Per il baseball siciliano il 18 gennaio 2009 sarà un giorno da ricordare. Un momento storico per il batti e corri dell'isola che ha celebrato nella Sala Conferenze del Cus Catania la firma dell'accordo quadro attraverso cui 11 società si uniranno in franchigia per la stagione 2009, con altri due club (Cus Messina e Palermo Baseball) che dovrebbero unirsi prossimamente.
In pochissime settimane, consiglieri federali, presidenti di società ed appassionati hanno bruciato le tappe per formalizzare l'intesa che ha sancito la nascita della franchigia siciliana. Le tre maggiori società siciliane coinvolgendo anche le piccole società presenti nella regione hanno scelto di affrontare il campionato 2009 secondo il sistema piramidale della franchigia. Fanno già parte del progetto Catania Baseball Project, Cus Catania Baseball, Dodgers Paternò, Eagles Misterbianco, Ludo Messina, Mufara Polizzi, Ninfo Baseball Club, Red Sox Paternò, Sagittarius, Scorpions Giarre e Warriors Paternò.
Lo scopo del progetto è quello di aggregare il maggior numero di risorse possibili ed è pertanto da considerarsi work in progress con un'architettura aperta che consentirà l'ingresso di altre società che manifesteranno tale intenzione.
Il 2009 spalancherà al baseball siciliano degli scenari emozionanti, che attraverso delle tappe intermedie, mira ad approdare nel 2010 alla prima vera partecipazione alla Italian Baseball League. In quella stagione, le società che faranno parte della franchigia siciliana – come anche le altre – saranno chiamate a gestire tre squadre, una nella IBL, una di Triplo A ed una Under 21 Elite. Parallelamente ci saranno anche gli atleti che parteciperanno ai campionati federali e particolare attenzione sarà rivolta a tutta l'attività giovanile e di promozione.
Il Comitato Regionale Pro Franchigia Siciliana lavora già da diversi mesi a questo progetto ed i primo riscontri si avranno già dalla prossima stagione, che servirà a rodare il meccanismo. Obiettivo della Sicilia è quello di riuscire ad essere ai nastri di partenza della IBL nel 2010, al fianco delle piazze storiche come Nettuno, Parma, Rimini, Bologna, Grosseto…
Già dal 2009, in ottica franchigia, le società siciliane si organizzeranno con i Warriors Paternò in A2, il Cus Messina in B, Catania ed altre società collegate (quali Sagittarius, Dodgers, Red Sox ed altri club aderenti) in C1 più Under 21. Gli allenatori prescelti per costituire i roster sono Benny Falcone, Nino Cipriano e Michele Consiglio.
Non si esclude la possibilità di iscrivere al prossimo campionato di C1 anche più di una squadra, allo scopo di far giocare il maggior numero di atleti possibili. Alle squadre maggiori dovrà accompagnarsi un'intensa attività giovanile, di promozione e sviluppo, coordinate da un'unica matrice, concentrate presso tutti i territori di pertinenza delle società aderenti al progetto.
Alla conferenza stampa di presentazione della Franchigia Siciliana hanno preso parte tutti i presidenti, giocatori e dirigenti delle società che hanno sottoscritto l'accordo.
"Abbiamo lavorato tantissimo a questo progetto. – ha spiegato Antonio Consiglio Promotore Regionale del Progetto Franchigia e Presidente del Catania Baseball Project – Questa è un'opportunità unica che non possiamo farci sfuggire. Come Provincia abbiamo l'obbligo di essere il motore trainante di questa iniziativa anche perché rappresentiamo la grande maggioranza del baseball siciliano. E' quindi importante essere tutti compatti su questo fronte, è un'opportunità che non possiamo perdere. Voglio lanciare un messaggio di moderato ottimismo. Sognare non fa male, ma il pragmatismo ci deve accompagnare, dobbiamo farci trovare pronti al 2010. Siamo di fronte ad un'occasione unica. Il progetto è ambizioso, ma ce la possiamo fare per dimostrare che la Sicilia quando si impegna non è seconda a nessuno: è una sfida, da vincere".
"Accordo e cooperazione, i due messaggi che devono passare affinché questo progetto sia un successo. Nuove possibilità di turismo per la regione e opportunità per il sistema federale. Ecco cosa può significare la franchigia per la Sicilia del Baseball – ha sottolineato il Presidente del Comitato Regionale della FIBS, Michele Bonaccorso – So che è difficile e che non è nella nostra mentalità ma da soli non riusciremo a raggiungere l'obbiettivo, quindi dobbiamo guardare oltre. Se un gruppo di persone ha capito che unendosi si possono realizzare progetti ambiziosi bisogna insistere sulla collettività, in questo modo anche le società più piccole ne beneficeranno. Potrebbero anche diminuire i costi, se tutti sapranno sfruttare l'esperienza maturata negli anni dai loro colleghi. In questo modo, con la franchigia riusciremo anche ad organizzare grandi eventi, manifestazioni che abbiano anche uno sbocco turistico per la nostra regione. Non dimentichiamoci che negli Stati Uniti una grande parte della popolazione è italo-americana quindi c'è grande interesse anche da parte loro affinché questo progetto funzioni. Potremmo anche seguire l'esempio delle università USA che associano i viaggi alle manifestazioni sportive".
"Entro il 2010 – ha spiegato il consigliere federale e componente del consiglio di presidenza nazionale Mario Raciti – tutto il baseball italiano cambierà con il sistema delle franchigie. Un'organizzazione basata su una prima squadra, una seconda squadra stile Triplo A e l'Under 21 Elite. Parallelamente saranno realizzati i campionati di serie A, B, C1, C2 che si svilupperanno con promozioni e retrocessioni, e tutte le attività giovanili. Il nostro obbiettivo è far parte di tutto questo. Avere la franchigia siciliana significa presentarsi con tutte queste formazioni e dare la possibilità ai giocatori di entrare in un circuito professionistico. Un giocatore che gioca con la prima squadra venerdì, se è minore di 21 anni, la domenica potrà andare a giocare con l'Under 21 della stessa franchigia. Bisognerà non solo essere bravi a conquistare la franchigia, ma lavorare fin da ora affinché la si possa mantenere".
"Dobbiamo andare avanti in questa avventura senza fare voli pindarici, facendo passi concreti che ci portino a centrare l'obbiettivo – ha detto nel suo intervento l'altro consigliere federale Enzo Savasta – Siamo appena all'inizio del nostro progetto, che rappresenta un'opportunità per tutto il movimento del baseball: bisogna essere ben radicati in tutta la regione affinché questo progetto, che dovrà essere itinerante, possa essere gestito. Sarà necessario quindi coinvolgere tutti e non fare passi affrettati. Credo che la Sicilia del baseball del softball stia condividendo un progetto che risulta essere la risposta appropriata alla fase storica vissuta dal movimento nazionale in generale e da quello regionale in particolare. Se, da una parte, la Federazione non potrà fare a meno di annoverare l'organizzazione siciliana tra quelle che si ritroveranno ai nastri di partenza del torneo IBL a franchigie del 2010, la Sicilia, allo stesso tempo, ha il dovere di farsi trovare pronta all'appuntamento. Ritengo pertanto che dobbiamo essere capaci di garantire ciò che la nostra regione, storicamente, è sempre stata in grado di offrire in termini di accoglienza, ospitalità e fantasia: in tal senso sarà anche necessario adeguare le nostre strutture sportive, al fine di presentare un prodotto completo e calamitare interessi che vadano oltre al semplice svolgimento dell'evento sportivo."
Responsabile dell'attività giovanile e di promozione nelle scuole sarà Marcello Montalto, Presidente del Ninfo Baseball Club. "L'obiettivo sarà quello di sviluppare il baseball e il softball isolano creando una base solida alla franchigia siciliana. – ha spiegato Montalto – Puntiamo quindi ad aumentare il numero e la qualità degli animatori sportivi, dei tecnici, dell'attività giovanile e degli atleti. In 3 anni vogliamo realizzare 30 squadre coinvolgendo 1.800 alunni. Nel corso della stagione 2009-2010 faremo partecipi 18 scuole, creando 15 squadre per avere a fine stagione 270 atleti. Il secondo anno le squadre saranno 22 e gli atleti 396. Nel 2011-2012 avremo un totale di 30 squadre e 540 atleti. Includeremo nei nostri progetti 18 animatori sportivi, ma l'obbiettivo è quello di formare nel giro di tre anni 60 tecnici".
"In questo momento in cui c'è grande fermento nello sport catanese per mancanza di impianti – ha detto il Presidente Provinciale del Cus Catania, Luca Di Mauro – è molto importante che ci sia una classe dirigente sportiva preparata e nei dirigenti del baseball scorgo proprio questo: dirigenti preparati che lottano per i propri obiettivi. La franchigia è una grande opportunità per tutta la Sicilia".
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