Victor Moreno confida: la Major League è il sogno d'una vita. E alla opportunità di afferrare questo sogno non si può dire di no. Bisogna provarci.
Il pitcher venezuelano di Puerto Cabello viaggia verso i 32 anni. La proposta che nei giorni scorsi i Detroit Tigers gli hanno fatto è un treno importante che passa. L'ultima occasione. Da prendere al volo, dopo una vita passata nel baseball e dopo nove stagioni (dai 20 ai 29 anni) trascorsi nelle minor leagues, cambiando livelli, leghe e città. Nove anni a lanciare in squadre collegate ad Arizona Diamondbacks, Philadelphia Phillies, Minnesota Twins, Oakland Athletics, Baltimore Orioles, Mexican Leagues. Sicuramente tanto Triplo A, l'anticamera della MLB: con Rochester Red Wings (Organizzazione dei Minnesota Twins), con Sacramento River Cats (Oakland Athletics), con i Norfolk Tides (Baltimore Orioles), e i Diablos Rojos di Mexico City.
Nove stagioni spese nelle Minors. Lanci su lanci, passione e sacrifici. E "numeri" apprezzabili, in totale: 33 partite vinte, 19 "salvezze", pitcher di rilievo da 467 strikeout in 503 riprese lanciate. Inoltre, due partecipazioni al World Baseball Classic (nel 2006 e nel 2009) con la divisa della Nazionale di Venezuela. Eppure… il massimo che Victor Moreno aveva ottenuto era stato uno spring training con Baltimore Orioles nel 2007. Senza andare più in là. Forse avrebbe meritato di più.
Quando nella primavera 2009 arrivò dall'Italia l'offerta della Fortitudo Bologna, Moreno era libero. E scelse questa nuova avventura. Lo stimolava. Due stagioni in casacca biancoblù, a "chiudere" le partite di Jesus Matos. Un rilievo di lusso. Una fortuna per Bologna. L'uomo di Puerto Cabello ha messo una firma importante sullo scudetto 2009 e sulla European Cup 2010. E' destinata alla storia la performance realizzata sul diamante del Montjuic, nel tardo pomeriggio di domenica 26 settembre 2010. Era il decimo inning della finale di Coppa dei Campioni. E i tedeschi tosti dell'Heidenheim Heidekopfe avevano cominciato il tie-break nel migliore dei modi, segnando 1 punto e riempiendo le basi contro Fabio Milano. Situazione complicatissima. Dal dugout manager Nanni chiama Moreno. Nanni incrocia lo sguardo di Victor mentre corre verso il monte di lancio. L'esperto venezuelano con un cenno della testa fa capire al suo allenatore d'essere pronto. Prontissimo. C'è tranquillità e, al tempo stesso, fierezza nei suoi occhi. Ma la situazione è delicatissima. Basta un niente per il raddoppio dei tedeschi. Basi piene, zero out. E il punto subìto dalla Fortitudo, qualche minuto prima, è lì che brucia doloroso come un pugno nello stomaco. Nulla spaventa Victor Moreno in quello che diventerà un pomeriggio di gloria. La sua palla è veloce e carica di effetti. I tedeschi non riescono a prendere le misure ai suoi lanci. Uno strikeout. Un secondo strikeout. E poi un lancio velenoso che viene battuto male per una agevole eliminazione da parte della difesa bolognese. Tedeschi ipnotizzati. E la UGF Fortitudo che, scampato il pericolo, riprende colore e coraggio e nel suo ultimo attacco ribalterà il destino della partita.
Ma adesso la Fortitudo rischia di perderlo, il suo magico Moreno. Victor sta lanciando molto bene nella Liga Venezolana Profesional, ottimo "set up relief" con la divisa delle Tigres de Aragua (2.04 di ERA in 39 innings). Ha pienamente convinto il suo pitching coach, che è Greg Sabat un ex-lanciatore che è stato anche in Italia lanciando per Castiglione della Pescaia in Coppa Italia nel 1984. Sabat fa parte anche dello staff tecnico dei Detroit Tigers di MLB. Da lui è arrivata la segnalazione per la franchigia del Michigan.
Ed ecco pronta l'offerta per Moreno. Un "Minor League Contract". Il contratto dovrebbe essere pronto nei prossimi giorni.
Prima di firmarlo, Victor vuole essere certo che nel contratto ci sia l'opzione-MLB. Perché un semplice contratto di Triplo A non lo accetterebbe. Di esperienze AAA ne ha già fatte tante.
L'invito allo spring training dei Detroit Tigers, in Florida, tra febbraio e marzo, sarà determinante.
Victor lo fa capire: accetterà la proposta soltanto se veramente gli verrà data una chance per poter salire nel grande mondo della Major League. Il sogno d'una vita, appunto.
Moreno aspetta con trepidazione questa chance. Se la vuol giocare con tutto il suo orgoglio, con tutta la sua fierezza, con tutta la sua determinazione, con il meglio della sua espressione tecnica.
Avrebbe il sapore d'una favola se il sogno si avverasse quando Victor avrà 32 anni…
Forse gli basterebbe lanciare anche una sola partita in Grande Lega, sarebbe il degno coronamento d'una carriera decorosissima nelle Leghe inferiori.
La Fortitudo, a questo punto, cosa farà? La società bolognese ha due strade davanti a sé: 1) dare per scontato di perdere definitivamente Moreno e mettersi sul mercato a cercare un sostituto (ma in passato – ricordiamo – ci sono state scelte infelici, come quelle di Cueto e di Eddy Rodriguez); 2) inserire comunque Victor Moreno nel roster e aspettarlo, nel caso che ad un certo punto della stagione venisse rilasciato dai Detroit Tigers. E nel frattempo "coprire" il monte ingaggiando un giovane oriundo.
La seconda strada potrebbe essere quella preferita dal Consiglio Direttivo della Fortitudo Bologna.
Indubbiamente il Club biancoblù rischierebbe, inserendo il nome di Moreno nel roster della stagione 2011. Il rischio è quello di "giocarsi" un visto, se lui non arriverà.
Però l'idea di rinunciare – già in partenza – ad un personaggio come Victor Moreno non piace alla dirigenza-Fortitudo: saprebbe di mancanza di rispetto e riconoscenza nei confronti di un Campione che è stato molto importante per il Club bolognese nelle ultime due stagioni.
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