
A inizio stagione Ed Blankmeyer, capo allenatore di St. John's, storico ateneo con sede a New York, assieme ai suoi ragazzi erano considerati dagli addetti ai lavori i favoriti, in compagnia di Louisville, per la corsa al titolo della Big East Conference. Una pessima partenza, 4 vinte e ben 9 perse, smorzò gli entusiasmi e fece sprofondare i Red Storm ("Tempesta Rossa", questo il nickname dei giocatori di St. John's ) nel più cupo pessimismo. A quel punto è toccato a coach Blankmeyer operare alcuni cambiamenti sia in difesa che sul monte di lancio per veder risorgere i suoi come dimostrano le 28 vittorie ottenute nelle successive 37 partite disputate. Il seconda base Matt Wessinger (.327 di media battuta con 44 punti battuti a casa) è diventato il nuovo interbase, sostituito dal primo anno Brett Dennis, e dietro il piatto di casa base si è portato Danny Bethea dando una grande solidità sul principale asse difensivo.
Senza ombra di dubbio però lo spostamento più importante è stato quello del pitcher – al suo terzo anno di attività – Matt Carasiti da rilievo a lanciatore partente nella prima partita di ogni trittico. Questo ha dato fiducia al ragazzo nativo del Connecticut ma dalle lontane origini italiane, dotato di un fisico sopra la media (1 metro e 90 di altezza) e che ha messo in mostra un'ottima velocità (superiore alle 90 miglia) unitamente ad uno slider molto migliorato ed a una split-finger che è diventata ormai la sua palla più efficace per eliminare i battitori avversari. Finora Carasiti in 14 apparizioni sul monte nella stagione 2012 ha ottenuto ben 49 strike-out in 60.1 riprese lanciate con una media pgl di 4.03: nel contempo ha totalizzato 4 vittorie ed altrettante sconfitte, l'ultima delle quali proprio contro i Cardinals di Louisville, antagonisti numero uno per il titolo della Big East Conference ed un posto fra le 64 partecipanti al Torneo finale NCAA di giugno.
Carasiti sembra aver tratto molto giovamento dalla "promozione" che gli consente di usare al meglio la sua varietà di lanci per uscire dalle situazioni complicate sfruttando anche il numero maggiore di inning in cui è impiegato. A questo punto la sua "carriera" da closer si direbbe almeno per il momento interrotta, ma si aprono nuove opportunità per questo promettente pitcher già scelto dopo l'High School nel draft del 2009 della Major League, al 36esimo round dai Texas Rangers e considerato oggi come oggi fra i migliori prospetti a livello NCAA.
A margine crediamo che la sua aspirazione di continuare a giocare a baseball a livello professionistico abbia concrete possibilità di essere soddisfatta nel breve volgere magari seguendo le orme del suo idolo Jesse Carlson lanciatore prima dei Toronto Blue Jays e quindi dei Boston Red Sox anche lui originario del Connecticut.
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