Si parla di franchigie, ovunque. Anche Nettuno lavora da tempo in questo senso, soprattutto nell'ottica di far crescere i talenti del baseball "made in Italy". Questa rivoluzione del "batti e corri" doveva essere come una manna dal cielo per gli addetti ai lavori nettunesi che da anni collaborano strettamente con le altre società del territorio, lanciando giovani prospetti come Caradonna, Martone e Pizziconi. Ed allora perché manca ancora l'ufficialità? Ad ascoltare la voce degli interessati sarebbe solo una formalità. La Danesi occuperà il ruolo di prima squadra, mentre il Nettuno2 giocherà nel campionato di seconda divisione. I problemi apparentemente più complicati dovrebbero riguardare i settori giovanili nel quale, fino ad oggi, sono state coinvolte anche le società di San Giacomo e Lions, che, momentaneamente, vengono poco considerate nell'"affaire" franchigie e che se venissero realmente lasciate fuori, si vedrebbero costrette a scomparire pur essendo tra le società più affermate a livello giovanile e dalle quali sono partiti numerosi campioni che oggi militano nella IBL.
Il discorso franchigia ha sfiorato anche l'Anzio. Si vociferava un possibile accordo proprio con il Nettuno per una franchigia allargata nel territorio, ma gli anziati sembrano un po' scettici, anche perché accettare di entrare nella franchigia nettunese comporterebbe essere completamente inglobati dai "cugini". Ad Anzio, invece, preferirebbero partecipare alla serie A federale, la vecchia serie A1, un campionato verosimilmente secondario rispetto alla IBL. La decisione di partecipare alla serie A federale e rinunciare alla possibilità di partecipare alla franchigia non è comunque cosa fatta ed ufficiale. Potrebbe esserci anche una fase transitoria per preparare un ingresso in grande stile per la stagione 2011 nella IBL, magari in collaborazione con Latina. Il tempo darà le risposte.
Sul tema ha parlato anche Domenico Della Millia, presidente del Nettuno2, che sembra aver reagito in maniera piuttosto positiva alla rivoluzione che sta investendo la IBL in vista della stagione 2010 che inizierà ad aprile: "Si poteva fare meglio, ma noi siamo pronti, forse siamo gli unici a questa novità visto che sono anni che prepariamo il progetto della franchigia con la Danesi Nettuno".
Il punto che più soddisfa è la riduzione del numero di stranieri, come sottolinea Della Millia: "E' sicuramente un primo passo avanti per costruire una nazionale con tutti italiani e sempre meno oriundi".
Nella nuova second division, la vecchia serie A2, sarà sempre più importante il vivaio delle società, visto che le squadre saranno obbligate a schierare sette giocatori Asi di cui 3 under 21. "Questa seconda divisione farà crescere tanti nuovi talenti – prosegue il presidente Della Millia – cosa che la nostra società fa da sempre. La crescita dei giovani è il nostro scopo principale che perseguiamo con molta determinazione".
Il punto che forse ha lasciato gli addetti ai lavori più perplessità è quello che prevede l'inversione dei campi per le gare di first e second division. Un regolamento fatto per valorizzare le franchigie che però si contraddice non permettendo ai giocatori di dare il loro contributo con entrambe le squadre,. Ciò non preoccupa il presidente nettunese: "Quella dei campi invertiti non è una regola negativa per noi, perché ci dà la possibilità di dare spazio a tutti, avendo un settore giovanile importante tutti potranno ritagliarsi uno spazio per mostrare il proprio valore. Potrebbe essere una norma che penalizza le altre franchigie che non hanno il materiale umano di cui disponiamo noi". C'è comunque qualcosa da rivedere in questo nuovo regolamento prima dell'inizio del campionato, e Domenico Della Millia sta lavorando per questo: "C'è la paura che questa seconda divisione diventi un po' spoglia, un po' fine a se stessa con il rischio che ci sia poca competitività visto che non c'è più l'obiettivo promozione o quello della salvezza. Stiamo lavorando con la federazione per istituire un premio per i vincitori, cosa che potrebbe stimolare le squadre ad impegnarsi ed a fare bene".
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