Con 22 anni di carriera alle spalle e 80 anni appena compiuti, Glulio Glorioso non smette mai di stupire. Pochi giorni fa, in una lunga conversazione telefonica, parlava del baseball con tale passione ed entusiasmo che sembrava quasi di vederlo ancora lassù, sul mound, a piazzare col suo braccio poderoso strike su strike, lancio dopo lancio, senza risparmio di energie. Glorioso è il baseball. Cosa dire allo straordinario ed inimitabile campione del nostro amato sport, ad un grandissimo personaggio che ha scritto pagine indelebili della storia del batti e corri tricolore come pochi altri e che ha raggiunto l'importante traguardo delle "ottanta primavere"? Ci vorrebbe una torta a mò di diamante con ottanta candeline, su cui Giulio non esiterebbe a soffiarvi sopra, senza tirarsi indietro. Come faceva quando doveva affrontare l'avversario di turno, seppur ostico, in battuta. O quando, con altrettanta grinta si presentava lui a cercare il colpo vincente nel box.
Auguri di cuore all'indomito Giulio, nato a Udine il 4 gennaio 1931 che dopo essere dedicato da giovane all'atletica leggera (eccelleva nel salto in alto) scopre a Roma il softball praticandolo, quando era sedicenne, nelle fila della Gilda che disputava la seconda divisione. Nel '48 con la squadra dei Ferrovieri, dove scopre compagni come Lachi, Rizzo e Di Mascolo, gioca e batte la All Stars dell'Ambasciata americana per 3-1, suscitando subito l'interesse di Dick Leone, il tecnico della Lazio che lo inserisce nel suo roster, trasformandolo da esterno a lanciatore. Da lì a poco Glorioso diventa una leggenda del baseball. Nel luglio del '51, esattamente l'8 luglio, realizza la prima no-hit (e no-run) della storia del baseball italiano contro il Monza.
Esordisce nella prima Nazionale contro la Spagna, a Roma, il 31 agosto del '52. Invitato per due mesi negli Stati Uniti per lo spring training (primo italiano) dei Cleveland Indians nel 1953, Glorioso rientra in Italia e macina performance risultati incredibili. Il 22 settembre del 1960 a Barcellona, nel corso del campionato europeo, realizza un'altra no-hit contro l'Olanda. Ma non basta, l'Italia viene sconfitta 1-0.
Ha giocato oltre che con la Lazio, anche con Nettuno, Parma, Milano e Roma. E proprio con la squadra capitolina ha terminato la sua lunga e brillante carriera, a 43 anni, nel 1974. Ha indossato 68 volte la maglia azzurra, e ha vinto sette scudetti. Sei volte miglior lanciatore del campionato, nove volte re degli strike out (218 nel '61 con l'Europhon), ma due volte anche miglior battitore della serie A. Qualche numero che rende perfettamente l'idea della grandezza di Glorioso: 235 partite vinte nella massima serie, 2.706 inning lanciati, 2.884 strike out, 1.90 di media pgl vita, ma anche 512 battute valide di cui 75 doppi, 6 tripli e 45 fuoricampo, 384 punti segnati e 285 battuti a casa, 112 basu rubate e .287 di media battuta vita.
Nel 2004 ha ricevuto il premio "Le stelle di Roma" insieme ad altri grandi nomi del mondo dello sport quali Bruno Zauli, Adriano Panatta, Amedeo Amadei, Nando Martellini, Fulvio Bernardini, Giancarlo Fisichella.
Tanti auguri di buon compleanno, caro Giulio. E altri ottanta di questi splendidi anni. Con affetto e stima.
Commenta per primo