Notevole performance di Matteo D'Angelo, con la casacca delle "Eagles" di Winthrop University. Il giovane lanciatore di Latina, valorizzato dall'Accademia FIBS di Tirrenia e lanciato nel campionato italiano di massima serie dalla Fortitudo Bologna, ha confezionato un partitone sabato pomeriggio. Nella gara che Winthrop ha vinto per 15 a 3 in trasferta, contro UNC Asheville Bulldogs, al McCormick Field di Asheville (North Carolina).
D'Angelo è arrivato all'ottavo inning senza aver concesso alcun punto agli avversari. Già la sua squadra assaporava il sapore dell'impresa: un "complete game" con "shutout" da parte del proprio pitcher partente. L'incantesimo veniva spezzato da un doppio al centro firmato da C.A. Clayton, che spingeva a punto Danny Baatz. D'Angelo poi chiudeva l'ottavo turno d'attacco di Asheville, riprendendo il controllo della situazione. Senza minimamente scomporsi (a conferma della sua solidità mentale). Comunque, per l'ultimo inning lo staff tecnico di Winthrop ha preferito far riposare il braccio di D'Angelo (Matteo ha tirato 83 lanci) e – considerando il netto divario nel punteggio – ha voluto verificare altri lanciatori: Austin Stuart (sul quale gli Asheville Bulldgs hanno segnato gli altri due punti della loro partita), Robbie Brewer e Tyler Fries.
Ben 22 sono state le battute valide confezionate dalle "aquile". Winthrop University, con questo netto successo, porta in parità vittorie e sconfitte (17-17 a questo punto della stagione).
"Matteo D'Angelo ha lanciato veramente bene in questa partita, controllando in maniera ottimale la zona dello strike". Così ha dichiarato Joe Hudak, il manager che da diciannove anni guida la squadra di baseball dell'Università di Winthrop.
D'Angelo è al suo terzo anno a Winthrop, nel South Carolina. Dove studia (con ottimi risultati) per laurearsi in business administration. Nel baseball è diventato il lanciatore numero uno delle "aquile". Joe Hudak gli ha affidato questo ruolo nella stagione 2010. Quest'anno, essendo Matteo al suo terzo anno all'Università, ha la possibilità di entrare nel draft dei professionisti. Vale a dire, essere "chiamato" da una franchigia di Major League. Se ciò accadrà, D'Angelo firmerà un contratto professionistico e andrebbe a giocare in una squadra di Minor League appartenente alla franchigia che l'ha voluto. E' possibile che si verifichi. Già sabato, a vederlo e a valutarlo, c'era uno scout di una Organizzazione della MLB. Al termine del campionato universitario NCAA, il ragazzo italiano parteciperà ad una importante Summer League. Che attira tradizionalmente numerosi scout. Se Matteo avrà l'opportunità di firmare un contratto professionistico, chiederà – come condizione – la possibilità di concludere (o nell'immediato, oppure durante la carriera professionistica) gli studi alla Winthrop University. Per laurearsi.
D'Angelo aveva cominciato forte questa stagione, eccitato anche dalla scelta di manager Joe Hudak di puntare su di lui come lanciatore partente numero uno. Dopo aver vinto bene le prime due partite, Matteo aveva accusato una flessione: la sinker, un tipo di lancio che per lui può diventare importante, non gli entrava. Qualche settimana di difficoltà. Ma ora s'è nettamente ripreso. Ha recuperato fluidità e sicurezza. La velocità raggiunge le 89 miglia. E il suo record è tornato in positivo: 4 partite vinte, 3 perse. Fra i lanciatori partenti della Winthrop University è il pitcher con la migliore ERA (media punti guadagnati sul lanciatore). Soprattutto Matteo D'Angelo conferma il suo "controllo" (la risorsa migliore che possiede), come indicano le sole 9 basi su ball concesse in 57.1 riprese lanciate.
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