Reno Bertoia tifa per Liddi e Maestri

"Credete in voi stessi" dice il 74enne nato in Friuli ed emigrato con la famiglia in Canada quando aveva 2 anni – Dieci stagioni in Major League: ieri sera a Parma lancio inaugurale nella sua prima partita in Italia

Qualche emozione, la partita tra Cariparma e T&A, l'ha riservata soprattutto nel finale. E questo ha colpito anche lui, Reno Bertoia da Windsor. L'italiano, uno dei sei pionieri in Major League, ha effettuato il suo primo ed unico lancio simbolico, con tanto di maglia azzurra col numero 1, prima dell'inizio dell'anticipo di giovedì sera tra Parma e San Marino.
Unico perchè sino al 30 maggio, data del suo ritorno in Canada, non assisterà più ad alcuna partita di baseball, ma si dedicherà al turismo: "Vado anche a Como, vado a vedere dove abita George Clooney. Un pò caro mi hanno detto da quelle parti…" ed al parentado. "Un'intervista? Quando volete, basta che ci sediamo perchè io ho una certa età" ci dice con bel sorriso Reno. Chiede come ci chiamiamo e se siamo di Parma e si scusa per il suo italiano, che peraltro non è mica male. Le due chiacchiere in amicizia vengono così spese in un mix di italiano ed inglese.
Se gli si chiede lui cosa rappresenta per la comunità italiana che vive dalle sue parti in Canada, lui modestamente risponde "Io non sono un mito. Non sono neanche stato un grande giocatore, però posso dire di aver giocato dieci anni in Major League e allora erano veramente in pochi a potervi aspirare. C'erano solo sedici squadre".
Adesso ci sono Alex Liddi ed Alessandro Maestri che stanno tentando la scalata, per ora sono in doppio A, gli diciamo: cosa si sentirebbe di dire loro? Prima di rispondere chiede con che franchigie giocano ed in che ruolo: "Ah, terza base – in riferimento a Liddi – come me. Devono credere in loro stessi, non è facile per gli italiani arrivare a certi livelli, con tutti i sudamericani, gli orientali… Se non hai talento non arrivi in alto e se loro, così giovani, sono in doppio A vuol dire sono veramente bravi".
Dopo il baseball ha allenato per un brevissimo periodo e poi ha insegnato storia nella High School: "I ragazzi sono interessati e stanno attenti il primo anno, poi piano piano si perdono, vengono distratti da altro. Mancano di disciplina, non so se è così anche qui". Come si suol dire: tutto il mondo è paese. Ma perchè, dall'alto della sua esperienza, non ha insegnato baseball? Lui, filosoficamente, risponde che "C'è altro nella vita. Il baseball, come tutto lo sport, ti insegna dei valori, ti forma, ma ad un certo punto lo metti da parte, almeno così ho fatto io, e ti dedichi ad altro non dimenticando i principi che hai imparato".
74 anni portati bene e…"mangiati bene", perchè, come ci spiega, lui ha sempre rigorosamente mangiato italiano. "Mia mamma era capo cuoca al Giovanni Gaboto, you know, Gaboto…Colombo…". Yes, rispondo io, Caboto, the navigator… "Caboto. Giovanni Caboto Club, per cui io ho sempre mangiato bene: cibo italiano". Dal baseball giocato, alla storia insegnata. Reno Bertoia ci concede un'ultima pillola di spessore: "Non ero un grande giocatore, ma per dieci anni sono stato lì. I miei erano poveri e si sono trasferiti in Canada per dare un futuro a me. Io vengo regolarmente in Italia, sono orgoglioso di farlo e sono orgoglioso di essere italiano".

Informazioni su Paolo Mulazzi 42 Articoli
Nato a Parma nel 1963, giornalista pubblicista, cominciò a seguire il baseball nel 1974, penultimo anno targato Bernazzoli, e si “abituò subito male” con le vittorie della grande Germal. Provò anche a giocare, per un paio d’anni, nell’allora Parma Pan, ma scelse, forse a ragione, di dedicarsi alla scuola. Così dovette accontentarsi, in età più adulta, di anni e anni di slow pitch. Agli inizi degli anni '80 inizia il suo percorso giornalistico in ambito radiofonico con Radio Emilia prima ed Onda Emilia poi. Un percorso durato sino alla fine degli anni '90 fatto di conduzioni in studio, per un anno anche televisive con la collegata Europarma Tv (l’attuale Teleducato), servizi e radiocronache di baseball e rugby, sport, quest’ultimo, che è sempre andato di pari passo col primo. Nel 2004 inizia la sua avventura col cartaceo collaborando per il settimanale gratuito "Lungoparma" occupandosi, oltre che di sport, anche di inchieste d’attualità. Nell’aprile 2005 nasce a Parma il quotidiano "L’Informazione" con cui comincia a collaborare sin dal primo numero scrivendo sempre dei suoi due sport preferiti. Nel marzo 2008 passa a "Polis Quotidiano". Inoltre, nel novembre del 2007 è co-ideatore del quotidiano sportivo on line www.sportparma.com ma i suoi impegni non finiscono qui: ha collaborato saltuariamente col settimanale locale "Zerosette", occupandosi di inchieste, e scrive regolarmente su "Lameta", settimanale di rugby a diffusione nazionale. Nel mezzo di tutto ciò c’è stato anche spazio, dal 2000 al 2005, per allenare il settore pre-baseball dell’Oltretorrente, esperienza che gli ha dato molto dal punto di vista umano. Ama la natura e gli animali (salutiamo il gatto Gigi) e sogna sempre di rivedere gli stadi pieni come un tempo, almeno a Parma.

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