La storia che stiamo per raccontarci potrebbe diventare nel futuro la sceneggiatura di un classico film sul mondo sportivo americano con il classico lieto fine. Partiamo dallo scorso settembre quando il Dipartimento sportivo della California University annuncia pubblicamente gravi problemi finanziari con conseguente decisione di chiudere il programma di baseball al termine della stagione sportiva.
Un macigno cade sulla testa del capo allenatore David Esquer e dei suoi Bears (questo il soprannome dei giocatori di California) che però reagiscono alla grande compattandosi ancor di più e disputando una stagione da sogno che li ha portati fino all'accesso fra le migliori 16 squadre del Torneo NCAA per la prima volta nella loro storia e con la possibilità di approdare alle College World Series di Omaha, nel Nebraska, se dovessero vincere questo weekend contro Dallas Baptist.
L‘amore per il "vecchio gioco" ha prevalso e il diamante si è trasformato in un luogo magico dove dimenticare e lasciare al di fuori i problemi concentrandosi solo su ball e strike. La battaglia per la sopravvivenza dei Bears è diventata quella dell'intero movimento del College Baseball che non ha mancato di far sentire il suo supporto. Al resto hanno pensato tanti ex-alunni, importanti e non, fra i quali Jeff Kent, ex-seconda base degli Houston Astros e dei San Francisco Giants, che hanno costituito una fondazione in grado in pochi mesi di raccogliere circa 9 milioni di dollari sufficienti, è notizia di poche settimane fa, a salvare il baseball a Berkeley, sede della California University.
Il leader dei Bears in campo è il seconda base oriundo Tony Renda. Ha guidato i suoi ad un record di 35 vinte e 21 perse ottenendo il riconoscimento di Giocatore dell'Anno nella sua Conference, la Pacific 10, e gli elogi del suo manager che lo ha paragonato più volte a Dustin Pedroia, fortissimo seconda base dei Boston Red Sox.
Ma sono da segnalare anche le ottime prestazioni dei lanciatori Justin Jones ed Erik Johnson, del ricevitore Chaad Krist (13esima scelta dei Chicago White Sox al recente draft) e dell'esterno, anche lui con origini italiane, Vince Bruno.
Ora manca solo la ciliegina sulla torta a quest'annata da favola, cioè l'accesso alle College World Series che la California University si giocherà, in questo fine settimana nel Super Regional, contro la formazione sorpresa di Dallas Baptist. Non però sul diamante di casa (l'Evans Diamond), perché privo di illuminazione artificiale, ma spostandosi di alcune miglia, a Santa Clara, grazie alla disponibilità della locale università. Il sogno californiano continua…
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