Matteo D'Angelo, "l'americano" di Latina, neo campione d'Italia con la Fortitudo Bologna, sarà a disposizione della Nazionale per i Mondiali. Non subito (perché lunedì Teo deve necessariamente essere presente all'inizio del nuovo anno scolastico della Winthrop University), bensì dal 6 di settembre. Comunque, in azzurro ci sarà. Arriverà in tempo, ad esempio, per l'European Series con l'Olanda in programma il 10 e 11 settembre sui diamanti di Godo e di Ravenna.
Confortante notizia per un Marco Mazzieri il cui disappunto, qualche giorno fa, appariva evidentissimo: aveva appena saputo della rinuncia di Alessandro Maestri, ch'era destinato ad essere la punta di diamante della Nazionale, il primo giocatore di scuola italiana a raggiungere il Triplo A nelle Minor League americane, promosso di recente dai Chicago Cubs: dal Doppio di Tennessee l'hanno mandato a lanciare con Iowa Cubs, lasssù in Triplo, anticamera della Major League. Un fatto storico per il nostro baseball. Mazzieri puntava tantissimo su Maestri. L'indisponibilità del romagnolo è andata purtroppo ad aggiungersi a quella di Alex Liddi, l'altro italiano fortemente impegnato in una interessantissima crescita e al quale non è stato concesso il permesso per rientrare in Italia a giocare con la nostra Nazionale il "2009 Baseball World Cup".
Considerando, inoltre, che per motivi di lavoro e di famiglia non potranno far parte dell'avventura "mondiale" lanciatori affidabili come Fabio Milano e il magistrale Fabio Betto di questa stagione, è evidente che la prospettiva di poter contare su D'Angelo diventa importante per il commissario tecnico azzurro.
Chiaro che Marco Mazzieri avrebbe gradito avere D'Angelo in ritiro già da lunedì a Tirrenia, gli crea un problema poterne valutare lo stato di forma soltanto dal 7 di settembre, e sapendo che Matteo non avrà partite ufficiali nel braccio. Infatti il campionato NCAA comincerà a febbraio. Gli allenamenti, tuttavia, alla Winthrop University sono estremamente rigorosi e intensi, e c'è da presumere pertanto che il giovane pitcher della Fortitudo sarà a posto dal punto di vista della preparazione atletica e tecnica.
Le prime due settimane del nuovo anno scolastico sono troppo importanti e D'Angelo non può assolutamente permettersi di perderle: proprio nei primi 15 giorni vengono formati i gruppi di lavoro degli studenti, si fa conoscenza con i nuovi professori, vengono stabiliti progetti e programmi. Se fosse andato ora in ritiro con la Nazionale, e aggiungendo poi le settimane del Mondiale, Matteo avrebbe perduto un mese di scuola. Con il conseguente rischio di venire a trovarsi in evidente ritardo. Là non si scherza: un esame eventualmente non superato potrebbe significare la perdita di un semestre. E un semestre all'Università ha un costo abbastanza sostanzioso.
D'Angelo parte questa mattina. Destinazione South Carolina. Sta per tuffarsi nella sua terza avventura alla Winthrop. Cominceranno giorni pesanti. Palestra alle 6 del mattino, un'oretta, prima di sobbarcarsi cinque ore di scuola. Nel pomeriggio 3-4 ore di baseball.
"Lavoreremo subito intensamente sul campo – racconta Matteo – perché la squadra è stata sensibilmente rinnovata, ci sono tredici o quattordici giocatori nuovi da inserire e ne abbiamo persi una decina, alcuni veramente forti, che erano già al loro ultimo anno di Università. Ovvio, questo comporta tutta una serie di situazioni perché si crea un ricambio generazionale in squadra. Ci sarà da capire le caratteristiche dei nuovi, dovremo imparare a conoscerci bene, entrare in sintonia, e preparare quegli equilibri di squadra che dovranno permetterci di ben figurare anche nella prossima stagione. In questo periodo faremo, di conseguenza, diverse partite fra di noi".
"Penso d'essere di ritorno in Italia il 5 o il 6 di settembre. Mazzieri mi proverà nelle amichevoli di quei giorni, poi deciderà se tenermi o no. Spero ardentemente di rimanere nel roster dell'Italia. Ci tengo tantissimo a partecipare a questa importante edizione della World Cup ed essere utile alla nostra Nazionale".
Matteo D'Angelo troverà in azzurro il suo… fratellino (e compagno di squadra in Fortitudo) Alessandro Ularetti, anch'egli lanciatore. Sono quasi coetanei. Ventuno anni ha Matteo, venti "Ula". Si conoscono fin da ragazzini, sono cresciuti insieme nel baseball. A Latina. Compagni di squadra nella squadra "Ragazzi" della società laziale. E successivamente compagni di camera all'Accademia Fibs di Tirrenia.
D'Angelo e Ularetti sono due dei quattro "gioiellini" (Sambucci e Reginato gli altri due) cresciuti nel Latina Baseball Club del presidente Aurelio Feola. Bella realtà, il Latina, per il buon comportamento in serie A2 e per la valida programmazione impostata principalmente sulla valorizzazione del settore giovanile. Dal vivaio sono appunto usciti quattro campioncini, che sono il frutto del lavoro, della competenza e della passione dei tecnici Gianvittorio Zanella e Domenico Di Liborio. Erano gli allenatori di quella squadra "Ragazzi" della quale facevano parte D'Angelo (neo campione d'Italia e con la prospettiva d'una suggestiva carriera in America), Ularetti (neo campione d'Italia), Sambucci che da rookie della IBL va considerato la rivelazione dell'anno con la casacca del Cariparma, e Reginato che cose decorose ha confezionato con Reggio Emilia.
D'Angelo è una "certezza" per le Aquile di Winthrop dell'head coach Joe Hudak e del pitching coach Kyle Di Eduardo. Nella stagione scorsa, schierato da lanciatore "partente", Matteo ha vinto 8 partite. Perdendone soltanto 3. Miglior pitcher di Winthrop.
Il suo terzo campionato NCAA si annuncia particolarmente importante. "Gli obiettivi? A livello di college vincere la nostra Conference, arrivare ai playoff. Dal punto di vista personale un'attenzione particolare al draft della Major League, che ci sarà ai primi di giugno. E vediamo se verrà fuori qualcosa di interessante. Se riceverò una buona offerta dai professionisti, andrei subito nella Organizzazione: con la speranza di concordare nel contratto la possibilità di terminare gli studi universitari, visto che mi mancherebbe poi soltanto un anno per laurearmi. Si tratterebbe dunque di avere un compenso economico per concludere l'Università, o al termine della carriera professionistica o durante".
Come sempre, ha le idee chiare Matteo D'Angelo. Grande rivelazione – ricordiamolo – del campionato italiano 2007 quando da rookie, appena diciannovenne, si guadagnò il ruolo di "partente" e si produsse in una regular season strepitosa rivaleggiando con Oberto fino alle penultima giornata per vincere la classifica della miglior media-PGL.
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