Abbracci e congratulazioni, Massimiliano Masin è l'uomo della serata. In sala stampa entra insieme a Ruggero Bagialemani che inizia, neanche a dirlo, dagli arbitri: "Quello che non mi piace è che si deve usare lo stesso metro di giudizio" poi passa ai ringraziamenti "dedichiamo la vittoria al nostro stupendo pubblico, che ci ha seguito per 3 partite, sono sicuro che a San Marino ci saranno almeno 1500 nettunesi".
C'è un'altra rimonta da commentare: "Loro sono una grande squadra, ma noi abbiamo tanto cuore e non moriamo mai". La svolta nell'espulsione di Richetti: "Queste cose ci caricano, l'abbiamo vissuta come un'ingiustizia, tanto giochiamo soli contro tutti". Guardando alle prossime sfide "intanto ci siamo assicurati almeno gara 7, vedremo, l'anno prossimo – dice con sarcasmo – proporrò una finale spalmata su due mesi, con una partita a settimana". Masin e la sua seconda giovinezza, da cosa dipende? "Dalla voglia – dice il lanciatore – di far capire a questi giovani cosa vuol dire giocare nel Nettuno, di fronte a questo pubblico, quando eravamo sotto di 7 punti gli ho detto di non guardare il tabellone e continuare a giocare". A Doriano Bindi essere in vantaggio 7 a 0 non porta bene… " queste sono partite strane, purtroppo abbiamo subito un'altra rimonta, ieri siamo riusciti a controllarla stasera non ce l'abbiamo fatta", Martignoni, invece, parla degli avversari "bisogna dare il giusto merito al Nettuno, ci hanno creduto sino alla fine, noi dobbiamo solo concentrarci e preparare la partita di venerdì prossimo".
Chiudiamo con delle scuse a Bindi e al San Marino. Ricostruendo il parapiglia sul monte di gara 4 dopo l'espulsione di Bagialemani abbiamo scritto che sembrava fosse nato da una frase detta da Albanese. Ipotesi confortata da quello che avevamo capito in sala stampa dalle parole proprio del manager, il quale ha specificato che si riferiva a qualcosa "detto a Simone" e non pronunciato dal giocatore. Tesi confermata anche da Bagialemani, "incidente" chiuso.
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