E' in partenza per la Florida dove seguirà la Instructional League degli Houston Astros, in quel di Kissimmee. Ma per il "nostro" Mauro Mazzotti, allenatore della Spagna, le immagini del Mondiale continuano a scorrere come un replay infinito. Il cammino della selezione giallorossa si è interrotto alla seconda fase, dopo tre belle vittorie contro Sudafrica, Venezuela e Gran Bretagna. Alla conquista dell'evento iridato gli iberici non partecipano ma la soddisfazione per i traguardi raggiunti è tanta.
"Penso che se alla fine di agosto, quando ci siamo riuniti, qualcuno avesse pronosticato di arrivare a combattere ad armi pari con le prime 8 del mondo, ci saremmo messi a ridere – confessa Mazzotti a BASEBALL.IT – e invece è successo. Ci siamo trovati all'ultima partita contro la Corea con un match da giocare decisivo per il prosieguo: dentro o fuori. Ci è andata male, abbiamo perso 2-1, una sconfitta che lascia tanto amaro in bocca".
Ma la Spagna può essere certamente orgogliosa di quanto fatto vedere alla World Cup 2009…
"Assolutamente, l'accesso alla seconda fase rappresenta il miglior risultato di sempre della nazionale spagnola ai Mondiali. Negli ultimi anni il movimento iberico ha fatto grossi passi in avanti, riducendo parecchio il gap con Italia e Olanda. Ricordo che nel 2007 la Spagna ha combattuto fino in fondo per la qualificazione ai Giochi di Pechino e poi andò a Taiwan per il ripescaggio… Il presidente federale Julio Pernas e l'intero direttivo hanno espresso alla squadra ed al sottoscritto calorosi complimenti per il Mondiale, per lo splendido mese passato insieme, tutti con lo stesso obiettivo. Un bel risultato che rappresenta un ottimo viatico per l'Europeo 2010 in Germania".
Quella con il Venezuela ad Amsterdam è stata poi la "partita perfetta"…
"Era la seconda gara della seconda fase, in Olanda, reduci dalla sconfitta con Portorico. L'abbiamo giocata bene, sotto ogni punto di vista: i lanciatori, la difesa, abbiamo segnato 8 punti al Venezuela che non è da poco. Una squadra tosta, quadrata, che ieri ha fatto fuori l'Australia".
Ma anche con Cuba vi siete distinti, un solo punto di vantaggio per loro alla fine…
"Fino all'ottavo eravamo in partita. Con 1 out abbiamo preso un fuoricampo ed abbiamo perso 5-4. Molte cose sono andate per il verso giusto, poi però…"
Qual è il reparto della Spagna che secondo te ha "girato" meglio?
"In difesa abbiamo concesso pochissimo, tranne la prima con Portorico, per il resto o siamo stato perfetti o al massimo un errore, non abbiamo mai regalato nulla. Individualità? A parte i nostri che venivano dalle Minors, tra i position player citerei Emmanuel Febles del Barcellona: lo avevamo invitato al concentramento con molti dubbi e invece se l'è cavata molto bene, ritagliandosi un posto da titolare in tutte e dieci le partite, cosa che non era affatto nei piani".
Cosa accade da qui a domenica?
"Cuba e Usa sono le più accreditate per la finale. Gli USA sono sicuramente una squadra molto quadrata che concede poco e produce molto. Cuba è un pò più debole degli altri anni, più abbordabile, però è sempre lì, è abituata a certi tornei, a concentrarsi in un tempo limitato. Eppoi ha lanciatori per grandi partite come Vera, un giocatore da finale che può spostare l'ago della bilancia, e Lazo. Insieme non ne perdono mica molte…"
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