Si avvicina a grandi passi il giorno della 34esima Assemblea Nazionale Ordinaria che sarà chiamata a nominare il Presidente FIBS per il prossimo quadriennio. Al Centro Congressi di Salsomaggiore Terme saranno in tre i candidati per la massima carica federale: il messinese Nino Micali, il romano Claudio Carnevale e l'attuale numero uno Riccardo Fraccari.
Da oggi Baseball.it da inizio ad una serie di interviste per far conoscere idee e programmi di ciascuno. Dalla Sicilia, ecco Nino Micali, 50 anni capo settore gestione servizi e programmazione sportiva della Cittadella Sportiva Universitaria di Messina. Ad una settimana dal voto un sondaggio online su "Chi vorreste come prossimo presidente" lo pone in testa alle preferenze con il 44{cbc9c2ecb3177d6eb29d8a0f1892b37a09d3821fbc1c8c94ee92bf433c23e560}, Carnevale al 36{cbc9c2ecb3177d6eb29d8a0f1892b37a09d3821fbc1c8c94ee92bf433c23e560} e Fraccari oltre il 19{cbc9c2ecb3177d6eb29d8a0f1892b37a09d3821fbc1c8c94ee92bf433c23e560}. E lui, Micali, che ne pensa?
"Sinceramente mi aspettavo un certo tipo di consenso ma non così ampio. Credo che i sondaggi abbiano sempre un margine di errore. Sono comunque convinto, e di questo ne sono convinti tutti quelli del mio gruppo ed in particolar modo Angelo Introppi e Renato Condò con i quali sin dal primo momento abbiamo creduto nel cambiamento, che riusciremo a fare un buon risultato. Penso che tutti coloro impegnati in questo progetto, sono l'espressione sana e sincera del mondo del baseball e del softball che vuole cambiare rotta attraverso soluzioni concrete ed applicabili".
Com'è il clima in questo periodo d'attesa, insomma che aria tira?
La gente è arrabbiata, stufa di promesse mai mantenute. Ci sarà sicuramente il cambiamento che noi abbiamo auspicato attraverso il nostro canale di comunicazione in questi quattro anni. Un periodo dove abbiamo sempre annunciato a tutti, senza peli sulla lingua, le cose che non andavano e che dovevano essere modificate. Succederà qualcosa di significativo! Non sono soltanto le piccole società ad essere stufe. Il segnale forte arriva dalle società che stanno nel mezzo, e quando la fascia intermedia è convinta che bisogna cambiare strada, il risultato finale che corrisponde ad un cambiamento è pressoché sicuro. Proprio noi, abbiamo lasciato in libreria il libro dei sogni e crediamo fortemente che bisogna stare con i piedi per terra e puntare su progetti concreti e realizzabili. In questi otto anni, ricorrendo chimere, penso si sia perso di vista il buon senso e cosa bisogna fare concretamente e veramente per il movimento.
Alla fine quali sono i tre pilastri del suo programma?
La ricostruzione in primis. A partire dalla base, dalle scuole, dai settori giovanili, obiettivo 100 nuove squadre o società sportive nel quadriennio, con la Fibs al servizio delle società e non viceversa. Secondo, un progetto per il Sud, ma un Sud inteso come progettazione di sviluppo e promozione dei nostri sport, li dove non esistono. Dalla Liguria alla Sicilia ci sono province italiane che non sanno che da noi si gioca a baseball e softball. Solo con l'implementazione territoriale del numero di società possiamo ottenere riscontri in termini di pubblicità e consenso e per fare questo i comitati regionali e provinciali avranno un ruolo fondamentale, ma dovranno cambiare stile e modo di fare. Devono diventare luoghi di progettazione e sviluppo e smettere di fare politica. Terzo, campionati di massima serie meritocratici e spendibili in termini di mercato sportivo. Strano quello che è successo in occasione della vittoria ai campionati europei. Penso che il movimento debba riflettere se i giornali non pubblicano e non parlano di una nazionale che vince un titolo continentale. Di fatto vuol dire che non esistiamo e che i nostri sport non sono appetibili ne sportivamente parlando tantomeno dal punto di vista di immagine, da abbracciare come testimonial di piccoli e grandi marchi commerciali.
Quali le priorità per il baseball italiano?
Occorre perseguire l'allargamento della massima serie con una nuova formula inizialmente percorribile da 12 società, anche se la mia idea resta comunque quella di arrivare a una massima serie a quattro gironi, 2 gare per week-end. Giocare di più con meno costi, limitare il numero di stranieri. Quella del doppio incontro comunque deve essere una formula estesa a tutte le serie senza creare confusioni di sorta. Lasciatemi affermare da uomo del meridione che non possiamo essere considerati sport nazionali se alla fine il tutto si gioca nell'arco di pochi chilometri. Per essere considerati sport di rango dobbiamo concentrarci e investire realmente sul meridione. Solo partendo da questo possiamo pianificare nuovi progetti di respiro nazionale e internazionale. A tal proposito immagino una lega invernale allargata ai membri della comunità europea. Molte le implicazioni in un progetto del genere, ma il richiamo in termini di ritorno di immagine sarebbe incredibile. Infine, occorre fermare l'emorragia che sta investendo tutto il movimento e che vede giorno dopo giorno scomparire società che hanno fatto la storia dei nostri sport. La federazione non può stare inerme quando città come Torino, Palermo, in presenza di stadi e campi di rilievo, chiudono i battenti: Si deve intervenire.
Ma secondo lei qual è l'attuale livello dei campionati e cosa si potrebbe fare per elevarlo?
Non parliamo di livello, di prestazioni, è già tanto che tante società continuano a svolgere le loro attività: La crisi di reclutamento crea problemi proprio in questi campionati. Ribadisco che tutto quello che riguarda i campionati d'ingresso deve essere snellito. Zero tasse e tanta assistenza per questi campionati e per quelli giovanili.
E gli sponsor?
Gli sponsor vanno dove c'è la gente, dove c'è tanto consenso e visibilità, non mi sembra che il baseball e il softball italiano in questo momento storico godano di queste virtù. Mi dispiace ripeterlo, campionati europei docet.
Che giudizio esprime sul modello "franchigie"?
Fallimentare.
Ma potrebbe funzionare con opportuni correttivi?
Cosi come è stata congeniato e organizzato no. Sembra tanto un campionato giocato tra amici. Sono sempre le stesse squadre e questo non è un bene per l'immagine dei nostri sport.
Riguardo la lega, qual è il Micali-pensiero?
Sono favorevole, ma bisogna stare molto attenti come dovrà essere strutturata. Non si deve correre il rischio di creare quello a cui stiamo assistendo con le franchigie. Trasparenza dei bilanci dei meccanismi, e regole certe comunque restano il presupposto per il corretto funzionamento di qualsiasi struttura.
In conclusione…
Credo ci siano altri punti utili e importanti per un cambio di passo della gestione della federazione e per invertire il trend negativo di questi ultimi anni: revisione della struttura federale, eliminazioni di sovrastrutture e di commissioni e carrozzoni inutili, ecc. In assemblea spero di poter illustrare meglio il mio programma e alcune idee che mi riservo di annunciare, anche perché come è accaduto, tutto quello che ho detto in questi due anni di campagna elettorale, mi dovete dare atto, è stato preso come spunto e copiato. Lasciatemi dire qualcosa di diverso in assemblea. Chissà, forse il movimento capirà meglio di che pasta sono fatto.
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