Accolti dall'entusiasmo dei 400 giovani e dei circa 2.000 appassionati che hanno gremito il centro sportivo "Aldo Notari" per un sabato pieno di baseball, i campionissimi delle Major League sono arrivati attorno alle 13 con circa mezz'ora di ritardo sul programma prestabilito. I giovanissimi tutti schierati, a seconda del ruolo, nel campo retrostante lo stadio "Cavalli", smaniosi di entrare a contatto con i loro idoli. Un sogno diventato realtà circa un'ora più tardi, dopo la conferenza stampa di presentazione, tenutasi in una sala "hospitality" piena come mai in precedenza con Rick Vanden Hurk, ideatore della manifestazione, protagonista assoluto della scena. La stella dei Baltimore Orioles si è presentato con una felpa della Roma calcio: "ha gli stessi colori della mia squadra, ma anche della nazionale olandese di baseball che ha appena vinto il campionato del mondo" ha spiegato più tardi.
Tutte le nove stelle portavano al polso un braccialetto "promosso da IBAF e MLB per sponsorizzare il rientro del baseball ai giochi olimpici dal 2020 – ha spiegato Massimo Fochi, GM del Cariparma baseball nel suo intervento introduttivo – che per il nostro sport vuol dire sopravvivere. Sarebbe molto bello se loro si facessero ambasciatori di questa iniziativa".
"Desidero ringraziare – ha spiegato Vanden Hurk- sia per averci ospitato che per aver organizzato questa iniziativa. Siamo molto onorati di poter promuovere il rientro del nostro sport alle Olimpiadi. Da noi lo spirito olimpico è molto sentito e per un giocatore professionista poter partecipare ad uno dei tornei più importanti al mondo sarebbe fantastico".
Ringraziamenti anche da parte di Roberto Ghiretti, presidente di Studio Ghiretti, main partner dell'evento: "Per noi è un onore appoggiare questa giornata. Ed è il modo migliore per festeggiare il decennale del nostro gruppo".
Il promotore dell'European Big League tour ha poi spiegato quali motivi lo hanno animato: "Quando ero un bambino, vivendo in Europa (è olandese di nascita, nda) non avevo la possibilità di ammirare i campioni di Major League. Quindi quando sono arrivato a giocare tra i professionisti ho pensato di riunire alcuni miei colleghi e portarli in giro per l'Europa mettendoli a contatto con i giovani. L'anno scorso abbiamo avuto un grande successo e quest'anno abbiamo allestito un line-up ancora più importante". Simpatica risposta di Greg Halman ad un giornalista locale, che gli chiedeva, visto il passato della sorella tra le file del basket Parma, se in futuro vestirà la casacca del Cariparma: "Sono stato qui diverse volte con i miei fratelli, per vederla giocare, e la città mi è piaciuta. Si, giocherò a Parma!" ha concluso ridendo, ovviamente.
Poi la giornata è entrata nel vivo, quando i campioni sono scesi sul diamante per la gioia dei 400 giovanissimi, divisi in due sessioni, della durata di un'ora e mezzo. Riscaldamento, poi divisione in otto gruppi, in base al ruolo. In ogni postazione un campione, assistito da diversi giocatori e tecnici delle squadre della provincia di Parma. Per i bambini un sogno che si realizzava. Girare la mazza ascoltando i consigli di Prince Fielder, fuoriclasse dei Milwaukee Brewers, oppure apprendere i fondamentali difensivi da Dexter Fowler, Roger Bernardina, Adam Jones, Mike Stanton e Greg Halman. Non è una cosa da tutti i giorni. Sotto gli occhi, tra l'altro, di Bobby Bonilla, uno dei giocatori più forti di tutti i tempi. In borghese, leggermente fuori forma, ma comunque assediato da tanti tifosi, tra i volontari e i giovani atleti, in cerca di autografo o di una foto ricordo.
Emozionante poi la sessione di batting practice che ha chiuso la giornata, inizialmente non prevista, ma richiestissima dagli stessi giocatori. Autentici boati hanno accolto le legnate di Prince Fielder e degli altri campioni. Alla fine rimane il ricordo di una "giornata storica per tutto il baseball italiano – come ha raccontato un soddisfatto Massimo Fochi alla fine – considerato che circa 200 ragazzi venivano dall'Emilia Romagna, altrettanti da altre parti del paese. Qualcosa che rimarrà nella memoria di tutti i ragazzi. L'unico rammarico è stato quello di aver dovuto rivedere diverse volte il programma iniziale e accorciare di tre ore la durata della manifestazione. E tagliare dal programma alcune iniziative che avevamo previsto. Ma ci siamo dovuti adeguare."
Visto il successo riscosso, la speranza è che questa giornata possa ripetersi: "I giocatori erano molto contenti e mi hanno assicurato che questa è stata la tappa meglio organizzata di tutto il tour. E a questo proposito voglio ringraziare i circa sessanta volontari che ci hanno assistito. Quando il gruppo è ripartito verso la stazione – ha concluso Fochi – mi hanno promesso di tornare."
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