Dall'analisi dei recenti Mondiali, con seconda e terza fase sui diamanti nostrani, al futuro della Italian Baseball League. Dal progetto franchigie con la Major League ai punti cardine del suo programma in vista delle elezioni del 6 dicembre per la presidenza IBAF (una svolta importante per la corsa al vertice dell'organizzazione mondiale è stata la recente "benedizione" da parte della KNBSB, la federazione olandese di baseball e softball). In partenza per Bruxelles, per una riunione CEB di "ordinaria amministrazione", il numero uno della FIBS, Riccardo Fraccari, parla a ruota libera – in esclusiva a BASEBALL.IT – del recente passato ma soprattutto di quello che sarà il futuro prossimo venturo.
Presidente, partiamo dalla IBAF World Cup che ha coinvolto, a vario titolo, i diamanti e le società italiane. Alla fine è stato un Mondiale con luci ed ombre. Che ci lascia però un'importante eredità, come gli stadi…
"Era questo il motivo principale per cui ci siamo battuti per avere il Mondiale 2009. Disporre, una volta concluso l'evento, di stadi rinnovati ed omologati a livello internazionale. In un momento di grosse difficoltà finanziarie per le amministrazioni comunali l'unica possibilità era appunto quella di sfruttare l'effetto World Cup. E ci siamo riusciti in pieno: oggi il baseball italiano ha 16 stadi completamente rinnovati, quello di Parma è nuovo di zecca. E' un risultato eccezionale: non c'è infatti un paese che abbia strutture come le nostre, rispondenti ai requisiti standard internazionali previsti dalla IBAF. Ed a breve proprio, Murray Cook, il commissario IBAF che aveva visionato i campi per il Mondiale 2009, sarà di nuovo in Italia per uno stage internazionale riguardante le attività di mantenimento e gestione degli impianti".
Di contro, però, abbiamo dovuto constatare un'affluenza di spettatori al di sotto delle aspettative…
"Ho letto e sentito di tutto e di più sul pubblico, sono state dette cose con molta superficialità. Faccio solo una riflessione generale: 48 partite ospitate sono tantissime sotto l'aspetto organizzativo. La presenza di spettatori ci ha soddisfatto, l'affluenza è stata nella media. Se ci si aspettava di più? Due aspetti rilevanti possono aver influenzato negativamente: il prezzo dei biglietti ed i passaggi in televisione che, in qualche modo, hanno impattato. Senza dimenticare anche le avverse condizioni meteo in alcune giornate di gara, quando la pioggia ci ha tradito. Sul prezzo dei biglietti e sulla TV occorre riflettere, fare un'analisi seria. In Olanda, per esempio, ad un certo punto sono stati costretti a fare una scelta quando hanno visto pochi spettatori sugli spalti: ingressi gratuiti nelle gare dove non giocava la nazionale orange, così tante persone sono andate allo stadio per il puro divertimento del tempo libero ed hanno comunque affollato bar e punti ristoro durante le partite. In Italia ho visto delle belle realtà che hanno lavorato perfettamente: Vicenza, Torino, Novara, Macerata, tanto per citarne alcune. Mi è rimasto impresso quanto ho visto fuori dallo stadio di Torino: è stato bellissimo vedere la gente in fila per fare i biglietti. Mi piacerebbe vedere che quell'entusiasmo e quell'organizzazione delle società si trovassero anche in campionato. Ci deve essere una convinzione anche dal basso…"
E come giudica invece i risultati ottenuti dalla Nazionale di Mazzieri?
"La squadra si è trovata nella situazione di non avere a disposizione atleti che avrebbero dato certamente una mano per il passaggio del turno. In diverse occasioni siamo stati in partita fino a metà gara, ben diverso sarebbe stato il discorso avendo quei 3-4 giocatori in più di cui avevamo bisogno. Gli azzurri sono comunque andati fino in fondo. Mazzieri ha fatto un lavoro straordinario che è assolutamente da continuare."
A quanto ci risulta, il prossimo weekend si terrà un Consiglio Federale "storico" che darà il via alla ristrutturazione dei campionati (IBL e loro franchigie da una parte, campionato federale suddiviso in 3 serie dall'altra)…
"Ci riuniremo per due giorni a Tirrenia, sabato e domenica prossimi, per un appuntamento che definirei impegnativo e che darà un nuovo indirizzo al nostro movimento per i prossimi anni. Non aggiungo altro…"
Parliamo invece dell'interessante progetto di partnership con la Major League Baseball. A che punto siamo e quali sono i prossimi passi in programma?
"Il progetto con la Major League va avanti. La valutazione del business plan è stata positiva, ora lo stiamo finalizzando con alcuni aggiustamenti in corso. Prima della definiva implementazione del progetto ci sarà però una prima fase che prevede un coinvolgimento della MLB sull'organizzazione della IBL già dal 2010, con la presenza di persone che seguiranno da vicino le attività marketing ed altro. Sono fiducioso: la situazione economica è in ripresa negli USA e ciò fa ben sperare per un coinvolgimento totale".
Cosa pensa del momento di difficoltà che stanno attraversando i nostri club, come ad esempio la Fortitudo Bologna campione d'Italia?
"Come le aziende anche le società di baseball e softball hanno subito e stanno subendo ancora dei contraccolpi. Credo però che il movimento abbia sofferto meno di quello che si poteva prevedere. Abbiamo registrato, per esempio, un aumento delle squadre giovanili, circa 150 in più. Ma quello che più conta è che la gente del baseball ha ancora tanto entusiasmo".
Tra un mese circa si conoscerà il nome del successore di Schiller alla presidenza IBAF: se il verdetto finale del Congresso di Losanna fosse a suo favore, cosa accadrebbe alla FIBS?
"Non cambierebbe assolutamente nulla ai vertici della Federazione Italiana Baseball e Softball. Rassegnerei subito le dimissioni dalla CEB, quindi dalla federazione europea, mantenendo sia la carica IBAF che quella FIBS".
Su cosa verte il suo programma nel dettaglio, qualche idea particolare da esporre in vista appunto delle elezioni del 6 dicembre?
"Siamo reduci da due anni di gestione IBAF disastrosi, in cui sono stati spesi tanti soldi. E siamo anche fuori dalle Olimpiadi. Il softball sa che ha una grossa responsabilità in questo. Correre in due, è impensabile. Il risultato è stato che andando da separati, nessuno dei due ce l'ha fatta ad entrare. Ciò che posso dire riguardo al mio programma è che insisterò nella battaglia di far rientrare il baseball ai Giochi ma con indirizzi diversi. Per fare questo occorre reinventare completamente la IBAF, trasformandola da Casa delle Federazioni ad una vera e propria azienda. Inoltre occorre dare qualità al prodotto, ovvero ai tornei internazionali. A tal proposito, ha ancora senso disputare la Coppa Intercontinentale? Oppure altre manifestazioni che hanno più valore? Bisogna puntare su quegli eventi che hanno una finalità. Mi piacerebbe integrare il Mondiale al WBC: in pratica la IBAF World Cup potrebbe valere come qualificazione per il World Baseball Classic, dove ogni continente esprime le proprie rappresentanti. Un'altra idea potrebbe essere quella di organizzare un Mondiale per club".
In chiusura, che messaggio invierebbe alle società italiane alla vigilia, come abbiamo detto, di un'autentica rivoluzione per il nostro movimento?
"Dico solo che il nostro movimento deve volersi bene. Certe posizioni di pregiudizio devono essere messe da parte e le analisi devono essere fatte con il giusto metodo".
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