Chiamateli outsider, non se ne dispiaceranno. Anzi, in quella parte di possibili guastafeste della Italian Baseball League, quelli dei Godo Knights, targati ancora De Angelis, si riconoscono eccome. Per provare ad andare avanti a scapito delle dirette avversarie. "Il nostro ruolo è quello di rompiscatole" conferma di Gigi Mignola, l'uomo che ha curato (e sta ancora curando) il mercato della squadra rossoblu. Dopo aver compiuto l'impresa l'anno scorso di restare in IBL (10-32 il record), con due vittorie sul Parma che hanno permesso il sorpasso ai danni dei reggiani pur avanti negli scontri diretti, Godo intende adesso assumere un ruolo più preciso nel panorama del baseball nazionale. E dar battaglia ad armi pari, laddove consentito, alle altre sette della First Division.
Una campagna acquisti particolarmente effervescente, ma con investimenti ridotti. Quella del Godo è una filosofia ben definita. Della serie, patti chiari, amicizia lunga. Chi sceglie i Knights, sposa un progetto importante, di medio-lungo termine, basato sulla solida alleanza con Verona. Sinergico, si usa dire oggi. Un nuovo manager, innanzitutto, che subentra al bravo Mascitelli che ha abbandonato il diamante per ben altri "teatri" di gara. Al suo posto Steve Weidner, americano della Pennsylvania, ex-giocatore del Godo in A2 nel 2001, che ritorna dopo aver contribuito alla promozione dell'Arezzo nella serie cadetta. E' lui il capo-allenatore della franchigia e del settore giovanile.
Per quattro stranieri che se ne vanno (Connell, terzo miglior battitore del 2009, a Nettuno, Ulloa, Escalona e Sanchez non confermati) altrettanti ne arrivano e con un pedigree di qualità. A cominciare da Gary Burnham, bomber 35enne da cui Godo si aspetta grandi cose nel box. Ben 11 stagioni nelle Minors americane cambiando quattro organizzazioni, poi nel 2008 spicca il volo verso il Sol Levante, approdando prima a Taiwan con LaNew Bears (70 partite, .323 di media, 10 homerun e 56 punti battuti a casa) poi in Giappone con i Chiba Lotte Marines. Ha sangue italiano nelle vene, visto che ha rischiato di vestire l'azzurro al Classic del 2009, non andato però oltre l'inserimento nel roster preliminare. Al suo fianco due lanciatori come Robert Palencia, venezuelano di Maracay, destro, ottimo controllo e bassa media PGL, proveniente dalla Liga Paralela Venezolana. E Keith Ramsey, mancino californiano proveniente da Long Beach Armada (Golden League) e Maryland Blue Crabs (Atlantic League). Infine, l'ultimo, in ordine cronologico, è l'utility colombiano Carlos Villalobos, ottima mazza e che può essere impiegato in diverse posizioni defensive, in particolare interbase e terza base. E' arrivato fino al triplo A americano e messicano, ha trascorsi anche a Taiwan, d'inverno è facile vederlo nella Lega Colombiana.
Godo ha anche dovuto fare i conti con la dipartita di 5 lanciatori (Camardese, Luciani, Malengo, Ricchio e Petrini), un interno (Campanini), un esterno (De Franceschi) ed un catcher (Toniazzi). I Knights si sono però mossi mettendo a segno alcune interessanti operazioni. Ad esempio, quella che ha permesso di ingaggiare il giovane prospetto Francesco Cozzolino, lanciatore 19enne in prestito dal Latina, accademista e campione d'Europa juniores nel 2009. Come pure accademisti ed azzurri campioni continentali sono i 21enni Erik Gelli (interno dai movimenti rapidi e buon braccio) e Marco Sabbatani (ricevitore agile ed efficace), entrambi switch-hitter, provenienti dal Livorno. Ma c'è da evidenziare anche la presenza sul mound dell'italo-venezuelano Danny Salvador Forte (confermato) e Johnny Rumenos, mancino di origine venezuelana ma con passaporto italiano, ex-Marina Waves.
La formazione di Steve Weidner è presto fatta. Sul monte di lancio in gara-1 Robert Palencia (probabile partente), Keith Ramsey, Panagiotis "Pete" Sikaras (l'americano con passaporto greco inseguito da un po' tutti, ma poi rimasto nella cittadina ravennate) e Roberto Cabalisti. In gara-2 prima palla affidata a Danny Forte, con Johnny Rumenos, sempre Pete Sikaras, oltre all'italo-canadese Chris Magarian (con Verona in Second Division ma pronto alla scalata) pronti a rilevare. In gara-3 lo scaligero Pietro Briggi e Matteo Galeotti (possibili starter), Francesco Grigoletto e Rocco Tebaldi (da Verona), il pontino Francesco Cozzolino, Daniele Del Bianco ed eventualmente anche Rumenos, oltre all'inossidabile Cabalisti.
In diamante l'assetto dei titolari sarà il seguente: in prima base Gary Burnham, in seconda Erik Gelli (o Mattia Bucchi), in terza base Francesco Fuzzi, interbase Carlos Villalobos, Agli esterni, da sinistra a destra, Lucas Montalbetti (da Verona), Paolo Tanesini e Stefano Naldoni ma è previsto anche l'apporto di Jeremy Albani, un oriundo vero e proprio jolly nel campo esterno (da Verona). Ricevitore Marco Sabbatani o Federico Rubboli.
Il De Angelis Godo Knights può contare su alcuni punti di forza, che sono sostanzialmente i quattro solidi pilastri stranieri citati, oltre a disporre di una "green line" composta da 15 giocatori sotto i 30 anni. Il che vuol dire entusiasmo, gioco dinamico e voglia di migliorare. Come punto di debolezza vediamo una squadra strutturalmente un po' "corta" ma che propria grazie allo strategico accordo di franchigia con Verona potrebbe trarne grossi benefici in un'ottica di scambio giocatori nel corso della stagione.
In chiusura, una nota di merito ai Godo Knights: per la "vision" a medio-lungo termine che hanno dimostrato di avere siglando l'accordo di franchigia con una delle piazze più floride a livello giovanile come è Verona. Ma anche per l'intensa attività di marketing e comunicazione portata avanti con passione (modello di riferimento anche per alcune "big" del nostro torneo IBL) e, non da ultimo, per aver promosso nell'area del Comune di Russi la nascita dell'Associazione dei fan della squadra rossoblu denominata "Nel Cuore di un Paese". Indetto anche un referendum popolare per la scelta del nome e del logo, ma anche un sostengo economico per il club sotto forma di azionariato popolare.
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