L'annuncio stavolta è arrivato via Twitter. E a darlo ufficialmente, nella tarda serata di martedì, è stato lo stesso giocatore, Dirk Hayhurst, alias "Garfoose", ex-lanciatore di Padres e Blue Jays, con una lunga serie di "tweets" in cui ha confermato che nel 2012 avrebbe giocato in Italia. E precisamente a Nettuno di cui ha anche fornito l'esatta posizione geografica con Google Maps. Niente tentativi di tornare con le grandi organizzazioni americane con la prospettiva di un contratto nelle Minors, ma solo l'ebbrezza del Bel Paese.
"Voglio davvero una nuova esperienza. Ho giocato, mi sono allenato, ho scritto sul baseball pro americano per tutta la mia vita. Dovevo scegliere tra un altro anno in rotazione in triplo A oppure essere una stella in Italia con solo 48 partite da giocare… easy choice! La prima cosa che voglio fare in Italia è guidare una Fiat, poi gettare monetine nella fontana dei desideri (chiaro il riferimento a Fontana di Trevi)".
Il trentenne di Canton (Ohio) vanta un passato in Major League dove ha debuttato il 23 agosto del 2008 con i San Diego Padres (che lo avevano scelto cinque anni prima). Si giocava all'AT&T Park di San Francisco e, per ironia della sorte, contro di lui c'era un "paisà" del calibro di Barry Zito. Dai Padres (con cui ha fatto apparizioni a Portland in triplo A) direttamente ai Toronto Blue Jays nel 2009 che lo poco prima dell'opening day lo mandano a Las Vegas, in triplo A. Nella grande metropoli del Nevada si accolla 57.2 riprese e vince 4 partite, 22 inning invece li lancia con Toronto durante la regular season. E' un su e giù. Alla fine però non ce la farà più a risalire in Major (in totale 25 partite giocate, 39.1 riprese, 2 sconfitte, 27 strike-out). Il 2010 è stato un anno drammatico per Hayhurst che salta l'intera stagione a seguito di un intervento alla spalla destra. Prima dell'inizio della stagione scorsa, Hayhurst firma un contratto per le leghe minori con l'organizzazione Tampa Bay Rays, che lo invitano anche allo spring-training. Il 29 agosto 2011, dopo una stagione in triplo A con Durham (11 gare, 4-2 il record), viene rilasciato. Hayhurst però non è tipo da scoraggiarsi. Cerca e aspetta, per indole, il momento buono per rialzare la testa, di cogliere nuove opportunità. Ed ecco l'Italia, il paese ideale dove potersi ancora esprimere, dove giocare e vivere una nuova realtà, assieme alla moglie Bonnie, non più da sola nella casa di Hudson.
"So che molti non avrebbero fatto questa scelta, ma la vita non è fare di tutto per tornare in grande lega – ha aggiunto Hayhurst sulla sua pagina Twitter – Voglio tentare le tante opzioni che il baseball mi offre. Le cose che dovete sapere. Primo: mi piacerebbe giocare ogni anno in una lega diversa, fare esperienza nel mondo il più possibile. E l'Italia è un ottimo inizio… Secondo: mi piacerebbe farvi provare l'emozione come se foste con me, mostrandovi video, foto etc. Terzo: mia moglie ha sempre voluto visitare l'Italia. Quarto: l'ottimo cibo. Quinto: le più famose città del mondo…". Per poi concludere invitando tutti i suoi followers: "Seriamente, dovreste prendere un volo e venirmi a trovare. Vi lascerò dei biglietti. Condivederemo un po' di vino ed una visita al Papa dopo la partita…".
Oltre che come giocatore di baseball, Dirk Hayhurst, su cui si attende ora la conferma e l'ufficializzazione dell'ingaggio da parte del Nettuno (è atteso in queste ore il closing dell'operazione), è noto anche come scrittore e collaboratore di riviste. A cominciare da "The Repository", il giornale della sua città, Canton. Ma ha tenuto anche la rubrica "Non-Prospect Diary" per la rivista specializzata Baseball America. Nel marzo 2010 è stato pubblicato dalla Citadel Press il libro "The Bullpen Gospels" che racconta la sua esperienza nelle Minors e si è classificato nella lista dei venti Best-Seller del New York Times. Il 28 febbraio prossimo, uscirà il suo secondo libro intitolato "Out of my League". A tutto ciò, dal 2009, affianca anche una terza attività, quella di relatore motivazionale.
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