Uscirà nelle principali librerie italiane agli inizi marzo "La partita perfetta", il secondo volume dedicato al baseball della collana "Attese" edito dalla 66thand2nd (pagine 160, 13 euro). Al romanzo di Michael Shaara, per la prima volta disponibile in italiano tradotto da Marco Rossari, si è ispirato il film del 1999 "Gioco d'amore" con Kevin Costner (sua terza pellicola dopo "Bull Durham" e "L'uomo dei sogni").
Il libro racconta la storia del campione di baseball Billy Chapel che, a poche ore dall'inizio dell'ultima partita della stagione, scopre che la squadra in cui gioca da 17 anni ha deciso di venderlo e che la fidanzata ha scelto di sposare un altro uomo. In campo Billy rivive a ogni lancio i momenti decisivi della sua vita e prova a realizzare il sogno di ogni giocatore: lanciare la partita perfetta. Con una prosa immediata ed evocativa, in cinque agili capitoli e nel breve spazio di una notte e di un giorno, Michael Shaara alterna il flusso di pensieri a cui si abbandona Billy Chapel a dialoghi veloci e descrizioni in terza persona. Un testo che cattura i momenti cruciali della vita di Billy, quando il grande ma immaturo campione vuole e deve crescere per fare emergere l'uomo a tutto tondo: un personaggio indimenticabile nella narrativa sportiva.
L'autore de "La partita perfetta", Michael Shaara, è nato nel 1928 nel New Jersey da immigrati italiani, Michael Shaara prima di dedicarsi alla scrittura lavora come agente di polizia e si cimenta nella boxe. Comincia a scrivere racconti di fantascienza per diverse riviste, tra cui "The Saturday Evening Post", "Cosmopolitan" e "Redbook", e contemporaneamente insegna inglese alla Florida State University. È il romanzo storico "The Killer Angels", incentrato sulla battaglia di Gettysburg della guerra di Secessione, a segnare la svolta nella sua carriera: uscito nel 1974 dopo anni di revisioni, gli vale nel 1975 il prestigioso premio Pulitzer. Colpito da infarto, Shaara muore nel 1988. La partita perfetta – dalla prosa che conferma il talento Pulitzer di Shaara – è stato pubblicato postumo per volontà del figlio Jeff, anche lui scrittore.
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