Dean Rovinelli, veterano del campionato italiano, italoamericano con lo status di "asi", battitore di potenza e difensore espertissimo a protezione della prima base, sembra essere in trattativa con la Fortitudo Bologna. O meglio: è lui che si sarebbe offerto al Club campione d'Europa. Evidentemente, Rovinelli non rientra più nei piani del San Marino (che infatti ha effettuato altre scelte: sarà il rientrante Martin Vasquez a ricoprire il ruolo di prima base e a disposizione c'è anche Jairo Ramos, che tuttavia presumiamo sarà utilizzato principalmente come battitore designato).
Rovinelli, ora trentacinquenne, ha vissuto stagioni importanti nella Italian Baseball League. Ruggente il suo 2008. Ha vestito anche la divisa azzurra in occasioni prestigiose: campionato mondiale del 2001, campionato mondiale 2003, campionato europeo 2006, il Classic e il Mondiale del 2009.
Alto, mancino, grande forza nelle braccia, Rovinelli arrivò in Italia una dozzina d'anni fa. E' dal 1999 che è un buon interprete nel massimo campionato italiano. Le prime due stagioni a Caserta. Facendo presto capire le sue caratteristiche di slugger. Notevole il 536 di slugging confezionato nel 2000 (stagione da 10 HR e da 45 RBI). Dal Sud alla riviera romagnola. Dean scopre Rimini nel 2001, conosce le forti emozioni di lottare per un titolo: arriva con il club dei Pirati alla finale-scudetto, persa, ma può consolarsi con la conquista della Coppa Italia.
Dal 2003 comincia per "Dino" l'avventura sul Titano. Sette stagioni importanti. Momenti indimenticabili. Rovinelli, in casacca T&A San Marino, partecipa da protagonista allo scudetto della stagione 2008 (primo storico titolo vinto da una squadra della Repubblica di San Marino in un campionato italiano). Prim'ancora aveva realizzato – con i Titani – l'impresa nella Coppa dei Campioni 2006. Inoltre, con la squadra allenata da Doriano Bindi, Rovinelli ha vinto due volte la Coppa Italia (2006 e 2009).
Statisticamente, particolarmente ragguardevoli i "numeri" del suo primo anno sammarinese. Il 2003. Una regular season da 326 di average, 521 di slugging, 43 RBI, 99 totale basi. Tuttavia, nella carriera di Rovinelli nella Repubblica del Titano, il punto più alto è stato toccato in quella clamorosa post season 2008 quando il gruppo di Doriano Bindi si è scoperto forte, importante, competitivo per il traguardo più importante. Furono quelle due sorprendenti vittorie al "Falchi" di Bologna a mettere le ali alla T&A, che piombò – piena di certezze – sulla serie finale. Vincendo il braccio di ferro con il Nettuno. Rovinelli nelle 16 gare di post season (semifinali e finali) confezionò 6 fuoricampo e 3 doppi. Il suo 590 di slugging fu secondo soltanto al 603 di Max De Biase.
In quel 2008 Rovinelli fece la differenza nella serie finale. Battè soltanto 4 valide, ma… furono 4 imperiosi fuoricampo. E in momenti decisivi.
Nelle ultime due stagione "Dino" è apparso meno efficace, meno protagonista. Ha accusato una flessione nel box: 3 homers in tutto il campionato 2009, appena 2 nel 2010. In quest'ultima stagione, forse condizionato da qualche problema fisico, Rovinelli ha presentato un modestissimo 210 di average in regular season, però ha recuperato bene nel round robin dove il 296 di media-battuta e il 481 di slugging sono state "cifre" consistenti (che tuttavia non sono bastate a far volare il San Marino nella Italian Series). Qualche imprecisione di troppo anche in difesa, 5 errori nel 2010, un fatto eccezionale per un giocatore come Rovinelli considerato da sempre una sicurezza nel ruolo di prima base. Infatti, in questa posizione difensiva ha vinto per tre volte il Baseball Awards: nel 2001, nel 2006 e nel 2008.
Rovinelli è la… bestia nera del Nettuno. Non soltanto per quella performance realizzata nella serie finale 2008, ma anche per essere stato determinante nel luglio scorso in occasione del successo del San Marino agli extrainning: un 3-2 che tolse al team nettunese l'ultima possibilità di entrare nei playoff. Per Rovinelli, in quella partita del 10 luglio, un triplo e un imperioso fuoricampo.
Complessivamente, Dean "Dino" Rovinelli dal 1999 al 2010 ha disputato nel massimo campionato italiano 520 partite. Firmando 483 battute valide, 50 fuoricampo, 324 punti battuti a casa.
Rovinelli è un tifoso di Valentino Rossi. Sarebbe il massimo per lui trovarsi a Bologna, proprio nell'anno che vede "The Doctor" arrivare in Ducati.
Frattanto, la Fortitudo ha comunicato ufficialmente l'ingaggio del giovane catcher Marco Sabbatani, anticipazione già data un paio di volte da Baseball.it nelle scorse settimane. Proviene dal Godo (dove esordì appena sedicenne in serie A2, mettendosi in evidenza con una battuta valida e un punto battuto a casa) e andrà a colmare il vuoto lasciato da Mattia Reginato, passato al San Marino.
Sabbatani ha 21 anni, ha debuttato nella IBL nel 2010 giocando 37 partite da titolare: un rookie che ha fatto più che decorosamente il suo lavoro dietro al piatto di casabase, dimostrando braccio potente e buoni riflessi, e collezionando 22 valide (con 2 doppi, 2 tripli, 1 fuoricampo) e 10 punti battuti a casa.
Il giovane ricevitore ravennate è un prodotto del farm system del Godo. Tecnicamente è molto cresciuto nei tre anni all'Accademia FIBS di Tirrenia. Ha fatto parte delle Nazionali giovanili: campione europeo con l'Italia juniores nel 2007 e vicecampione con l'Under 21 nel 2008. Battitore di contatto, con la caratteristica d'essere uno switch hitter.
Con l'acquisto a titolo definitivo del ventunenne Sabbatani, la UGF Bologna prosegue saggiamente nel suo progetto di investimento su giovani talenti fra i più interessanti del baseball italiano. L'ex del Godo va ad aggiungersi a Riccardo Fornasari, Daniele Malengo, Livinston Santaniello, Andrea D'Amico.
Modifiche nello staff tecnico. A collaborare con manager Marco Nanni nella stagione 2011 ci saranno due novità (veramente si tratta di parziali novità per l'ambiente fortitudino): Edilio Escobar e Franco De Marco. I quali si aggiungeranno al riconfermato Mario Labastidas. Un ritorno al "Falchi", quello di De Marco. Rientra nel mondo biancoblù a distanza di undici anni. E' stato un buon lanciatore, cresciuto da ragazzo nel vivaio della Ponticella, compagno di squadra di Marco Nanni.
Non era un power pitcher, De Marco, seppure la velocità non fosse male. La sua forza è sempre stata rappresentata dal controllo. Lanciatore intelligente, preciso, in possesso di un'ottima curva, buon tattico, pronto a capire i punti vulnerabili dei battitori avversari. In Serie Nazionale dal 1985, ha lanciato per la Fortitudo fino al 1993 quando decise di lasciare il mound. Per poi tornare ad indossare la casacca della Effe, da battitore, nelle stagioni 1998 (405 di slugging) e 1999 (298 di average). La stagione da rookie, nel 1985, è stata indimenticabile. C'era anche lui nella squadra che vinse la Coppa dei Campioni: quella forte Be.Ca allenata da manager Vic Luciani con la collaborazione di Toro Rinaldi, Kiko Corradini e Jim Black. Era la squadra di "big" come Roberto Bianchi, Bebe Messori, John Skuddy, John Denman, Jackson Todd, Roberto Radaelli, Riccardo Matteucci, Alex Giorgi, Gianguido Poma, Andrea Landuzzi, Peter Rovezzi.
In campionato, Franco De Marco si presentò con 3 partite vinte, nessuna persa, 2 salvezze.
In totale, otto stagioni sul monte di lancio: 17 vittorie, 7 sconfitte, 14 partite salvate. De Marco vanta anche due presenze con la divisa della Nazionale.
In questi anni De Marco ha allenato a Imola, dove aveva anche ripreso a lanciare.
Edilio Escobar, venezuelano, lanciatore dell'Avigliana in serie A1 nel 2007, fa parte già da due anni della franchigia-Fortitudo. Pitching coach del Castenaso, la società di IBL2 che collabora con la Fortitudo. E pertanto conosce già la "filosofia" di manager Nanni e i sistemi di lavoro del club campione d'Europa. Escobar non ha un compito semplice: è chiamato a rimpiazzare un personaggio che ha dato tantissimo alla società biancoblù bolognese, Roberto Radaelli, 18 stagioni da lanciatore in Fortitudo e 108 partite vinte. Poi, gli anni da pitching coach (voluto da Mauro Mazzotti come suo collaboratore, assieme a Marco Nanni, nei primi anni Duemila). Impegni di lavoro hanno costretto Roberto a chiudere, a malincuore, la sua lunga e bella storia in Fortitudo. E anche Mauro Brandoli, il coach che ha fatto da "suggeritore" in prima base in questi anni, per motivi di lavoro s'è trovato a non poter proseguire una collaborazione che – anno dopo anno – richiede una maggiore disponibilità di tempo.
Prossimamente la società del presidente Stefano Michelini conoscerà l'entità del budget a disposizione per la stagione 2011. E in base al budget verranno prese le decisioni per quanto riguarda i giocatori stranieri, e anche eventualmente per Rovinelli.
Commenta per primo