Trentatre anni dopo Gerald Ford, il lancio inaugurale della 80esima All Star Game di baseball, è di nuovo nel braccio del presidente degli Stati Uniti. E' di Barack Obama, 44esimo capo della Casa Bianca, l'onore della prima palla, che riceve dall'Hall of Famer Stan Musial, una volta uscito dal dug-out della National League.
Blue jeans, giubbotto della squadra del cuore, i Chicago White Sox ("non odio i Cubs, semplicemente non tifo per loro" ha detto Obama) e sneakers bianche. Si è presentato in diamante così il Presidente che in vista dell'appuntamento si era allenato a Washington, nel suo"Giardino delle Rose". Poi, una volta sbarcato a St. Louis dall'Air Force One (insieme ad un compagno di viaggio speciale come Willie Mays), un po' di pratica con Albert Pujols, catcher dei Cardinals designato a ricevere il tradizionale lancio. L'applauso dei quasi 47.000 del Busch Stadium. Sul monte, un attimo di esitazione prima del caricamento veloce. E' mancino Obama. Il lancio è una parabola discendente, un "lob". Corre verso Pujols, lo abbraccia, si emoziona, saluta tutti. Chi l'ha detto che il Presidente ama esclusivamente il basket? "Well, you know I am a big baseball fan".
Ai microfoni della Fox prima (ha commentato in diretta tv tra la fine del secondo ed il terzo inning con Joe Buck e Tim McCarver) e a quelli della tv via cavo MLB Network (con Bob Costas), Barack Obama ha raccontato di sé stesso e della passione anche per il baseball. "Questo sport ha sempre incarnato i valori che hanno fanno grande l'America. Questo è il nostro passatempo nazionale". D'altronde aveva accettato in meno di 24 ore la richiesta di invito del Commissioner, Bud Selig.
Nella club-house aveva stretto mani e destra e sinistra, da Santana a Rivera, da Wakefiled al rookie Bailey, scherzato con Jeter, autografato una pallina alla stella nipponica Ichiro Suzuki, mangiato noci e cioccolato di macadamia con Shane Victorino: "Provenivano dalle Hawaii, lui come me è nato e cresciuto lì…" Victorino, esterno dei Phillies, gli ha anche donato un paio di spikes con il numero 44 impresso. Ancora ricordi d'infanzia di Obama: ''Non ho mai giocato a baseball in una squadra organizzata, come nella Little League, quando ero ragazzo. I miei unici ricordi di baseball riguardano gli Hawaii Islanders, una squadra di Minor League, Pacific Coast League credo. Giocavano a sei isolati dalla casa dei miei nonni. Andavamo a vederli in notturna, mangiavamo noccioline io ed i miei amici". Un flash indietro nel tempo alla prima partita di Major League: "Avevo 11 anni, ho assistito ad una gara dei Royals, perchè il fratello di mia nonna viveva a Kansas City. Ricordo ancora mentre andavo allo stadio, un'emozione".
Quelli della Fox gli fanno presente che rappresentando la più alta carica politica negli USA dovrebbe essere più neutrale e non schierarsi così apertamente (il riferimento è al giubbotto dei White Sox): "Tutti sanno che sono un grande tifoso dei White Sox, inoltre mia moglie mi dice che mi dona molto… quindi, why not?"
Poi aggiunge: "Di recente ho ricevuto i Philadelphia Phillies, campioni delle World Series, alla Casa Bianca, persone fantastiche e che giocano molto bene, un vero team. Tra l'altro nel mio staff c'è un grandissimo tifoso dei Phillies. Viene dallo stato del Delaware ed è colui che ha seguito tutta la mia campagna elettorale. Era impazzito per la vittoria alle World Series e questo gli ha tenuto il morale alto durante la campagna". Ma il cuore batte per i White Sox… "Sono un pò indietro nella American League Central – dice Obama – ma recupereranno. Sono sempre ottimista".
Joe Buck e Tim McCarver gli ricordano che la National League non vince dal 1996, quando lui muoveva i primi passi nella politica (era stato appena eletto al senato dell'Illinois). Ma c'è curiosità per conoscere quanto il presidente si è emozionato per quel primo lancio… "E' stata la mia seconda volta. Nel 2005 lanciai la prima palla alle American League Championship Series e portai fortuna ai White Sox: da quel momento vinsero 8 partite di fila e vinsero le World Series. Ero senatore allora ma non godevo di molta considerazione. Non avevo avuto neanche la possibilità di riscaldarmi… Adesso invece ero con Pujols ad allenarmi".
Al Presidente, attraverso le pagine del New York Times, Mark Teixeira degli Yankees, aveva chiesto chi fossero i suoi idoli da piccolo: "Quando iniziai a seguire la Major League Baseball gli Oakland A's erano in ascesa, ricordo quindi gente come Vida Blue, Rollie Fingers, Reggie Jackson".
Obama, uno del South Side di Chicago, si sofferma anche sulla stagione 2009: "Vi dico ciò che è davvero interessante nel campionato di quest'anno. Oltre i Dodgers che stanno giocando un grande baseball, c'è molto equilibrio e ciò da speranza a tante appassionati in tutto il paese per le sorti della propria squadra. Previsioni? Troppo presto per dirlo…"
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