Senago Milano United e Novara nella serie A federale, Rho in serie B, due under 21 (i migliori elementi di Milano, Rho, Senago e quelli di Novara) ed una decina di squadre giovanili. Ad oggi l'Expos United, la franchigia lombardo-piemontese, si presenta così. La svolta è però dietro l'angolo. Tra dodici mesi esatti, nell'aprile 2011, l'Expos United potrebbe presentarsi prepotentemente ai nastri di partenza della IBL, al fianco delle attuali otto regine della first division. E per l'inizio di quest'estate è prevista l'invio della proposta di candidatura.
"Il tentativo che stiamo facendo tutti insieme è di portare Milano tra le grandi della Italian Baseball League – conferma Marco Giulianelli, Presidente pro-tempore della franchigia Expos United – Tra giugno e luglio presenteremo la candidatura per la prossima IBL. I presupposti ci sono tutti: tra Milano, Novara, Rho e Senago c'è sintonia perfetta. Già l'anno scorso, al di là dei risultati sportivi, la collaborazione ha funzionato davvero bene".
Il tutto Kennedy permettendo, anche se il "Provini" di Novara sarebbe già pronto come alternativa per la "First Division". Perché per partecipare, degnamente, alla IBL occorre un impianto all'altezza. Sul Kennedy la società milanese ha già investito l'anno scorso 140.000 euro per il rifacimento del diamante, dug-out ed altro. Ma c'è dell'altro che bolle in pentola per riportare il Kennedy ai fasti del passato (ed essere pronto ad ospitare anche qualche gara delle prossime European Baseball Series, altro obiettivo a breve termine) anche se gli investimenti richiesti non sono proprio bruscolini, anzi: 2.2 milioni di euro.
Per il pieno recupero del Kennedy sono previste tre fasi principali. Una che riguarda l'impianto di illuminazione i cui costi di sistemazione sarebbero sostenuti dal Comune di Milano per un ammontare complessivo di circa 200.000 euro (tempo di realizzazione 2 mesi). Una seconda fase con interventi di ristrutturazione dello stadio per complessivi 800.000 euro, tramite richiesta di finanziamento al Credito Sportivo, interventi da realizzarsi tra fine 2010 ed inizio 2011.
Infine una terza fase, quella decisamente più interessante e sfidante, che prevede una richiesta di finanziamento al Credito Sportivo di importo pari a circa 1.2 milioni di euro. Per, udite udite, realizzare all'interno del Kennedy un innovativo impianto di generazione di energia elettrica alternativa. Siamo ancora in una fase di studio, anche se le "guidelines" del progetto sono state presentate recentemente a rappresentanti del Comune di Milano, Consolato americano e CONI. In buona sostanza, lo United attraverso questo sistema sarebbe in grado di produrre "energia verde" utilizzando sia olii vegetali che pannelli fotovoltaici: tale energia verrebbe poi venduta ed immessa nell'infrastruttura di rete nazionale. Ciò permetterebbe chiaramente di poter restituire i finanziamenti ricevuti e ottimizzare la gestione delle risorse finanziarie disponibili. Cosa non si fa per il baseball. Produrre energia alternativa per fare attività e produrre giocatori di baseball. Con uno slogan, "il baseball cresce e si autofinanzia in modo pulito".
Il Kennedy, conclusi i lavori, sarebbe uno stadio innovativo e di altissimo livello. E che potrebbe "competere" con quello della capitale, di cui il sindaco Alemanno ha confermato l'impegno alla realizzazione durante i lavori del recente esecutivo IBAF: "La mia Giunta ha già compiuto un atto ufficiale. Metteremo a disposizione l'area di Tor Vergata per costruire un nuovo stadio per il baseball e il softball". Alla luce di tutto ciò una domanda sorge spontanea: e se fosse Milano la vera alternativa a Roma per ospitare le partite della Major League?
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