E' la settimana della verità

Il secondo turno del girone di semifinale della IBL mette di fronte S.Marino e Bologna (si comincia stasera dal Falchi bolognese, duello Matos-Bonilla) mentre Parma e Rimini si fronteggiano per avere ancora un domani

Calma. Andiamoci piano nel dare già per scontato il San Marino in finale (molto probabile, d'accordo, per la solidità mentale del gruppo, la potenza del lineup, la vasta esperienza di molti giocatori) o il Rimini praticamente "fuori" (lo sweep subìto per mano dei Titani è stato disastroso, però la squadra di Mazzotti ha prodotto 29 battute valide ed è indicazione di vitalità). Neppure è corretto definire la UGF Bologna vicino alla finale, seppure sia stata indubbiamente una performance mettere sotto due volte il Cariparma trionfatore in regular season, oppure considerare il team ducale in difficoltà (sì, non ha avuto un impatto felice con il round robin, però l'aggressività è il marchio di fabbrica del suo baseball).
Chiaro, il 3 a 0 del San Marino sul Rimini e il 2-1 di Bologna (quarta classificata in regular season) contro Parma sono stati risultati abbastanza sorprendenti. Alla vigilia, si era maggiormente indotti a pensare ad un 2-1 per San Marino e a un 2-1 anche fra Parma e Bologna ma… a vantaggio dei parmigiani.
La strada tuttavia è ancora lunga. Altre due settimane di avvincenti battaglie. E dunque c'è spazio per chi cerca riscatto, e ovviamente anche per chi viaggia in cerca di conferme.
Alla luce dei primi risultati, le nuove sfide (in programma da oggi) possono avere un "peso" importante. Anzi, questa settimana potrebbe risultare la "settimana della verità".
A cominciare da stasera: Bologna contro San Marino al Falchi; Rimini contro Parma nella Casa dei Pirati. Poi, venerdì e sabato, week end con due gare sui diamanti del Titano e del Nuovo Europeo "Nino Cavalli" di Parma.

DUELLI STELLARI AL FALCHI- Il match odierno a Bologna è di quelli che i cultori, gli innamorati del baseball (tutti coloro che ne apprezzano la bellezza dell'espressione tecnica) non possono assolutamente perdere. Sì, perché questa sera sul monte di lancio del Falchi avremo l'opportunità di ammirare le migliori coppie di pitchers stranieri di questo campionato (e non solo di questo campionato…). Jesus Matos e Victor Moreno per la Fortitudo UGF; Vicente "Henry" Bonilla e José Escalona per la T&A della Repubblica del Titano. Quattro personaggi di grande spessore. Quattro interpreti in grado di regalare spettacolo ed emozioni. Un appuntamento al quale non si può mancare. Matos e Bonilla sono i lanciatori "partenti" più spettacolari della Italian Baseball League. Affidabilissimo, collaudatissimo, il dominicano di Bologna, alla sua settima stagione nel nostro baseball. Protagonista dal 2004. Braccio da strikeout, anche se negli ultimi due anni la sua "fastball" è leggermente scesa sotto le 90 miglia. Ma a compensare il lieve calo di velocità è cresciuto ulteriormente in Jesus il senso tattico. Il pitcher dominicano di San Pedro de Macoris è un re del controllo e un magistrale interprete dello slider, tipo di lancio che può essere micidiale quando è eseguito bene. Impressionante la regolarità di Matos ad alto livello. Per 3 volte in questi anni ha vinto la classifica della miglior ERA (media punti guadagnati sul lanciatore): nel 2005 con 0.88; nel 2006 con 1.47 e nella regular season dell'attuale campionato con 1.44. Per 2 volte è stato leader stagionale delle partite vinte: 10 nel 2007 e 10 quest'anno. Inoltre, per 4 volte ha primeggiato nella classifica degli strikeout: 150 nel campionato 2004 (a pari merito con Jaime Navarro, il famoso ex-majorleaguer che giocò a Grosseto), 141 nel 2005, 136 nel 2006, 118 al termine della regular season 2009.
Jesus Matos ora corre verso un record personale. Da una ricerca statistica realizzata dal giovane e bravo collega Federico Frassinella, e pubblicata dal quotidiano L'Informazione di Bologna, Matos è a "meno tre" dal raggiungere i 1000 strikeout con la casacca della Fortitudo (considerando tutte le partite di questi sette anni: campionato, Coppa dei Campioni, Coppa Italia).
Vicente "Henry" Bonilla, salvadoregno di nascita ma praticamente da sempre residente negli Stati Uniti, è alla prima stagione italiana. Scelta felicissima del San Marino. Non era semplice trovare chi potesse degnamente rimpiazzare un big come Horacio Estrada (il quale aveva avuto necessità di fermarsi per sottoporsi ad un intervento al gomito). Ebbene, il Club del Titano è riuscito a "pescare" addirittura di meglio. Bonilla al termine della regular season ha vinto la graduatoria del "b/avg" concedendo ai battitori avversari meno di ogni altro pitcher: appena 165 di media-battuta.
Bonilla non ha propriamente una palla da strikeout. La sua forza consiste nella capacità di mescolare abilmente diversi tipi di lancio, con varianti "velenose" per i battitori. Difficile prendergli le misure, difficile colpirlo bene. Costringe spesso i battitori a battere (in maniera poco efficace) a terra.
I "precedenti" sono… inquietanti per la Fortitudo. Nei due confronti di regular season, con i lanciatori stranieri, San Marino ha vinto a Bologna 5-0 l'8 aprile e si è ripetuto in maniera ancor più netta con il punteggio di 8-1 il 27 maggio sul diamante di Serravalle. Entrambe le volte i lanci, gli effetti di Bonilla risultarono decisamente indigesti al lineup bolognese: 2 sole valide concesse da Bonilla nelle 7.1 riprese lanciate al Falchi, ancora 2 valide soltanto (e 5 strikeout) nei 6 inning lanciati nel match di ritorno.
I "rilievi". Victor Moreno, rilievo di Matos, è uomo di classe enorme e dalla "fastball" notevole. Ha chiuso la regular season con 0.56 di ERA e 165 di batting average. Sull'altro fronte José Escalona. Piacevolissima rivelazione il ventiquattrenne mancino che il San Marino ha fatto salire dalla A2 (giocava nel 2009 nell'Unione Picena) e che in regular season ha avuto 1.62 di ERA e 168 di batting average. Altro bel colpo di mercato della avvedutissima società sammarinese, considerando anche che nella prossima stagione Escalona potrà essere tesserato come oriundo (e contemporaneamente Thiago Da Silva diventerà "asi").
La squadra gestita da manager Doriano Bindi ha avuto un impatto forte sui playoff, con le tre partite vinte contro Rimini.
San Marino ha confermato di avere: 1) un lineup continuo e potente; 2) un gioco aggressivo sulle basi; 3) una grande sicurezza sul monte nella partita dei lanciatori stranieri e una buona affidabilità anche in quella di Da Silva. E' vero, quest'anno non s'è ancora vista l'immagine del Da Silva "dominante" che furoreggiò per diversi mesi della stagione scorsa, però ora è protetto da rilievi di qualità ed esperienza come Montes e Salsi. Storicamente San Marino è in affanno nella gara dei lanciatori di scuola italiana, ma ecco che… in avvio di questo round robin ha sorpreso tutti. E lo ha fatto proponendo un Ilo Bartolucci motivatissimo, orgoglioso, concreto, che ha chiuso alla grande la partita di Palanzo e Martignoni (entrambi un po' in affanno). Sta rivivendo un momento magico, il trentanovenne Ilo. Che ha già vinto 2 partite in questa stagione: non gli accadeva dal 2005.
L'ITALIANO CHE FA LA DIFFERENZA – E' una squadra "internazionale", la T&A, fra oriundi, venezuelani, antillani, un salvadoregno e vari italianizzati. Ebbene, chi maggiormente "ha fatto la differenza" nella prima settimana del girone di semifinale è stato un… italiano vero. Francesco Imperiali, nettunese esploso sul Titano. Viaggia con 455 di average e 818 di slugging. Eccellente battitore, soprattutto contro i lanciatori destri, Francesco è uno specialista nel battere valido in situazione di 2 out. Ventiseienne, buon "seconda base", Imperiali è cresciuto molto nel box di battuta in questi anni. Già è stato decisivo per lo storico scudetto sammarinese del 2008, proprio contro la sua Nettuno.
Doriano Bindi, capo allenatore dei Titani, userà i lanciatori di scuola italiana in gara2 e gli oriundi in gara3. Marco Nanni, timoniere fortitudino, resta invece fedele alla rotazione abituale: e dunque Fabio Betto, come sempre, il "partente" del sabato sera (se la vedrà con Thiago Da Silva) e Cody Cillo venerdì a sfidare Palanzo.
Qualche apprensione, da parte di Nanni, per il braccio di Fabio Milano. Il quale, tuttavia, pur non essendo al meglio, si aggrappa al "mestiere" e all'intelligenza. Riuscendo a fare… miracoli: una partita vinta (nella maratona di mercoledì scorso, lanciando il 12°, 13° e 14° inning) e una "salvezza", quella di sabato a Parma lanciando per 2.2 riprese.

SENZA ALTERNATIVE – L'altra sfida di questa settimana nel round robin dell'Italian Baseball League mette di fronte il Cariparma alla Telemarket Rimini. Vale a dire, le due "deluse" del primo turno. Non hanno alternative. Debbono vincere la serie. Rimini (che parte dalle tre sconfitte della settimana scorsa) non può permettersi di fallire. Ha l'obbligo di vincere questa serie. Altrimenti si trova out. Inesorabilmente. E clamorosamente. Il Cariparma, nel caso di un altro 1-2, non potrebbe essere considerato "fuori" ma di sicuro andrebbe a complicarsi maledettamente la vita. Un successo per 2-1 ridarebbe certezze alla banda di "Gibo" Gerali. Addirittura un eventuale 3-0 rilancerebbe in maniera prepotente Dallospedale, Zileri e compagni. Però mi vien difficile immaginare che i Pirati riminesi possano subìre un altro sweep (anche se due partite su tre – quelle del fine settimana – si giocheranno a Parma).
La Telemarket indubbiamente ha evidenziato qualche incertezza, però non ha giocato male nel trittico contro San Marino. Sono state battaglie aspre. Rimini aveva già in pugno gara2 (quella di venerdì scorso), avanti 9-3 dopo la parte alta del sesto inning e un grande HR di Chiarini. Poi… poi Francesco Imperiali ha castigato un lancio non felice di Sandy Patrone confezionando un maestoso fuoricampo da 3 punti che di colpo ha spostato l'inerzia del match. Lo sapete com'è il San Marino: se è sotto nel punteggio, anche netto, ma gli viene concessa l'opportunità di avvicinarsi… si sblocca, si esalta e non lo ferma più nessuno. Il chilometrico impressionante homer da 2 punti di Ardley Jansen alla settima ripresa su un lancio di Schiavoni (con la pallina che è andata ad atterrare sul tetto del "Multieventi") ha fatto piegare le ginocchia ai Pirati. E così, dal 9-3 per Rimini è finita 10-9 per i sammarinesi all'11° inning.
Il gruppo riminese di Mauro Mazzotti deve recuperare -necessariamente – l'identità difensiva espressa per tutta la regular season se vuole rialzarsi e tornare ad essere vincente. Anche il monte di lancio deve ritrovare le certezze che aveva. Sandy Patrone 9.53 di ERA, Schiavoni 27.00. Dolori! La sensazione è che la gestione dei lanciatori in questo periodo non sia stata proprio impeccabile. Se è così, la responsabilità non è solamente di Mazzotti…
L'attacco riminese nel trittico della settimana scorsa ha prodotto parecchie battute valide, però è un lineup che non si è espresso con regolarità. Per un Daniel Gonzales da 636 di average e 818 di slugging ed un Chiarini da 5 punti battuti a casa, a far da contraltare un Laidel Chapelli da zero (!) rbi e un Carvajal grigio, sgonfio e poco selettivo (133 di average).
Parma nel primo turno di questo round robin ha mostrato aggressività, energia, concentrazione, apprezzabile impegno mentale. Ma in due partite su tre i suoi assalti hanno sbattuto contro il muro della difesa di Bologna. Non ha avuto buona sorte, anche.
Indubbiamente la "falsa partenza" è stato un brusco contraccolpo per la squadra vincitrice della regular season.
Tuttavia è un gruppo, questo di Parma, che dell'entusiasmo fa la propria forza. E dunque ci crede. Ci crede ancora: in un energico rilancio e in un tuffo dentro la finale-scudetto. Significativa la frase di manager Gerali dopo il successo di venerdì scorso: "Abbiamo tanta qualità da poter uscire da qualunque difficoltà". In realtà, il giorno successivo, tutta questa qualità è rimasta parzialmente inespressa: soffocata dai lanci e dal senso tattico di Betto e di Milano.
Gerali aspetta che si svegli Camilo (3 su 13 nel primo trittico) e spera che il pitcher rumeno Burlea non crolli di nuovo in maniera così clamorosa (18.00 di ERA) come in gara3.
Pedro Orta (infiammazione all'inguine) è in dubbio per questo week end: non dovesse essere a disposizione dello staff tecnico, verrebbe maggiormente coinvolto il ventiduenne Nicolas Giovanelli. E' il giovane lanciatore che ha firmato l'unico successo del Cariparma contro Bologna, reagendo con carattere e orgoglio al Grand Slam che poco prima aveva subìto dalla mazza tempestosa di Jairo Ramos.

IL PROGRAMMA

Questa sera (ore 21):
A Bologna, Fortitudo UGF Bologna contro T&A San Marino. Diretta Tv su Rai Sport 2
A Rimini, Telemarket Rimini contro Cariparma.

Venerdi 13 e sabato 14 agosto (ore 21)
A San Marino, T&A contro UGF
A Parma, Cariparma contro Telemarket

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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