Da una parte la società, che ha spiegato quello che è successo. Dall'altra il manager Bagialemani che ad un certo punto ha interrotto tutto dicendo per filo e per segno quello che veramente pensa di Hayhurst. In una conferenza stampa improvvisata, mentre in campo andava in scena la penultima amichevole contro il Regensburg, la Caffè Danesi Nettuno comunicava ufficialmente quello che BASEBALL.IT aveva anticipato poco prima…
"Hayhurst domani andrà via. Una decisione che ha preso perché dall'America gli hanno offerto quello che ha ritenuto il lavoro della vita, ovvero come commentatore per una televisione americana", ha detto il general manager Alberto De Carolis. Il broadcasting al posto del baseball giocato, scelta personale ma che ha rotto più di qualche piano nella strategia stagionale del Nettuno. "Ci ha lasciato un po' interdetti (e anche visibilmente seccati, nda) perchè gli avevamo ripetuto più e più volte che le regole in Italia erano molto restrittive riguardo ai visti d'ingresso, e che non ci sarebbero state possibilità di sostituzione. Ci aveva confermato che era tutto a posto, che non ci sarebbero stati problemi, e questo anche appena arrivato. Poi ieri se ne è uscito con questa cosa…". Ed a livello tecnico? "Diciamo che per fortuna il monte di lancio è abbastanza lungo e ci dà ampie rassicurazioni. Santos Hernandez sarà partente per la prima con Leal a rilievo, Riccardo Hernandez per la seconda e Riccardo De Santis per la terza, con gli altri rilievi a ruotare. Adesso vedremo anche come colmare questa lacuna. Non abbiamo più visti ma in compenso possiamo ancora attingere al mercato dei comunitari e dei naturalizzati. Abbiamo qualche contatto in tal senso".
Di certo la cosa non è andata giù a Bagialemani. "Non si è comportato in maniera seria, non ha rispettato il lavoro della dirigenza, non ha rispettato la squadra, e ci ha messo in serissima difficoltà rischiando di compromettere la stagione", sbotta, ma facendo intendere che sarà una difficoltà che la squadra affronterà con ancora maggiore forza. D'altro canto, e chi ha buona memoria ricorda perfettamente, nell'anno dello scudetto del '90 Galasso fu il terzo lanciatore ad arrivare in quell'inizio di stagione abbastanza movimentato.
Certo, non c'era la regola dei visti… E non c'era nemmeno Internet. Parlando con chi ha avuto possibilità di vederlo (pochissimo, una permanenza di tre giorni in tutto) si è venuto a sapere che aveva immediatamente richiesto un modo per collegarsi alla rete, della quale è un ghiotto frequentatore, lamentando l'assenza di wireless nel suo appartamento. Gli altri, per la cronaca, si erano premuniti di comprare una chiavetta personale per i collegamenti. Mentre destavano molti sospetti le sue condizioni fisiche tutt'altro che buone. Ne è la prova la prestazione incolore, anzi mediocre, contro i tedeschi del Regensburg in amichevole. Tra l'altro, non era ancora stato visitato dallo staff medico del Nettuno. Così, proposta dagli Usa a parte, la sensazione è che si rischiava di trovarsi di fronte ad un giocatore tutt'altro che adatto al campionato italiano. Se non altro, perlomeno impreparato.
Chissà se queste cose Dirk Hayhurst le scriverà sul suo prossimo libro, o le dirà nella sua prossima radiocronaca. Forse pensava ad una vacanza, o ad un campionato di livello infimo. Quella che lui sicuramente chiamerà "bush league" da qualche parte, ma che non ha nemmeno avuto il piacere di provare e misurarcisi.
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