SAN DIEGO – Tre anni dopo la prima edizione del Classic, ecco di nuovo Cuba, Giappone e Corea che tornano a San Diego. Tutte con il vento in poppa. Unica differenza nella Pool 1 la presenza del Messico al posto della Dominicana. E siamo solo alla seconda fase, non in finale. Nel 2006, secondo i pronostici, Corea e Cuba non avrebbero avuto chance di andare avanti. Quest'anno, invece, la sorpresa si chiama Olanda ed è a Miami.
Cominciamo dal Messico che ha sofferto molto contro gli australiani nella prima partita, ma alla fine è riuscito ad arrivare a San Diego senza troppe difficoltà. Ed è come se giocasse in casa. Infatti, dopo aver disputato la prima fase proprio a Città del Messico, adesso la squadra è a 15 chilometri circa dal confine e gode ovviamente del calore del pubblico ispanico. Con tanti giocatori di Major in formazione, il Messico sarà sicuramente in grado di lottare per le semifinali di Los Angeles. E sarà veramente come giocare in casa per il prima base Adrian Gonzalez, che oltre a vestire la casacca dei Padres durante il campionato, è anche cresciuto a Chula Vista, a circa 10 chilometri dallo stadio. Il line-up non dovrebbe avere problemi a mantenere lo stesso ritmo, dopo aver segnato 41 punti in 4 partite, ma è il monte di lancio sicuramente non allo stesso livello delle altre squadre visto che ha subito 17 punti contro Australia e 16 contro Cuba.
La Corea torna a San Diego con pieno merito dopo aver vinto la Pool A di Tokyo, con una squadra però completamente sconosciuta. L'esterno Choo (Indians) è l'unico giocatore di Major, con Chan Ho Park non nel roster e Byun Yun Kim che doveva esserci ma poi appena prima del torneo ha "perso" il passaporto. I coreani hanno dominato sia Taiwan che la Cina (9-0 e 14-0), ma sono stati battuti 14-2 dal Giappone. Quando contava poi batterli, sono riusciti ad imporsi 1-0 con entrambe già qualificate.
Cuba ritorna invece con una rosa di grande esperienza internazionale ed è sicuramente la squadra più unita. Il campionato cubano è stato sospeso per permettere ai giocatori di andare a Città del Messico in anticipo, abituarsi alle altitudini e prepararsi al meglio. Cuba ha vinto in scioltezza contro Sud Africa e Messico, soffrendo solo con l'Australia (vittoria in rimonta con un grandissimo fuoricampo di Peraza all'ottavo inning nell'unica partita chiusa giocata nel girone).
Il Giappone, campione nel 2006, arriva con una squadra sicuramente in grado di difendere il titolo. Tutti gli occhi sono puntati su Ichiro che non ha battuto molto nella prima fase, ma quella nipponica in generale è una squadra che sa esplodere al momento giusto. In tre partite i lanciatori hanno subito solo 3 punti. Tra questi, anche "Dice-K" Matsuzaka. Sconosciuto nel 2006, adesso tutto il mondo sa di lui. Vinse la finale nel 2006, anche la settimana scorsa contro la Corea ha esultato.
Il primo giorno a San Diego inizia com'era finita nel 2006: Cuba e Giappone nel pomeriggio, Messico contro Corea in serata. I perdenti si incontreranno 24 ore dopo con il rischio di essere subito eliminati. I vincenti andranno avanti. E martedi' sera potrebbero già avere in tasca il biglietto per Los Angeles.
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