Da quel rocambolesco Nettuno-Neptunus Rotterdam in terra belga sono trascorsi undici anni. L'allora giocatore Ruggero Bagialemani insieme al bomber Alberto D'Auria, due homer in finale, a Todd Trafton, Francisco Oliveras e Luis Castillo battevano nella finalissima 23-19 i terribili olandesi. Una finale rimasta alla storia, per gli otto fuoricampo del Nettuno, per i sei del Rotterdam, per le 24 valide nettunesi contro le 21 degli orange, per i due big inning da sette punti di D'Auria e compagni. Poi un lungo digiuno europeo, interrotto nella finalissima dell'European Cup di Barcellona dove, dopo una tiratissima Final Four, la Danesi Nettuno ha vinto il primo campionato europeo per club, laureandosi per la quinta volta nella sua storia campione d'Europa.
C'era molta attesa per l'avvenimento in terra Catalana, perché il Nettuno veniva dalla delusione della finale scudetto, persa davanti al pubblico amico dello Steno Borghese appena una settimana prima. Attesa, perché si ritornava ad incrociare le armi contro l'acerrimo nemico Grosseto, ferito da una stagione deludente e quindi in cerca di riscatto. Attesa per la presenza del San Marino, fresco campione d'Italia, una ferita aperta nel cuore della Danesi. Ironia della sorte la squadra di Bagialemani le ha incontrate tutte e due sulla sua strada verso il titolo.
Strada che inizia nel mese di giugno, nel girone di Regensburg, dove il Nettuno perdeva si la finale di coppa Ceb per mano del Barcellona, ma conquistava il diritto a giocare la Final Four, eliminando una "vecchia" conoscenza, proprio quel Neptunus Rotterdam avversario di mille battaglie europee. Merita di essere ricordata quella partita, perché è stata una delle più belle del Nettuno in questa stagione 2008. Basta ricordare le parole del vice-presidente Franco Piras al termine dei nove inning di Regensburg:"Ho perso 10 anni di vita in questa partita". Effettivamente Nettuno e Rotterdam avevano offerto una gara tiratissima, bella, di grande baseball. Nettuno guidato dal monte di lancio da Giovanni Carrara, maestoso, forse la sua più importante vittoria con la casacca del Nettuno. Sei inning da vero ex-pro con sole 5 valide concesse ad un lineup che puo contare su mazze del calibro di Legito, Kingsale e Sluijter. Poi Pezzullo, per un inning, e Carlos Richetti, nelle vesti di closer, per salvare una vittoria sulla quale c'è anche la firma del giovanissimo Renato Imperiali, all'esordio europeo, spina nel fianco per Diegomar Markwell, partente degli olandesi. Alle tre valide di Renatino si aggiunsero quelle di Peppe e Leo Mazzanti, gli altri due mattatori della Danesi.
Il resto è storia recente, la Final Four nello splendido scenario del Montjuic di Barcellona, il centro olimpico che l'anno scorso fu anche sede degli Europei per nazioni. Nettuno, Barcellona, San Marino e Grosseto a contendersi il titolo di campione d'Europa. Tanta la pressione sulla squadra di Bagialemani, perché non era facile tornare subito in campo dopo aver perso in casa uno scudetto, con sulle spalle gli umori di una città delusa dalla mancata conquista del tricolore. "Spero che non ci venga la paura di vincere" dice Bagialemani alla vigilia "sentiamo ancora la delusione per il campionato, non vorrei che scendiamo in campo condizionati". Un timore giustificato da parte del manager nettunese. La ferita era profonda, difficile da ricucire, ma il Nettuno in questi casi fa ricorso alla sua più grande risorsa, il carattere. Così, contro il Grosseto in semifinale, esce fuori una prestazione maiuscola. Bagialemani si affida al braccio di Carlos Richetti, il miglior lanciatore del Nettuno in questa stagione, Carlitos non delude e per sei inning concedeva solo 3 valide al Grosseto. Sotto di un punto il Nettuno trovava in Tavarez e Castrì i due trascinatori, due punti a casa ciascuno per lanciare la Danesi verso la finale. Bagialemani sfruttava poi a dovere il suo bullpen, Pezzullo, Costantini e poi Giovanni Carrara a fare il closer. Lo strike out su Dallospedale chiudeva la partita e portava il Nettuno alla finalissima. Con chi? Ma non poteva essere altrimenti. Contro il San Marino, per quella che da tutti è stata definita Gara 8 tra le due assolute protagoniste della stagione.
Eccola la rivincita tanto attesa, la possibilità del riscatto. Victor Arias sul monte di lancio, tra le due contendenti è l'ennesima partita sul filo dell'equilibrio. Il Nettuno soffre, sbaglia qualcosa in difesa e si complica la vita. Dopo sette inning di gioco è sotto 2-1. Sembrano stregate le finali per il Nettuno. Poi la reazione, quell'arma in più, il carattere, la voglia di regalare ai suoi tifosi una vittoria importante. Ottavo inning, due uomini in base e due eliminati. Ramon Tavarez nel box, la palla viaggia profonda all'esterno centro, Colicchio non la può difendere. E' un doppio che vale due punti a casa. Il Nettuno è avanti e manca un solo inning alla fine, è il momento del closer Giovanni Carrara. Ancora qualche brivido quando Sheldon tocca in valido, e quando De Biase batteva una legnata tremenda all'esterno sinistro. Correva veloce Paolino Ambrosino, una corsa all'indietro, poi una splendida presa al volo, due fuori. Carrara chiudeva su Matteini che toccava su Ugueto, pronta l'assistenza su Tavarez (MVP della European Champions Cup) in seconda per la terza eliminazione su Sheldon. Seconda salvezza di Carrara e Nettuno Campione d'Europa.
"Dedicata a tutta la città di Nettuno – ha detto Bagialemani al termine della gara – questo titolo europeo è per i nostri tifosi". Il prestigioso titolo arriva dopo una stagione intensa vissuta costantemente al vertice per la Danesi, capace di arrivare in finale in tutte le competizioni a cui ha partecipato, soddisfatto anche il DS del Nettuno Alberto De Carolis :"E' stato un 2008 altamente positivo per noi, è mancato lo scudetto ma questo titolo europeo vale molto e conferma quanto di buono abbiamo fatto fino ad ora. Certo vogliamo tornare a vincere anche il tricolore – dice De Carolis – per questo il prossimo anno costruiremo una squadra ancora più forte, partendo da questo gruppo che all'80% verrà riconfermato anche per il 2009".
De Carolis ha infine parole d'elogio per il pubblico nettunese: "Credo che nessuno in Italia possa portare circa ventimila persone allo stadio in quattro partite, lo spettacolo dello Steno Borghese durante le finali della IBL è stato stupendo, per questo ringraziamo i nostri tifosi e gli dedichiamo questo titolo europeo".
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