C'è anche un po' d'Italia in queste World Series 2011 che vedono sfidarsi St. Louis Cardinals e Texas Rangers. E c'è una sfida nella sfida, aperta e leale, senza colpi bassi, tra due oriundi che fanno sentire, eccome, la propria presenza nei rispettivi roster.
Nei Cardinals c'è Nick Punto che vanta amche 3 presenze con la maglia della Nazionale, tutte collezionate all'ultimo World Baseball Classic, quello del 2009. Nick è un vero e proprio jolly di cui ogni manager vorrebbe poter disporre nella propria rosa in quanto capace di ricoprire tutti i ruoli all'interno del diamante (escluso come prima base) e qualsiasi posizione all'esterno. La sua carriera inizia a Philadelphia nel 2001 ma il suo periodo migliore è senz'altro quello che lo vede protagonista con la casacca numero 8 dei Minnesota Twins con i quali milita dal 2004 al 2010, raggiungendo per ben 4 volte i playoff senza però mai andare oltre il passaggio del primo turno. Ora con la maglia dei Cardinals è finalmente riuscito a raggiungere le World Series dove proverà nell'impresa di mettersi al dito l'ambito anello. Tutto ciò con un ruolo da protagonista in quanto Tony La Russa, manager di St.Louis, altro celebre connazionale, lo sta schierando con costanza a difesa del sacchetto di seconda base. Posizione questa nella quale il brevilineo Nick riesce ad eccellere grazie alle ottime doti difensive. Nel box di battuta l'italo-americano di certo non brilla per potenza e costanza ma risulta un validissimo elemento con cui poter attuare diverse strategie offensive (ottimo bunter ed esecutore di batti e corri), dote che La Russa apprezza molto nei suoi battitori.
Tra le fila dei Texas Rangers troviamo invece Mike Napoli, ricevitore e all'occorrenza prima base. Non ha ancora avuto modo di indossare la casacca azzurra della Nazionale, ma ci è andato molto molto vicino all'ultimo Classic, ma le sue origini, ovviamente napoletane, permetteranno ai colori azzurri in futuro di poter contare sull'apporto di un giocatore che in un solo anno è riuscito ad affermarsi quale uno dei migliori ricevitori della Major. Nato e cresciuto professionalmente alla corte di Mike Scioscia, manager degli Angels of Anaheim, spende le sue prime 5 stagioni con la casacca della squadra di LA. Scioscia, ex-catcher, vuole che nella sua squadra il ruolo di ricevitore sia condiviso tra più atleti in modo da poter contare ogni giorno su forze fresche. Questo però non permette a Mike di trovare quella continuità e fiducia che invece i Texas Rangers si sentono di concedergli e così nell'inverno 2010 decidono di investire su di lui e lo acquistano. Dopo un inizio di stagione stentato, Napoli infila una prestazione eccellente dietro l'altra che lo portano alla ribalta delle cronache. Chiude la stagione corrente con numeri incredibili: .320 di media battuta, 30 fuoricampo e 75 punti battuti a casa. In poche parole Mike quest'anno ha messo a segno il record personale in quasi ciascuna categoria offensiva. Ron Washington, manager dei Texas Rangers, ad inizio stagione non si sarebbe mai aspettato questo tipo di apporto dal catcher italo-americano ma con le prestazioni che quotidianamente Mike Napoli forniva non gli è stato poi più possibile tenerlo fuori dal line-up texano. Ora nei playoff Napoli sta recitando un ruolo di totale protagonista, brillando sia difensivamente che in attacco (il fuoricampo del momentaneo pareggio in gara-1 è solo l'ultima perla).
I colori nostrani posso ritenersi dunque rappresentati più che onorevolmente e qualsiasi sarà l'esito di questa avvincente serie finale ci sarà comunque un paisà ad esultare. La serie è ferma sulla perfetta parità, 1-1, sabato si riprende con gara-3 in Texas. Che vinca il migliore.
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