Alle pendici dell'Etna, si affilano mazze e si ungono guanti. I Warriors sono già pronti ad una nuova e più importante battaglia in diamante. Quella che va a cominciare sarà la quinta disfida della truppa nero-arancio, al comando di Benny Falcone, nella storia massimo campionato italiano di baseball. C'era la serie A1 nelle precedenti edizioni (2001, 2002, 2004 e 2005), stavolta però per i guerrieri siciliani c'è ben altro in ballo. La partecipazione all'attesa Italian Baseball League 2010, il primo storico campionato a franchigia, una competizione di vertice con due Division in stile USA, senza promozioni né retrocessioni, a cui Catania non voleva assolutamente mancare.
La Sicilia doveva esserci. Per forza. Dopo 5 anni di assenza, in concomitanza con la grande rivoluzione messa in atto da Fraccari&Co., i Warriors tornano prepontemente sulla scena e rappresentano, di fatto, l'unico avamposto della IBL da Nettuno in giù. Con l'obiettivo, sfidante, di far sviluppare ed affermare la "Franchigia Siciliana" da loro trainata. Oggi, tuttavia, il futuro del baseball isolano corre lungo la direttrice Catania-Palermo. Già, perché i ragazzi di Falcone giocheranno le partite interne della First Division (debutto il 9 aprile contro il Cariparma) lontani dal "diamante amico", il Warriors Field. Affronteranno le altre sette contendenti a Palermo, sul diamante di via dell'Olimpo.
E' indubbio che quest'anno sarà tutta un'altra musica. Nel 2009, i Catania Warriors inanellarono 34 vittorie e 10 sconfitte. Furono 28 i successi (con una "winning-streak" di 10) e 8 gli stop in regular season, poi 3-0 in semifinale ai danni dell'Unione Picena e 3-2 all'Anzio nella finale per la promozione in IBL. Una marcia trionfale per la compagine di Benny Falcone, l'allenatore di Alì Terme che per il baseball compie mediamente 3.000 chilometri al mese dividendosi fra tre province. Abita, appunto, nella ridente località del messinese, coordina gli allenamenti a Paternò, affronta le squadre avversarie a Palermo. E che non disdegna di punzecchiare le big.
"Ci piacerebbe toglierci qualche soddisfazione durante la stagione 2010 – dice Falcone a Baseball.it – Non mi dispiacerebbe affatto sgambettare qualche grande del nostro baseball, premesso che entriamo nella IBL in punta di piedi… Siamo consci che sarà dura, ci mancherebbe, ma qualche piccolo sfizio – perché no – pensiamo di togliercelo. Non avremmo l'angoscia di vincere per forza, giocheremo sicuramente più tranquilli e quindi qualche bel risultato penso che potremmo ottenerlo. Cercheremo di rendere questa squadra sempre più affiatata, unendo l'esperienza di alcuni veterani con l'entusiasmo e la crescita dei giovani. Non va dimenticato che più della metà dei miei giocatori hanno meno di 30 anni. Medoro è il più giovane, ha 22 anni, Tavarez ne ha 40, ma al mattino è sempre lì, si alza presto per andare a correre e stare in forma".
Squadra che vince non si cambia, recita l'antico adagio, o si cerca di modificarla il meno possibile La società etnea ha confermato lo staff tecnico artefice della promozione, con Benny Falcone in testa seguito dai 2 coach Rene Rojas e Alexander Ramos, cui si è aggiunto da poco anche il pitching-coach cubano Josè Manuel Pedroso. Un trittico caraibico di notevole spessore tecnico, indispensabile asset strategico per Falcone.
Nove sono stati invece i giocatori del roster confermati su un totale di 21 (nel dettaglio 14 ASI, 3 oriundi e 4 stranieri): tra questi, vedremo ancora nel 2010 da titolari, Franklyn Torres, Giuseppe D'ignoti, "Turi" Sciacca, gli interni Jesus Alberto Marquez e Javier Sosa Cavicchioni, gli esterni Mario Pesce e Giuseppe Sciacca, il ricevitore Weltin Cabrera e l'utility Simone Astuto.
Hanno salutato la Sicilia Francesco "Ciccio" Aluffi, rientrato in terra piemontese per guidare la Juve '98 nella serie A federale, seguito anche da Edson Piovan. La carriera militare ha invece osteggiato il cammino del 23enne Murray Neal, figlio di un ufficiale della base NATO di Sigonella e prospetto dei Warriors. Tagliato Nelwin Sforza per motivi tecnici, out anche Josè Quintero, sono rientrati a Messina Antonino Savasta e Angelo Soraci.
Dodici quindi i volti nuovi che hanno caratterizzato la campagna acquisti 2009-2010 dei Catania Warriors. A cominciare da Yorkin Francisco Ferreras,un lanciatore mancino classe 1981 proveniente dalla Rep. Dominicana, che sarà ufficialmente il partente di gara-1. Pronto a rilevarlo ci sarà l'altro straniero, il venezuelano Jesus Marquez che sarà impiegato anche nel diamante interno, come seconda base, in gara3.
Novità anche sul mound di gara-2 dove lo starter sarà Orlando Yntema, un 24enne dominicano (è di Puerto Plata) ma con passaporto olandese nel giro da tempo nell'organizzazione dei Giants. Dietro un discreta numero di rilievi, closer e saver come Franklyn Torres (capace lo scorso anno di vincere ben 20 incontri tra regular season e play-off, unico atleta di A2 ad essere convocato e schierato ai Mondiali), Leonardo D'Amico (con i Warriors già nel 2004), William Lucena (ex-San Marino che Falcone intende posizionare anche a difesa dell'angolo caldo), Salvatore Sciacca e Giuseppe D'ignoti.
In gara-3 fiducia dal primo inning a Leo D'amico, nel caso non utilizzato nel match precedente, supportato da "braccio di gomma" Torres, Lucena e dagli altri ASI non schierati in gara-2. E' saltato invece sciaguratamente l'arrivo da Reggio Calabria del mancino Arcangelo Cibati che, dopo essere stato ingaggiato, ha visto complicarsi notevolmente la situazione lavorativa dando quindi forfait.
Molte variazioni anche nell'assetto del diamante interno e all'outfield. A cominciare dal cuscino di prima base difeso quest'anno da Francesco "Frank" Rosa-Colombo, il 27enne di Giaveno (Torino) l'anno scorso in forza al Novara dove ha chiuso con una media battuta di .292, 40 valide, 1 fuoricampo, 5 doppi e 2 tripli, 5 basi rubate, 13 punti battuti a casa. In seconda base spazio al rookie Davide Lionetti, ex-Nettuno2, che partirà titolare in almeno due gare, tirando poi il fiato al sabato sera lasciando la posizione a Marquez. A difesa del cuscino di terza Ramon Tavarez, il veterano ex-Nettuno ed Anzio, un autentico jolly e uomo d'esperienza da cui Falcone si aspetta molto. Nel ruolo di interbase, dalla Repubblica Dominicana, è arrivato Olmo Rosario, giocatore che si è fatto strada negli States, in particolare a livello di doppio A con San Francisco. Dietro il piatto di casa base, oltre l'esperto Cabrera, il ventiduenne Raffaele Medoro, nativo di Castellamare di Stabia ma nettunese d'adozione, un giovane che piace molto allo staff tecnico etneo.
A sinistra, nel campo esterno, proveniente da Isla de La Juventud, ecco Rolexis Molina, un elemento che può dare una grossa spinta anche in attacco. Al centro l'anziate Daniele Santolupo, mentre a destra ci sarà Giuseppe Sciacca. Per il ruolo di DH c'è disponibile Mario Pesce (anche esterno), mentre Simone Astuto sarà il jolly dei Warriors), idem Vincenzo Nicastro, all'occorrenza interno come Javier Sosa Cavicchioni.
Una squadra, quella dei Catania Warriors, che ha volontà da vendere e che necessita probabilmente di un adeguato rodaggio prima di andare a regime e cominciare ad infilare risultati utili. Un "diesel" che appena terminata la messa a punto sarà certamente in grado di dire la sua. Il principale punto di forza è la difesa, un reparto che può davvero fare la differenza vista la presenza di diversi "utility" in grado di ruotare sia in diamante sia sul monte. E non è poco. Infine, lo staff dei lanciatori. Se la rotazione funziona davvero ed è in grado di tenere bloccato il risultato, i Warriors potrebbero sulla carta competere con tutti. Falcone promette aggressività sulle basi, bunt e batti e corri. Insomma, la velocità prima di tutto.
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