La squadra messicana domina anche la finale grazie ad un potentissimo lineup, 10-0 al 5°inning su Taiwan. Vincente sul monte di lancio Radames Robledo. Fuoricampo di Edgar Lopez. Tamura vince l'Home Run Derby.
Da sorpresa del Mundialito a dominatrice, il Mexico Verde ha meritatamente vinto la 28esima edizione del World Tournament Boys di Nettuno. Anche nella finalissima contro Taiwan i messicani hanno vinto alla loro maniera, battendo con incredibile continuità nel box e con potenza, sorretti sul monte di lancio da Radames Robledo semplicemente perfetto per i cinque inning della finale. Taiwan non è mai riuscita ad impensierire il partente di Mexico Verde. Al contrario, Chen Wei partente dei cinesi di Formosa, ha subito sin dal primo attacco la pressione di Osuna e compagni. Apriva la partita un doppio di Jesus Camacho, spinto a casa dal singolo di Espinoza. Il fuoricampo da due punti di Roberto Osuna lanciava i messicani sul 3-0. Secondo inning ed ancora due punti a casa per i Verdi centroamericani grazie al singolo di Camacho. Chen Wei veniva rilevato da Chuan Tsat, ma la musica non cambiava. Nel quarto inning era Edagar Lopez a spedire la palla oltre la recinzione, e con le valide di Sotero, Espinoza e Osuna si andava sul punteggio di 8-0, Taiwan era al tappeto, anche perchè Robledo non dava possibiltà all'attacco di Taiwan. La finale finiva al quinto inning sul 10-0 su un gran doppio di Medina che spingeva a casa i due punti del trionfo messicano.
Squadra completa quella che ha vinto l'edizione 2009 del Mundialito, potente e continua nel box, di grande qualità sul monte di lancio. Bravissimi Roberto Osuna, Tadeo Espinoza, Luis Medina e Radames Robledo, autentici trascinatori della squadra Verde messicana. Taiwan ha potuto ben poco per evitare la sconfitta. Miglior battitore del Mundialito è stato proprio Tadeo Espinoza, 3 su 3 in finale. Miglior lanciatore, anche se sconfitto in finale, il cinese Chen Shai Wei. Il Giappone ha conquistato il terzo posto battendo in finale 5-1 la Korea. Al Giappone va anche l'Home Run Derby vinto da Tatsuhiro Tamura con 13 homerun, al secondo posto il messicano Roberto Osuna.
Nato a Nettuno nell'aprile del 1969, Giovanni Colantuono vive nella cittadina del litorale tirrenico insieme alla moglie Clara e ai suoi due figli: Christian, il più grande, gioca nelle giovanili del Nettuno, mentre Sabrina, la più piccola, è appassionata di danza ma segue anche lei assiduamente le partite in diamante. Da sempre appassionato di baseball, inizia la sua carriera giornalistica nell'emittenza televisiva privata. E' stato curatore e conduttore di "Casabase", un settimanale dedicato al massimo campionato di baseball andato in onda tra il 1991 ed il 1995, periodo in cui collabora anche con il settimanale locale "Il Granchio" ed il quotidiano "Il Tempo". Con la testata romana ha collaborato per diversi anni essendone anche inviato alla Coppa dei Campioni nel 1991 a Parigi e nel 1992 a Rotterdam. Per GTV, emittente locale della provincia di Roma, ha curato e condotto numerosi programmi sportivi come "Il Nostro Sport" che trattava di discipline come rugby, pallanuoto, volley e pallacanestro, "Dimensione Sport Giovani" che si occupava dei settori giovanili delle numerose società sportive della provincia di Roma. E' stato inoltre radiocronista di Idea Radio Nettuno con cui ha raccontato gli scudetti vinti dal Nettuno negli anni '90. Il giornalismo è sempre stata la sua grande passione che ha appagato con le numerose collaborazioni con testate nazionali e locali, ritagliando spazi di tempo dal suo lavoro in una multinazionale americana. Autore di due film dedicati a due importanti successi: "Parigi, il Nettuno sul trono d'Europa" dedicato alla conquista della terza Coppa dei Campioni del Nettuno e "Italia campione d'Europa a Nettuno" dedicato alla vittoria degli Europei della Nazionale di Silvano Ambrosioni nel '91 allo Steno Borghese di Nettuno. Hobby preferiti la lettura ed... i videogiochi sul baseball, naturalmente. Dal 2008 è addetto stampa del Nettuno BC: "Curare l'ufficio stampa di una società così gloriosa è per me motivo di grande onore, soprattutto perchè per un nettunese - ricorda Colantuono - il Nettuno BC è una cosa che ti scorre nelle vene".
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