Una mezza rivoluzione è stata attuata quest'anno nel Cariparma che col progetto franchigia arrivato alla sua fase di lancio e con la cura sempre più attenta alla crescita dei giovani vuole definitivamente riavviare il discorso di una squadra sempre più parmigiana. Abbandonata la teoria dei due lanciatori stranieri, la società ha cambiato per due terzi il parco "non-Asi", confermando i soli Burlea, Grifantini e Munoz con quest'ultimo incaricato di far crescere ulteriormente i giovani battitori. Dopo il 1997, anno dell'ultimo scudetto, Parma ha disputato per 6 volte i playoff ma la finale scudetto l'ha vista solamente in concomitanza con l'ultimo tricolore. La squadra, affidata ancora a Gerali col supporto di Saccardi, Lono e Munoz (a loro si aggiungerà per circa un mese, maggio, Francis Hughes, ex manager dei ducali nel 1984, che porterà il suo piccolo grande contributo) proverà dunque a sfatare quel tabù. I primi test anti-ruggine hanno fornito buone indicazioni allo staff tecnico ed a Saccardi in particolare che ha guidato la squadra per una decina di giorni in sostituzione dell'assente Gerali «Ho ricavato ottime impressioni. Abbiamo girato bene la mazza con una buona confidenza nell'area dello strike che ad inizio stagione non è mai cosa facile. Pensavo, francamente, di trovare la squadra un po' più indietro; non ci manca molto per essere in forma al punto giusto alla prima ufficiale. Ecco, magari i lanciatori hanno ancora bisogno di tirare ancora, ma è normale».
Partiamo giusto dal monte per entrare nel merito della nuova stagione ducale. Un solo straniero solido e ben conosciuto, Martinez, con conseguente versatilità e qualità per l'accoppiata alla gara-nonAsi con Grifantini altro partente, potrebbe farlo anche in gara1, e con Burlea e Cicatello deputati al ruolo di rilievi, e non solo, bivalenti. Un bel passo in avanti dopo la triste parentesi del duo Palma-Lira (quest'ultimo riciclatosi a Collecchio). Per la gara degli italiani Corradini, orfano di Salsi, Mori, Scarcella e Newman sarà supportato da Orta con l'inserimento dei pitchers in quota Junior di Ibl2, segnatamente Giovanelli e Francesco Corsaro.
Per la difesa è arrivato un interbase, Yepez, che dovrebbe garantire maggior solidità alla difesa, e più qualità nel girare i doppi giochi, di quanto non abbiano fatto i suoi due recenti predecessori Gomez e Carvajal (42 errori in tre anni in regular season) fattore che si fa preferire a qualche decimale in più nel box. La società scommette su Scalera in terza stante l'assenza dall'angolo caldo di Munoz, con Yepez che avendo giocato diverse partite anche in quel ruolo potrebbe saltuariamente prenderne il posto. L'ex Oltretorrente è chiamato all'ennesimo banco di prova e se riuscirà a convincere, il campo interno potrebbe diventare il più solido degli ultimi anni. In campo esterno, Zileri, divenuto il giocatore simbolo, è una garanzia, mentre a Camilo si chiedono un po' meno errori rispetto allo scorso anno (5). All'occorrenza si può contare su M. Gerali e sullo scalpitante Pesci ('90). Dietro il piatto di casa base è l'anno zero di Bertagnon: deve migliorare in difesa ed essere più selettivo in attacco. Montanini lo sta aiutando ed anche uno come Gasparri può fornirgli un valido contributo.
Con l'utilizzo di Munoz nel ruolo di DH si allungherà il line up per sopperire alla perdita di Chapelli, line up nel quale Camilo è deputato a prendere il posto di slugger che fu di Carvajal . Il tutto però passa dalla crescita dei vari De Simoni, Sambucci, Scalera e Bertagnon chiamati ad alzare le loro medie, specie gli ultimi tre: arrivassero tutti almeno sui .250 il line up avrebbe una bella consistenza.
La formazione tipo prevede il trio di partenti Martinez-Grifantini-Corradini, Bertagnon catcher in due partite su tre, il campo interno composto da Sambucci in prima, Dallospedale in seconda, Scalera in terza e Yepez interbase, il campo esterno col trio Camilo-Zileri-De Simoni.
Il punto forte è la versatilità delle due gare "straniero"-"non Asi", mentre potrebbe fare da contraltare la partita dei lanciatori Asi, un po' corta, se non altro per la mancanza di esperienza ad alto livello del duo Junior, e senza un closer puro. «Abbiamo della qualità quest'anno – afferma Saccardi -. Corti in gara3 … non so; noi facciamo conto su Giovanelli e Corsaro: più di tre-quattro lanciatori è difficile avere anche perché si rischierebbe di lasciar seduto in panchina qualcuno per troppo tempo».
Infine una curiosità, che potrebbe trasformarsi in punto debole: il Cariparma non ha un lanciatore mancino, se non pescandolo dallo Junior ma parliamo del prospetto dell'U21 Niccolò Loardi, classe '91.
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