Jesus Matos dominante sulla collina del Montjuic, il suo slider micidiale ruba il tempo e toglie certezze ai temutissimi Pirati di Amsterdam. Inchiodati dai lanci del pitcher dominicano della Fortitudo e prigionieri d'una difesa bolognese che non ha mai fatto vedere il sole davanti ai loro occhi, i campioni d'Olanda vengono flagellati dalle battute di Joe Mazzuca (3 su 4), Juan Pablo Angrisano (un doppio, un triplo, 2 punti battuti a casa), Liverziani (un doppio), Stocco (un doppio).
La prima semifinale della Coppa dei Campioni 2009, a Barcellona, parla bolognese. Il punteggio finale di 6-0 fotografa limpidamente la performance del gruppo di Marco Nanni. Una Fortitudo magistrale: per la lucidità e il tempismo nel portarsi presto in vantaggio (2-0 al secondo inning, sfruttata abilmente la prima occasione propizia), per la serenità e la concentrazione con le quali ha saputo difendere questi due punticini attraverso cinque riprese sul filo del rasoio.
Fortitudo concreta, anche. E opportunista nell'attendere la flessione del lanciatore partente, l'uscita di scena del forte Blackley, per poi lasciare il segno sulla pelle dei rilievi Stuifbergen e Walsma producendo 4 punti negli ultimi due attacchi.
Partita interpretata in maniera impeccabile. Bella vittoria. Meglio di così la Fortitudo non poteva proporsi sulla scena della Final Four di Barcellona: con uno shutout di fronte ai campioni d'Olanda. Nessun punto concesso. Nove battute valide realizzate, zero errori in difesa. E un Jesus Matos enorme. Che ha impressionato tutti, là al Montjuic Stadium dove in questo week end viene eletta la squadra regina d'Europa.
Il lanciatore dominicano della Fortitudo Bologna si è prodotto in una prestazione magistrale, per controllo, lucidità, pazienza, concentrazione, personalità, precisione. In otto inning ha concesso soltanto briciole (appena 3 battute valide) ai campioni d'Olanda, firmando nel contempo 8 strikeout. Una situazione frustrante per la squadra allenata da Rikkert Fanayte che ha nel proprio lineup otto giocatori capaci di battere sopra i .300 di average nel campionato olandese.
L'impatto con Matos e con l'impenetrabile difesa bolognese risulta crudele per i Pirati: i loro assalti diventano – inning dopo inning – sempre più scomposti e s'infrangono inesorabilmente contro un muro. Mentre la Fortitudo tiene sotto controllo la situazione con ammirevole tranquillità. Una chiara dimostrazione di maturità e di intelligenza.
Bologna si veste di luce all'ora di pranzo di un gradevole sabato barcellonese, quel 2-0 confezionato al secondo inning (singolo di Mazzuca a sinistra, triplo di Angrisano al centro, volata di sacrificio di capitan Frignani) trasmette ulteriore fiducia e coraggio al gruppo – concentratissimo – di Marco Nanni. I Pirati di Amsterdam sono costretti a rincorrere. Cercano di reagire, nel box muovono la mazza con aggressività, però si fanno assalire dalla frenesia che è cosa sbagliata e improduttiva quando devi fronteggiare un Matos gigantesco e una difesa solidissima.
La Fortitudo tiene il campo con nervi più saldi. Dimostra grande pazienza anche quando per cinque riprese l'attacco non produce punti. E al sesto turno d'attacco la squadra bolognese, con un gran doppio di Matt Stocco a sinistra e successivo singolo di Joe Mazzuca, mette la parola fine alla partita di Adam Blackley.
Va sul mound olandese Nick Stuifbergen, che ha poca fortuna. Claudio Liverziani lo inquadra e gli spara un doppio all'ottava ripresa, raggiunge la terza base sul bunt di Stocco e arriva a casabase sul singolo di Mazzuca (3-0). Lo stesso Mazzuca ruba la seconda e firma il 4-0 sul doppio di Angrisano, il quale raggiunge poi casabase per il quinto punto sulla valida di Luca Breveglieri. Al nono inning arriva il punto numero 6 di Bologna, autore Juan Carlos Infante su volata di sacrificio di Liverziani.
L'aquila biancoblù, dunque, vola in finale. E nella domenica pomeriggio del Montjuic cercherà di portare a Bologna la terza Coppa dei Campioni della storia fortitudina.
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