nE' ancora sulla bocca di tutti quello che è successo all'inizio della settimana quando Ken Griffey Jr. è diventato il sesto giocatore nella storia della Major League a toccare quota 600 fuoricampo in carriera. Al primo inning del match vinto per 9-4 sui Florida Marlins a Miami, il trentottenne esterno dei Cincinnati Reds ha battuto lo storico homer contro il lanciatore mancino Mark Hendrickson. E Griffey ha potuto quindi unirsi al ristrettissimo club che comprende già i nomi di Barry Bonds, Hank Aaron, Babe Ruth, Willie Mays e Sammy Sosa. A differenza però di Bonds e Sosa, Griffey è sempre rimasto lontano da sospetti di ogni tipo, mai avvicinato a storie di doping come il primo e non mai usato mazze «truccate» come il secondo. E a differenza di Aaron e "the Babe", Griffey non viene apprezzato esclusivamente per le sue battute, ma è considerato anche uno dei migliori esterni di sempre (venne nominato anche nella squadra del secolo della MLB quando vestiva la maglia di Seattle alla vigilia del suo trentesimo compleanno). n
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nCon il suo berretto calzato all'indietro ed il sorriso sempre stampato sul volto, quella di Griffey viene considerato una delle facce più rappresentative del baseball americano. Una bella soddisfazione per i tifosi dei Cincinnati Reds in una stagione che, nonostante l'avvento di Dusty Baker come manager, si presenta di basso profilo. I Reds sono infatti fanalino di coda di una Central Division della NATIONAL LEAGUE sempre più dominata dai Chicago Cubs. Alla vigilia della nuova tornata di Interleague, i "North Siders" non solo mantengono la miglior prestazione stagionale (43 vittorie 24 sconfitte) di tutta la Major, ma la scorsa notte hanno rifilato l'ennesimo sweep casalingo ai malcapitati avversari di turno (gli Atlanta Braves) e continuano a dimostrarsi praticamente imbattibili al Wrigley Field, dove hanno vinto la bellezza di 29 gare su 37. Bisogna vedere come reagiranno all'infortunio di Alfonso Soriano (rottura dell'anulare della mano sinistra) che non rientrerà prima di un mese e mezzo, ma l'esplosione di giocatori finora sempre risultati non eccezionali come ad esempio il partente Ryan Dempster (8 vittorie e 2 sconfitte in stagione e autore di un complete game contro Atlanta lo scorso 11 giugno), lasciano ben sperare. n
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nIl cappotto subito da Atlanta, accompagnato da uno stato di forma sempre più disarmante dei New York Mets (solo 3 vittorie nelle ultime 10 gare), rilancia le ambizioni di Philadelphia e Florida nella East Division. Le due franchigie si sono appena incontrate in una serie da tre a Miami dove i padroni di casa si sono imposti per 2-1 (5-4, 6-2, 0-3). I Marlins adesso sono ad appena 3 lunghezze dai Phillies che prima di entrare nel secondo turno di Interleague saranno chiamati alla difficile serie contro i Cardinals. Dopo due anni di sfavillante scintillio la West Division di NL ha ritrovato i suoi ritmi blandi ed è tornata ad essere il peggior raggruppamento delle Major. In questa situazione Arizona continua a non brillare ma a mantenere i Dodgers, secondi, a 4.5 lunghezze. Entrambi sono protagonisti di un laconico 4-6 nelle ultime 10 gare ma non sono insidiati da nessuno degli altri avversari di girone anche se San Diego inizia a dare qualche timido cenno di risveglio. n
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nNella AMERICAN LEAGUE la notizia bomba arriva dai Detroit Tigers. Additati finora come una delle più spiacevoli delusioni del 2008, si sono tolti la soddisfazione di rifilare uno sweep casalingo ai Chicago White Sox, primi in classifica nella Central Division, di Cabrera e compagni. I "South Siders" hanno ancora un ampio margine di vantaggio sulla coppia Minnesota-Cleveland (che si è appena affrontata con un 1-2 finale in casa degli Indians) e sugli stessi Tigers ma il campanello d'allarme a meno di una settimana dal derby contro i Cubs è già suonato nelle attente orecchie di Ozzie Guillen. n
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nNella East Division, nonostante il cappotto subito al Fenway Park e le due battute d'arresto nella serie da 3 ad Anaheim, i Devil Rays continuano ad essere gli unici avversari dei Red Sox. Boston (28-7 in casa, 7 vittorie nelle ultime 10 gare), mantiene la vetta della classifica ma Tampa resta a meno 2.5 mentre continuano ad andare a corrente alternata gli Yankees ad oggi sotto di 7 lunghezze con appena una vittoria in più rispetto alle sconfitte in stagione (34-33). n
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nLa miglior franchigia della AL resta ad oggi quella degli Angels che continuano a monopolizzare la West Division. Adesso Oakland, seconda nel girone, è a 5.5 lunghezze, Texas, terza, a meno 7.5. Il roster di Scioscia sembra inarrestabile: dopo due imprese fuori casa che hanno determinato, qualora ce ne fosse stato bisogno, lo spessore di questa squadra (prima lo sweep a Seattle e poi l'importante vittoria per 2-1 nella serie contro gli A's), Guerrero & Co. si sono ripetuti tra le mura amiche contro i sorprendenti Devil Rays. Per dare un'idea di quanto sia cambiata l'aria rispetto alla scorsa stagione in casa Angels, basta confrontare le prestazioni tra il 2007 ed il 2008 di Ervin Santana. Il lanciatore partente ad oggi ha una media pgl di 3.01 (la migliore della sua franchigia, quarto in tutta la AL) contro il 5.76 della passata stagione, 76 strikeouts (erano 126 in tutto il 2007) per un totale di 8 vittorie e 2 sconfitte (7-14 l'anno scorso). n
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