E allora, la Fortitudo sa ancora vincere! La frustrazione per lo scudetto perso nel week end di Parma l'aveva ingrigita, incupita. Sembrava prigioniera dei cattivi pensieri quando venerdì, nell'infelice impatto con la Coppa Italia, aveva accusato la terza sconfitta consecutiva. E invece no. Ha dimostrato di trovare in chissà quali angoli nascosti nuove risorse, seppur costretta a rinunciare al suo vecchio drago Jairo Ramos ancora sofferente al polso. Evidentemente questo gruppo riesce ancora a graffiare. Rialzandosi con il fuoco dell'orgoglio negli occhi, dopo il doloroso 3-4 di venerdì notte, e tornando ad essere padrone del proprio destino.
La Fortitudo conquista in rimonta la Coppa Italia (la sesta nella storia del Club biancoblù bolognese) e con essa il diritto di partecipare alla Coppa dei Campioni anche nel 2011.
Nel suo magico sabato di metà settembre la squadra di Marco Nanni dapprima pareggia la serie, in gara2, infliggendo al Nettuno il knock-down di un crudo 10-0 e successivamente in una notte dal sapore autunnale completa la missione-sorpasso artigliando la terza decisiva sfida. Con il punteggio di 5 a 2. Lanciatore vincente René Mazzocchi (5 riprese lanciate, 4 strike out, 4 basi-ball, 4 battute valide concesse, 1 solo punto guadagnato), sicura "salvezza" firmata Fabio Milano (0 bb, 1 bvc, 0 er in 2.1 rl). E nel box di battuta spicca il 4 su 4 di Joe Mazzuca (dopo aver confezionato 2 valide anche nel pomeriggio) il quale evidentemente ha voluto lasciare il segno della sua abilità, del suo istinto prima di ripartire per gli Stati Uniti: improrogabili motivi famigliari lo portano a rientrare in USA già domani e pertanto il terza base italo-americano sarà indisponibile per la Final Four di European Cup del 25 e 26 settembre a Barcellona. Rivedremo Joe a Bologna nella primavera 2011 quando – per il prossimo campionato di IBL – sarà tesserabile dalla Fortitudo come ASI.
Alla fine, sotto la pioggia (caduta incessantemente sul Falchi per l'intera partita) Stefano "Bidi" Landuzzi alza al cielo il Trofeo. Finalmente un meritato riconoscimento per gli uomini della Ugf, dopo la fatica e la sofferenza delle sette logoranti battaglie per lo scudetto contro il Cariparma. Un momento speciale per il fedelissimo "Bidi": questo è il suo primo Trofeo da capitano della Fortitudo (ruolo che ereditò, a 37 anni, alla vigilia di questa stagione raccogliendo il testimone dal suo amico di vecchia data Lele Frignani). Ed è comprensibile la fierezza dipinta sul volto di chi ha sempre indossato questa casacca, e l'ha amata per decenni: dai giorni lontani del settore giovanile fino… a questa che è per Landuzzi la diciassettesima stagione in serie A (e – si sussurra – potrebbe anche essere l'ultima).
Una Coppa Italia conquistata dai bolognesi in rimonta. Figlia dell'orgoglio e della sofferenza. Nelle aspre sfide della durissima serie-scudetto la Fortitudo aveva lasciato le migliori energie nervose e fisiche. Sembrava difficile recuperare. Infatti, s'era fatta trovare psicologicamente non pronta nel primo match con il Nettuno, sulla strada della Coppa Italia. L'indisponibilità di Jairo Ramos, inoltre, andava a togliere altre certezze. E soprattutto una "mazza pesante" ad un line-up dai chiari limiti.
I giocatori di Nanni si sono guardati negli occhi dopo la sconfitta di gara1. E lì è scattata la scintilla. E sono stati capaci dapprima di smontare un pitcher come Carlos Richetti. E poi, nella "bella", di imprimere un ritmo e un'aggressività che i lanciatori e la difesa del Nettuno non hanno saputo reggere: 5-0 per Bologna già alla quinta ripresa. Con un big-inning da 4 punti: frutto di 3 battute valide, una rubata, un colpito, una palla mancata e soprattutto due erroracci dei quali sono responsabili il lanciatore Modica (che ha difeso male su un bunt di Santaniello con un'assistenza in prima che ha fatto arrivare la pallina all'esterno…) e successivamente l'interbase Renato Imperiali "sorpreso" da una battuta di Landuzzi.
Una curiosità. La gara decisiva per l'assegnazione della Coppa Italia 2010 è stata messa nelle mani di due giovani lanciatori provenienti dalla IBL2. Mazzocchi e Modica.
Marco Nanni (che aveva già usato nelle precedenti partite Cillo, Ribeiro e Betto) ha affidato la "partenza" a René Mazzocchi (classe 1988), lanciatore mancino di palla veloce che buone cose ha fatto con la casacca del Castenaso. In Fortitudo s'era visto pochino, tuttavia importante la sua partita vittoriosa contro i francesi a Brno in giugno nella fase di qualificazione alle finali di Coppa dei Campioni.
Giampiero Faraone (che s'era già giocato Joel Hernandez, Leal, Richetti, Masin, Morellini e Andreozzi) ha scelto come "partente" per gara3 Matteo Modica (classe 1986).
Per quattro inning Modica s'è destreggiato molto decorosamente, concedendo ai bolognesi un solo punto (al 2°: doppio di Mazzuca, seguito da un singolo di Angrisano). Sul quinto attacco della Ugf… la frittata. Modica inizia l'inning con un "colpito" (Alaimo), poi sul bunt di Santaniello urla ai compagni di farsi da parte perché ci pensa lui all'assistenza. Ammirevoli l'impegno e il senso di responsabilità, il guaio è che il tiro in prima è completamente sbagliato. Lì finisce la sua partita che, senza quell'erroraccio commesso da difensore, sarebbe stata apprezzabile. Giampiero Faraone lo rileva con Matteo Pizziconi (classe 1989) che è un ragazzo interessante, ma… contribuisce anch'egli al big-inning della Fortitudo concedendo 5 valide in 3 inning.
Poiché la partita è stata chiusa sul monte di lancio nettunese da Remigio Leal (che nei suoi 2 inning non ha più fatto veder palla ai battitori di Bologna), vien da chiedersi: perché non è stato inserito Leal immediatamente dopo Modica? Il vecchio campione cubano-spagnolo probabilmente sarebbe riuscito a reggere anche tre inning, di sicuro con i suoi slider e la sua classe avrebbe molto limitato l'aggressività della Fortitudo in quel quinto inning che è stato fatale al Nettuno.
Inserire Leal come closer, quando si è sotto nel punteggio 2-5, mi pare non abbia molto senso.
La Fortitudo ha vinto con pieno merito. I "numeri" indicano la sua maggiore intensità offensiva: 11 battute valide (contro le 6 del Nettuno) e 4 basi rubate. Da sottolineare che i tre lanciatori della squadra nettunese non hanno concesso alcuna base su ball.
In difesa la Fortitudo ha alternato ottime giocate (tre bellissimi doppi giochi, e poi una importante e spettacolare presa al volo di Landuzzi in foul su una battuta di Sparagna in un momento delicato per Bologna) ai soliti errori (sono stati 3).
Più pasticciona la difesa del Nettuno che – oltre ai due erroracci – ha concesso qualcosa di troppo a livello di battute valide e di rubate.
La Fortitudo dunque resta in Europa. Vincendo la Coppa Italia, potrà partecipare alla Coppa dei Campioni del prossimo anno. Frattanto, cercherà di vestirsi di gloria già la prossima settimana: nella Final Four 2010, in programma a Barcellona. Confidando di avere un Jairo Ramos un po' meno sofferente al polso infortunato e dunque in grado di poter fare la differenza.
Per quanto riguarda il Nettuno e le sue prospettive, del gruppo italiano e molto "verde" proposto da Faraone in Coppa Italia mi sembra che ragazzi come Mirco Caradonna ed Ennio Retrosi meritino di essere sempre più coinvolti. Renato Imperiali ha tanto talento ma anche diversi chili da smaltire: troppo pesante per giocare interbase. Sparagna è (come Caradonna e Retrosi) un altro giocatore dall'atteggiamento e dal rendimento positivo: in un Nettuno che vorrà essere competitivo andrà utilizzato da esterno e come secondo catcher.
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