Mike Romano (Rimini) premiato dalla Franchigia Siciliana

Il trofeo istituito dai Catania Warriors in collaborazione con Baseball.it consegnato a Romano che a Rimini dal 1973, ha vinto tutti gli 11 scudetti, 8 da giocatore e 3 da manager

Tra la seconda e la terza gara tra Catania Warriors e Telemarket Rimini è stato consegnato il terzo "Premio Franchigia Siciliana", dopo quella attribuito a Vasini del Cariparma e Fuzzi della De Angelis Godo. Il riconoscimento, istituito per volontà di Mario Raciti, Direttore Generale del Catania Warriors e Consigliere Federale, intende valorizzare tutti gli sportivi che si sono distinti nel mondo del baseball a livello siciliano e nazionale. Il "Premio Franchigia Siciliana" è stato consegnato sul diamante di Palermo a Mike Romano, assistant coach di Mazzotti alla Telemarket Rimini, perché rappresenta "la vera bandiera del Telemarket. A Rimini dal 1973, ha vinto tutti gli 11 scudetti, 8 da giocatore e 3 da manager. Da giocatore ha superato le mille partite (giungendo esattamente a toccare quota 1047), le mille valide (1015) e raggiunto la quota dei 100 fuoricampo". Mike Romano è stato scelto grazie alla collaborazione con la redazione di BASEBALL.IT, in particolare su indicazione di Cristiano Cerbara.
Il premio Franchigia Siciliana per il "siciliano che ha reso alto il nome dell'isola nello sport del batti e corri" è invece andato al lanciatore Umberto Novara, "per il grande contributo dato in questi anni a tutto il baseball del sud". Novara, dopo essersi formato per 5 stagioni in Venezuela ha calcato i diamanti siciliani ed italiani per oltre 20 anni, giocando a Palermo, Messina e Paternò, vincendo poi "in trasferta" nel 1989 uno scudetto con il Grosseto. Nel 1987 sul diamante del Castiglione della Pescaia in Serie A2 riuscì a scendere dal monte con il record di 21 vittorie su 21 partite giocate. Record collezionato tra regular season e play off. "Sono molto felice di ricevere questo riconoscimento alla carriera. – ha dichiaro Novara – Questo è uno sport nel quale ho sempre creduto molto. Sono convinto che sia un dei più belli e più difficili del mondo perché servono destrezza, abilità ed intelligenza per praticarlo. Spero un giorno, non troppo lontano, che i nostri giovani possano diventare professionisti così magari potremmo vederli giocare in tv nelle Major americane da protagonisti".

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