadra stava cercando la giusta concentrazione, affilando le armi prima del duello in diamante contro l'Avigliana, leader della classifica di A2, è arrivata l'ennesima incredibile sorpresa. n
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nIl tutto scoperto, in modo del tutto casuale e senza nemmeno una comunicazione scritta. n
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nKennedy off-limits, in quanto affittato dal gestore provvisorio ad un'altra società per una non meglio precisata manifestazione sportiva. Il tutto senza che il Comune di Milano fosse in grado di imporre all'attuale gestore il diritto di accesso al campo, regolarmente prenotato, dalla squadra di baseball che lo utilizza dal 1964. n
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nCosì l'attesa sfida in programma tra Milano ed Avigliana si trasloca all'ultimo momento a Bollate, solo grazie alla disponibilità del presidente Bertani e al tempestivo interessamente del presidente del comitato regionale della FIBS, Burgazzi. Le due squadre potranno giocare quindi su un vero campo da baseball, ma senza questo spostamento il Milano avrebbe rischiato di perdere due partite a tavolino, di subire una penalizzazione in classifica e una pesante ammenda. n
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nUn colpo basso, l'ultimo e quindi quello pù duro, al baseball milanese. n
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nDi fronte a tutto ciò e alle vibrate proteste della società, la risposta del Comune è stata una lettera di diffida al gestore provvisorio. Nemmeno una telefonata tra il presidente del Milano, Marco Giulianelli, e l'assessore allo sport, Giovanni Terzi, nella giornata di oggi, è riuscita a sbloccare la situazione. n
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nLa vicenda, come noto, si trascina da tempo, con una risoluzione sempre più lontana. Non è da escludere che il Milano Baseball possa trarre delle conseguenze molto pesanti dalla situazione. n
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n"Penso che sia arrivato il momento di andarcene da Milano – ha dichiarato il Presidente del Milano Baseball 1946, Marco Giulianelli – una città dove non è più possibile fare sport. Chiederemo ospitalità per questo campionato nelle altre città lombarde, da Rho a Bollate a Lodi, e per il futuro ci accorderemo con qualche città che è intenzionata seriamente a lavorare sull'attività sportiva. Ci spiace soprattutto per l'immenso lavoro che abbiamo svolto tra i giovani e l'attività giovanile che facciamo con 140 ragazzi, nonché alle collaborazioni con le scuole radicate nel territorio. Purtroppo, senza campi (il Kennedyno in ostaggio allo stesso gestore provvisorio e il Crespi indisponibile dal 2001) non si può fare sport. Le famiglie si rivolgano all'assessore Terzi o al sindaco Moratti per avere delle spiegazioni. Noi avanti così non possiamo più andare". n
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