L'Ufficio di Procura Antidoping del CONI ha emesso oggi nove deferimenti tra cui il bomber bolognese Claudio Liverziani. Il giocatore della Fortitudo è stato deferito al Tribunale Nazionale Antidoping del CONI per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione dell'art. 2.1. del Codice WADA per la positività riscontrata per presenza di Amfetamina in occasione del controllo antidoping disposto dal Comitato Controlli Antidoping CONI-NADO al termine della gara "Fortitudo – Parma" svoltasi a Bologna il 25 luglio 2009. Ed in base all'art. 10.2 del Codice WADA 2009 è stata richiesta una squalifica per Liverziani di 2 anni.
Oltre al felsineo, MVP delle ultime Italian Series, sono stati deferiti anche Daniele Malta (hockey, positivo al THC, chiesti 3 mesi), Mauro Fiorgentili (motociclismo, positivo al THC, chiesti 3 mesi), Andrea Paluan (ciclismo, positivo al mesterolone e gonadotropina, chiesti 2 anni), Vincenzo Colaluca (tennis, positivo al benzoilecgonina, chiesti 2 anni), Gianandrea Marioli (ciclismo, positivo eritropietina ricombinante, chiesti 2 anni), Sebastiano Signorino (paraolimpico, positivo al Norandrosterone, gonadotropina corionica e testosterone, chiesti 2 anni), C.V. (minore, tesserato Federazione ciclistica italiana, positivo al foroterolo, chiesta sanzione del richiamo con nota di biasimo) ed Emanuele Negrini (ciclismo amatoriale, positivo al betemetasone e triamcinolone, chiesta inibizione a tesserarsi in futuro e a frequentare impianti sportivi).
L'articolo 2.1 del codice WADA cita testualmente: "Ogni Atleta deve assicurarsi personalmente di non assumere alcuna sostanza vietata. Gli Atleti sono ritenuti responsabili dell'assunzione di qualsiasi sostanza vietata, nonché dei relativi metaboliti o marker, rinvenuti nei loro campioni biologici. Pertanto, per l'accertamento di una violazione antidoping ai sensi dell'Articolo 2.1 non è indispensabile dimostrare che vi sia dolo, colpa, negligenza o uso consapevole da parte dell'Atleta".
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