La Danesi Nettuno torna avanti nella serie e lo fa vincendo (11-7) una partita dai mille volti. Un incontro che sembrava perso col la bruciante partenza della T&A San Marino e che i ragazzi di Ruggero Bagialemani hanno avuto la forza di ribaltare.
Mille volti perché per un San Marino che macinava punti c'era l'ennesima situazione di contestazione. E' il terzo inning quando la partita cambia: un paio di chiamate dubbie mandano Imperiali in base, entra il 2 a 0 e poi i "titani" prendono il largo approfittando di un fuoricampo di Granato al quale Richetti mette una palla che si doveva solo mandare oltre la rete. Anche sulle chiamate all'interbase c'è qualche protesta, il fuoricampo manda su tutte le furie Richetti che si fa espellere e sicuramente finirà qui la sua serie.
San Marino era andato in vantaggio al primo attacco, con Granato a casa sul singolo di Chapelli, al terzo Jairo Ramos batte un doppio a destra seguito dal singolo di Chapelli e, dopo il secondo out della ripresa, dalla valida di Avagnina (0-2). Poi arriva la contestata base a Imperiali, Albanese batte un doppio che vale il 4 a 0 poi arriva il fuoricampo di Granato. Entra Masin, alla sua seconda giovinezza, e per San Marino finisce l'incontro. Sale in cattedra il Nettuno, complice il calo di Granados. Al quarto e quinto inning i padroni di casa ribaltano il risultato: due basi consecutive, un errore di tiro di Pantaleoni su un'azione di doppio gioco e la da due basi di Renato Imperiali ridanno fiato alla squadra e a un pubblico mai domo. Siamo 7 a 3, Granados inizia il quinto inning ma non è serata e tre valide di fila non solo fanno segnare il quarto punto ma convincono Bindi a farlo scendere. C'è Martignoni, Mazzanti batte valido e Nettuno si avvicina ancora. La volata di sacrificio di Kelly Ramos, due basi e un colpito portano al 7-7. Basi cariche e palla a Staehely che concede 4 ball ed esce, ora la Danesi è in vantaggio. Tocca ad Avvento che chiude il big inning. Un solo homer di Caradonna, al primo fuoricampo stagionale, infiamma il "Borghese".
Masin esce con una standing ovation con due uomini in base. Sembra un ideale passaggio generazionale dopo quel solo homer battuto da un ragazzo che doveva ancora nascere quando "Catozza" già vinceva. Entra Pezzullo ma carica le basi. Ci sono due out e l'ennesimo volto della gara è quello dell'inossidabile Remigio Leal, chiamato a togliere le castagne dal fuoco. Una battuta in diamante fa passare la paura. Al cambio di campo Camilo va in base e Mazzanti batte valido sul neo entrato Palanzo, il sacrificio di Rosario li spinge, c'è l'intenzionale a Ramos ma la volata di sacrificio di Sanna, entrato al posto di Sparagna, e il singolo di Imperiali fissano l'11 a 7 finale. La Danesi, si sa, non molla mai.
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