Quando domenica a mezzogiorno Cuba esordirà contro il Sudafrica al Foro Sol Stadium di Città del Messico, verranno definitivamente sciolte tutte le incognite sulla formazione titolare guidata dal manager Higinio Velez, vice-campione al primo Classic del 2006. E nello stesso girone di Cuba, il B, ci sono anche Messico ed Australia, squadra che scenderanno in campo domenica sera in base al calendario ufficiale che presenta alcune novità in questa edizione.
Il sistema di qualificazione è molto impegnativo, perché da tre partite dovranno uscire le due squadre che andranno al secondo turno, mentre le altre due escluse del girone dovranno mestamente fare ritorno al loro paese con il peso della sconfitta.
"Ciò che è uguale per tutti, non rappresenta uno svantaggio per nessuno" dice un vecchio proverbio popolare. Questo sistema di qualificazione potrebbe in definitiva lasciar fuori dalla competizione qualche squadra forte, qualcuna tra le cosiddette favorite. Alla fine, in un torneo così breve non vi è tempo per poter recuperare. Pertanto, ogni pronostico potrebbe essere sbagliato, sebbene provenga dai massimi conoscitori del baseball.
Cuba ha sicuramente il vantaggio di giocare un baseball dove non conta l'aspetto economico, ma scende in campo perché crede fortemente in certi ideali, a differenza di alcuni noti giocatori che devono rispondere alle esigenze dei proprietari, e anche se non sembra, subiscono anche limitazioni ben visibili.
Ciò non significa che questi campioni non amana la propria maglia. Questo no. Però ci sono delle differenze, questo sì. Ad esempio, la Repubblica Dominicana non potrà contare su Albert Pujol, prima base dei St. Louis Cardinals, anche se Pujol ha dato il via libera, i massimi dirigenti della squadra non lo ha autorizzato. E come Pujol tanti altri grandi giocatori di baseball si trovano nella medesima situazione.
E' davvero difficile indicare un favorito, altrettanto complicato fare un'analisi obiettiva del WBC, proprio perché sono atipiche le caratteristiche del torneo.
Coloro che non hanno reali possibilità di inserirsi tra le quattro grandi sono la Cina e il Sudafrica. I restanti paesi si dividono in due gruppi. Quelli dei più forti, ovvero Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Repubblica Dominicana, Venezuela, Canada, Porto Rico, Cuba, Panama e Messico. E quello composto da Australia, Italia, Olanda e Cina Taipei. Le quattro rivestono un ruolo di secondo piano con risultati che potrebbero anche essere discreti: si tratta in definitiva di un torneo corto e, si sa, ci potrebbe essere anche qualche sorpresa, ma onestamente non ci sono grandi chance di poterle vedere tra le quattro semifinaliste. E' una mia opininone, non resta che sperare. La battaglia sta per cominciate sia in Giappone nel nel continente americano.
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