Chissà se Mike Piazza sta pensando alle sue "primarie" e ha già messo eventualmente da parte qualche bottiglia di prosecco o altri spumanti italiani. A prescindere dall'esito sarà comunque un lieto evento. Tra poche ore, al 44enne fuoriclasse italo-americano, con un pizzico di fortuna che non guasta mai quando si è al primo tentativo, potrebbero aprirsi nientemento che le porte della National Baseball Hall of Fame. Domani alle 14 a Cooperstown, il presidente della Hall of Fame, Jeff Idelson, svelerà infatti i risultati 2013 annunciando i nominativi dei giocatori votati a dicembre dalla BBWAA (Baseball Writers' Association of America) che saranno ufficialmente indotti il 28 luglio prossimo. Fra i 24 nuovi candidati alla Hall of Fame c'è anche il "nostro " Mike Piazza, in compagnia di altri grandi tra cui Craig Biggio, Barry Bonds, Roger Clemens, Curt Schilling, Sammy Sosa, Sandy Alomar Jr. e Julio Franco. Ma ci sono anche 13 candidati che ci provano per la seconda volta come ad esempio Jack Morris, Jeff Bagwell, Don Mattingly, Mark McGwire, Tim Raines, Rafael Palmeiro, Alan Trammell e Lee Smith.
Con le dita incrociate, l'augurio è che la candidatura di Piazza possa superare lo sbarramento del 75{c80d7f9d1b822a543345c56b69d4c351e4b63e7b76551d7d6254a862a44fcddc} utile per l'induzione visto che i giornalisti lo considerano uno dei ricevitori più forti di sempre nel box di battuta (per qualcuno il più grande in assoluto) grazie soprattutto ai 427 fuoricampo messi a segno in carriera. Senza dimenticare il .545 di media bombardieri e un .922 di OPS (on-base e slugging).
Stando alle proiezioni online di BaseballThinkFactory nessuno dei candidati raggiungerebbe il 75{c80d7f9d1b822a543345c56b69d4c351e4b63e7b76551d7d6254a862a44fcddc} (sul verdetto di alcuni giocatori stanno pesando molto le vicende legate al doping). Il primo candidato con la percentuale più vicina al minimo richiesto per l'elezione sarebbe, secondo le stime, Biggio (67.5{c80d7f9d1b822a543345c56b69d4c351e4b63e7b76551d7d6254a862a44fcddc}), seguito da Bagwell (65.8{c80d7f9d1b822a543345c56b69d4c351e4b63e7b76551d7d6254a862a44fcddc}) e da Piazza (62.6{c80d7f9d1b822a543345c56b69d4c351e4b63e7b76551d7d6254a862a44fcddc}). Il prestigioso New York Times, nella sua versione online assegna un 63{c80d7f9d1b822a543345c56b69d4c351e4b63e7b76551d7d6254a862a44fcddc}, ancora insufficiente. Ma altri siti d'informazione come Newsday e YES Network danno Piazza eletto assieme a Biggio. Domani sapremo, il baseball italiano può cominciare a sognare. Altrimenti l'appuntamento sarà rinviato. Di poco, s'intende.
Mike Piazza, classe 1969, è stato uno dei più forti battitori della storia del baseball americano. Ha esordito in Major League il 1° settembre 1992 e chiuso la carriera con la stagione 2007. Ha vestito le maglie di Los Angeles Dodgers, Florida Marlins, New York Mets, San Diego Padres (National League) e Oakland Athletics (American League). In totale ha disputato 1912 partite in Grande Lega, chiudendo con una media battuta vita di .308 e 427 fuoricampo (detiene il record tra i ricevitori). Esordiente dell'Anno (Rookie of the Year) nel 1993, ha partecipato alla All Star Game consecutivamente dal 1993 al 2005 e vinto (sempre consecutivamente) il premio Silver Slugger (miglior battitore in un ruolo) dal 1993 al 2002. Di origine siciliana (il nonno Rosario lasciò Sciacca per emigrare negli Stati Uniti), Piazza ha scelto di vestire la maglia della nazionale italiana nel 2006 al primo World Baseball Classic (il mondiale professionisti) ed è entrato nello staff tecnico della nazionale a partire dalla edizione 2009 del torneo. Piazza è stato hitting-coach dell'Italia al Mondiale 2009 e 2011 e ai due indimenticabili Europei del 2010 e 2012. Oggi Mike Piazza vive a Miami Beach con la moglie Alicia e le figlie Valentina e Paolina.
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