Un fine settimana "roseo" quello parmigiano: il tricolore della franchigia Parma U14 conseguito domenica è stato la ciliegina sulla torta dell'avvenuta qualificazione ai playoff della Cariparma con un turno d'anticipo. Obiettivo raggiunto, ma forse è più corretto dire primo obiettivo raggiunto «Assolutamente sì – conferma il general manager Massimo Fochi -, come si sa l'appetito vien mangiando. Il primo obiettivo era quello di centrare i playoff, ora ce n'è un altro che è quello di essere tra le due finaliste». Due delle "sei sorelle" era destino dovessero restare fuori, ma se era "scritto" per Grosseto, non erano in molti a prevedere un simile crollo da parte del Nettuno dopo il girone d'andata e tutto lasciava supporre ad una corsa a due tra Parma e San Marino per il posto rimanente. Il 2-1 ottenuto allo Steno Borghese è stato un fattore incidentale assai importante «E' stato importante per aver pareggiato lo scontro diretto, ma non dimentichiamoci che per arrivare nei playoff ogni settimana devi mettere una ciliegina sulla torta. E' stato fondamentale l'andamento costante di tutta la stagione».
A fronte di una solidità difensiva e di un Corradini ritrovati, nell'ultimo mese va registrato un certo calo nel box, fattore che non ha inciso più di tanto ma che in ottica playoff merita una considerazione in più «Ah io sono contento, nel senso che essendo uno dei fautori che le partite si vincono sul monte e con la difesa ciò vuol dire che possiamo avere qualche chance in più. Difficile vincere le partite importanti a suon di valide o fuoricampo: lo puoi fare una volta, ma difesa o monte non consistenti li paghi. Per l'attacco credo si tratti, come sempre, di questione di alti e bassi». Da gara1 ci si aspettava qualcosa in più. Il duo Palma-Lira non ha convinto appieno contro i top team, soffrendoli, anche se l'attacco deve provare a sostenerli maggiormente. Partire bene è sempre meglio, ma le partite sono tre per serie ed i fattori molteplici, per cui Fochi non è preoccupato più di tanto «Ma sì perché è una partita delle tre. Loro ci hanno comunque tenuto spesso in partita, alcune magari non le hai vinte perché l'attacco non ha battuto quel qualcosa in più. Io sono comunque contento perché hanno costanza e continuità e soprattutto si sono adattati bene al nostro campionato e al nostro stile di vita. Speriamo che questo riesca a trasformarsi in risultati quando conta». E proprio come accadde nel 2007, il gruppo è stato, al di là dei luoghi comuni, un fattore «Direi proprio di sì. Gli esempi di squadre imbottite di ottimi giocatori che non hanno raggiunto gli obiettivi sono tanti. Una squadra va costruita con equilibrio. La nostra ha il talento, ha la spregiudicatezza dei giovani e si è formato un gruppo solido».
Su due nomi occorre soffermarsi. Il primo è quello di Alex Sambucci. Il giovane cresciuto nel Latina ci si aspettava potesse fare abbastanza bene, un po' di discontinuità era da mettere in conto, ma essere il leader dei fuoricampisti della propria squadra non è roba da tutti i giorni «Le soddisfazioni le teniamo lì. Con lui abbiamo sempre detto che deve crescere. Non ci si aspetta nessun contributo particolare o che decida le partite. Ha fatto buone cose, era preventivata un po' di discontinuità. I risultati ce li aspettiamo tra tre o quattro anni, lo stesso dicasi per gli altri giovani». Il secondo è Marco Grifantini. L'italo americano era un oggetto misterioso, ma la speranza era quella potesse ripercorrere le gesta di un altro giocatore di college che nella scorsa stagione ha fatto bene ossia Kyle Collina. Ciò che è avvenuto «Su Marco devo dire che in molti non ci credevano, io, ma non perché è facile dirlo oggi, invece sì. Avevamo visto che aveva un braccio non comune, lui è cresciuto molto ed oggi è un lanciatore che ci dà sicurezza». Che Cariparma sarà quella col Godo? «Sarà sicuramente un trittico da giocare con attenzione – conclude Fochi -. Sappiamo che ci aspetta una stagione ancora lunga per cui non vogliamo perdere la concentrazione. Giocheremo ovviamente per vincere ma con un occhio anche alla rotazione dei lanciatori perché urge fare quella giusta in ottica playoff».
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