Dopo le prime due partite delle Championship Series, giocate in casa delle squadre meglio classificate in regular-season, entrambe le sfide sono inchiodate sull'1-1 (in ambedue i casi a vincere gara-1 è stata la franchigia ospite). Non accadeva dal 2005 che al termine delle prima tornata entrambe le serie fossero in equilibrio, praticamente da quando nelle Championship Series della National League Astros e Cardinals chiusero 1-1 al Busch Stadium di St. Louis, idem nelle Championship Series della Americanl League dove anche Angels e White Sox terminarono in perfetta parità le due partite giocate al Cellular Field di Chicago.
Nessuno sweep all'orizzonte quindi per le Championship Series. Il "cappotto" in questa serie manca dal 2007 quando i Colorado Rockies, provenienti dalla wild-card, rifilarono un imbarazzante 4-0 agli Arizona Diamondbacks, campioni della West Division. Da allora nei due anni successivi, i Philadelphia Phillies hanno sempre chiuso le CS della National League con un perentorio 4-1, in entrambi i casi contro i Los Angeles Dodgers. Anche quest'anno, serie chiusa sull'1-1 dopo le prime due gare, anche se nelle passate post-season Philadelphia giocava le prime due sfide in California e non al Citizen Bank Park dove invece, due anni prima, aveva chiuso il parziale sul 2-0. Stavolta invece in gar-a1 sono stati i San Francisco Giants a conquistare quello che è stato presentato come lo scontro tra due dei più grandi partenti del momento. Tim "The Freak" Lincecum contro Roy "Doctober" Halladay hanno dato vita ad un bellissimo match, durato per entrambi 7 inning: 6 valide e tre punti subiti (di cui 2 fuoricampo) più 8 strike-out per Lincecum, 8 valide con 4 punti subiti (di cui 2 fuoricampo) con 7 strike-out per Halladay che ancora una volta vede come "bestia nera" San Francisco, contro cui proprio non riesce a vincere. Il primo punto per i Giants arriva al terzo inning con il "solo-shot" di Cody Ross pareggiato nella parte bassa della stessa ripresa con un identico fuoricampo di Carlos Ruiz. Il match resta in equilibrio fino al quinto inning quando sempre Cody Ross sbatte la palla fuori dal diamante, ancora a basi scariche. Nella ripresa successiva arrivano gli altri due punti di San Francisco grazie al singolo di Posey, cui segue il doppio di Burrell ed il singolo di Uribe che porta il parziale sul 4-1. Philadelphia si scuote nella parte bassa del sesto quando al singolo di Utley segue il fuoricampo di Jayson Werth che fissa il punteggio sul 3-4. Sugli scudi anche il closer di San Francisco, Brian Wilson che, entrato all'ottava ripresa con 2 eliminati già in archivio, durante l'ultimo inning colpisce Carlos Ruiz contro gli strike-out rifilati a Ibanez, Gload e Victorino. In gara-2 è ancora l'equilibrio a dominare almeno fino alla parte bassa del settimo inning, quando i quattro punti realizzati dai Phillies, di cui tre arrivati da un doppio di Rollins a basi piene che ha portato a casa Utley, Polanco e Werth, hanno tagliato le gambe agli ospiti. Prima di allora i Phillies erano passati in vantaggio grazie ad una serie di errori difensivi e basi per ball già durante il primo inning, erano poi stati raggiunti dal fuoricampo da un punto del solito Cody Ross nella parte alta della quinta ripresa, e si erano riportati in avanti nello stesso inning con una volata di sacrificio di Polanco che faceva correre a casa Victorino, autore di un doppio nel turno di battuta precedente. Il 6-1 finale è figlio degli errori di Jonathan Sánchez e del suo rilievo Ramón Ramírez che complessivamente hanno collezionato 5 ingenuità difensive e concesso 4 basi per ball. Troppe, se si considera l'avversario di turno. Prossimo appuntamento da martedì 19 a giovedì 21 ottobre all'AT&T Park di San Francisco.
Anche nella American League si è evitato il "cappotto" pure quest'anno. L'ultimo risale al 2006 quando i Detroit Tigers, ai playoff grazie alla wild card, si imposero per 4-0 sugli Oakland Athletics, campioni della West Division. Curioso notare che in quella serie venne nominato MVP Placido Polanco, attuale seconda base dei Phillies. Lo scorso anno gli Yankees chiusero le prime due partite, allora giocate in casa, sul 2-0 ai danni dei Los Angeles Angels of Anaheim. Considerando che i "Bronx Bombers" si imposero anche in gara-6, chiudendo la serie sul definitivo 4-2, è poco incoraggiante per i Rangers sapere che New York non ha mai perso una sfida di post-season nel nuovo Yankees Stadium, battezzato all'inizio della stagione scorsa. In realtà Texas ha di che mordersi le mani visto che la sfida, bloccata sull'1-1, poteva essere sul 2-0: in effetti in gara-1, fino all'inizio dell'ottavo inning, la franchigia di Ron Washington era infatti avanti per 5-1. La partita del partente dei Rangers, C.J. Wilson, era stata fino a quel momento di tutto rispetto visto che in 7 inning lanciati aveva concesso appena 4 valide di cui una si era risolta nel fuoricampo di Cano nella settima ripresa che era valsa l'unico punto fino ad allora realizzato dagli Yankees. A contribuire al visibilio dei 51.000 astanti il fuoricampo di Josh "The hammer" Hamilton, che al primo inning colpisce al cuore un non esaltante C.C Sabathia con un fuoricampo da tre punti. Il doppio di Michael Young nella quarta ripresa produce gli altri due punti della franchigia di casa e determina la fine della partita di Sabathia che prima di lasciare definitivamente il monte di lancio rischia di subire l'ennesimo punto con un lancio pazzo che porta lo stesso Young in terza base. Il "big-inning" degli Yankees inizia con il singolo di Gardner ed doppio di Jeter che vale il primo punto e l'addio di Wilson al monte di lancio. Il rilievo Darren Oliver non si rivela però come la scelta più felice visto che le due basi per ball consecutive concesse a Swisher e Teixeira riempie i cuscini. Senza nessun eliminato e con Alex Rodriguez nel box di battuta, Oliver cede un monte di lancio bollente a Darren O'Day. A-Rod non tradisce le aspettative e davanti al suo ex pubblico, con un singolo porta a casa altri due punti. I Ranger sono in confusione totale: fuori O'Day dentro Clay Rapada che subisce il singolo di Cano, parità. Dopo un errore di Hamilton che spinge A-Rod in terza base entra l'ennesimo rilievo del match per Texas, Derek Holland, che si becca il singolo di Thames che sancisce il sorpasso degli Yanks sigillato dal rilievo Kerry Wood e dal closer Mariano Rivera alla sua 42esima salvezza in post-season. Per vincere la prima partita della loro storia in una American League Champioship Series, i Rangers dovranno attendere gara-2. Anche stavolta Texas parte forte e mette in confusione il lanciatore partente avversario, Phil Huges. Il primo punto arriva in apertura con Andrus che, dopo aver battuto l'unica valida della ripresa ruba prima la terza base e poi casa base. Il 3-0 arriva nella ripresa successiva ad opera del fuoricampo da 1 punto di David Murphy cui segue il doppio di Micheal Young che porta a casa Moreland. Al terzo inning i doppi di Nelson Cruz, David Murphy e Bengie Molina fruttano altri 2 punti in casa Rangers. Al quinto inning ancora un doppio di Cruz, seguito da un triplo di Ian Kinsler ed un singolo di Moreland fissano a 7 lo score del roster di Arlington che aveva tremato alla quarta ripresa quando il singolo di Berkman aveva riportato a casa Cano, autore di un doppio. Robinson Cano è ancora protagonista nel sesto inning con il "solo-shot" che fissa il punteggio sul 7-2 stavolta perfettamente mantenuto dai rilievi di Texas. Appuntamento per le partite numero 3, 4 e 5 allo Yankees Stadium dove sul monte di lancio per gara-3, prevista lunedì 18 ottobre, saliranno Cliff Lee ed Andy Pettitte, gli eroi delle rispettive American League Championship Series.
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