Che sia stato organizzato apposta oppure no non si sa, di certo a pensarci la cosa evoca suggestioni interessanti. La nostra nazionale, che ieri si è trasferita dal Camelback Ranch al centro di Phoenix, a pochi isolati dal "Chase Field", ha stabilito il suo quartier generale per gli allenamenti al Papago Field, il centro nel quale si allenano le squadre di Minor league degli Oakland A's, il complesso dove nasce la storia del "Billy Bean" di Brad Pitt, del film Moneyball.
Come noto, il film parla di una storia realmente accaduta negli anni '90, cioè di una particolare strategia che permise alla squadra di Oakland, ritenuta "underdogs" (sfavorita) e con poche risorse economiche, tanto da aver ceduto i suoi migliori giocatori, di giungere ad un passo dalle World Series. Che il finale sia simile anche per l'Italia nel World Baseball Classic iniziato sabato scorso è al momento un semplice sogno. Ma, si sa, per arrivare ad un grande risultato bisogna essere grandi sognatori. E gli azzurri hanno iniziato a sognare appena giunti a Papago Field, nel percorrere i corridoi che hanno visto dalle immagini del film, nel prendere possesso dello spogliatoio vicino a quello nel quale Billy Beane ha pesantemente ripreso il fratello meno talentuoso di Jason Giambi, nell'osservare il mitico stanzino del GM nel quale gli ha comunicato la sua cessione.
E dalle immagini postate sui social network da alcuni membri della spedizione è facile intravedere gli sguardi dei nostri ragazzi durante la consegna del materiale ufficiale , simili a quelli di un bambino che entra nel paese dei balocchi.
Il loro sguardo ha però mutato immediatamente espressione appena messo piede nello splendido campo di allenamento, al cospetto di un contrariato MarcoMazzieri per la prestazione fornita nell'ultima amichevole prima del trasferimento. L'Italia è stata sconfitta nettamente 11-2 in undici riprese dai prospetti dei Los Angeles Dodgers. Ma a far decisamente cambiare umore allo skipper azzurro è stato l'atteggiamento mostrato in particolare nel box di battuta. La conversazione è rimasta ovviamente nel gruppo, ma sicuramente il tecnico ha chiesto più aggressività, una miglior scelta dei lanci: troppi gli strike-out subiti, così non si va da nessuna parte.
La speranza, anzi qualcosa di più, è che si sia trattato di un semplice incidente di percorso. Che però ha purtroppo preceduto di poco una brutta notizia: l'interbase dei Brewers Jeff Bianchi, uno dei giocatori sui quali l'Italia poggiava gran parte delle sue speranze si è infortunato nel corso dell'ultima amichevole del suo spring training e dopo aver sostenuto l'ecografia ha comunicato telefonicamente al manager la sua rinuncia al Classic. Immediatamente Marco Mazzieri ha richiamato Jack Santora, che aveva già raggiunto la moglie in California. Niente drammi, perché, come ha ricordato il tecnico: "Contro la sfortuna non c'è nulla da fare". Certo è che per gli azzurri è un brutto colpo, dopo aver dovuto rinunciare già durante l'inverno a Mike Napoli, Francisco Cervelli e Nick Swisher. Ma anche altre squadre del girone hanno avuto problemi analoghi. Gli USA hanno perso Chris Perez e lo hanno sostituito con David Hernandez, dopo che l'organizzazione aveva decretato inelegebbile la sua documentazione per giocare con il Messico.
E proprio i messicani, oltre a perdere Hernandez, rischiano di dover fare a meno del loro lanciatore di punta Yovany Gallardo. A Phoenix, nel frattempo, c'è stato il cambio della guardia: alcuni degli esclusi dalla lista dei 28 hanno fatto ritorno a casa, mentre nello splendido albergo in "Downtown" sono arrivati tutti i Major Leaguer che comporranno il gruppo. Domani e dopodomani le due amichevoli ufficiali prima dell'esordio.
Come noto, il film parla di una storia realmente accaduta negli anni '90, cioè di una particolare strategia che permise alla squadra di Oakland, ritenuta "underdogs" (sfavorita) e con poche risorse economiche, tanto da aver ceduto i suoi migliori giocatori, di giungere ad un passo dalle World Series. Che il finale sia simile anche per l'Italia nel World Baseball Classic iniziato sabato scorso è al momento un semplice sogno. Ma, si sa, per arrivare ad un grande risultato bisogna essere grandi sognatori. E gli azzurri hanno iniziato a sognare appena giunti a Papago Field, nel percorrere i corridoi che hanno visto dalle immagini del film, nel prendere possesso dello spogliatoio vicino a quello nel quale Billy Beane ha pesantemente ripreso il fratello meno talentuoso di Jason Giambi, nell'osservare il mitico stanzino del GM nel quale gli ha comunicato la sua cessione.
E dalle immagini postate sui social network da alcuni membri della spedizione è facile intravedere gli sguardi dei nostri ragazzi durante la consegna del materiale ufficiale , simili a quelli di un bambino che entra nel paese dei balocchi.
Il loro sguardo ha però mutato immediatamente espressione appena messo piede nello splendido campo di allenamento, al cospetto di un contrariato MarcoMazzieri per la prestazione fornita nell'ultima amichevole prima del trasferimento. L'Italia è stata sconfitta nettamente 11-2 in undici riprese dai prospetti dei Los Angeles Dodgers. Ma a far decisamente cambiare umore allo skipper azzurro è stato l'atteggiamento mostrato in particolare nel box di battuta. La conversazione è rimasta ovviamente nel gruppo, ma sicuramente il tecnico ha chiesto più aggressività, una miglior scelta dei lanci: troppi gli strike-out subiti, così non si va da nessuna parte.
La speranza, anzi qualcosa di più, è che si sia trattato di un semplice incidente di percorso. Che però ha purtroppo preceduto di poco una brutta notizia: l'interbase dei Brewers Jeff Bianchi, uno dei giocatori sui quali l'Italia poggiava gran parte delle sue speranze si è infortunato nel corso dell'ultima amichevole del suo spring training e dopo aver sostenuto l'ecografia ha comunicato telefonicamente al manager la sua rinuncia al Classic. Immediatamente Marco Mazzieri ha richiamato Jack Santora, che aveva già raggiunto la moglie in California. Niente drammi, perché, come ha ricordato il tecnico: "Contro la sfortuna non c'è nulla da fare". Certo è che per gli azzurri è un brutto colpo, dopo aver dovuto rinunciare già durante l'inverno a Mike Napoli, Francisco Cervelli e Nick Swisher. Ma anche altre squadre del girone hanno avuto problemi analoghi. Gli USA hanno perso Chris Perez e lo hanno sostituito con David Hernandez, dopo che l'organizzazione aveva decretato inelegebbile la sua documentazione per giocare con il Messico.
E proprio i messicani, oltre a perdere Hernandez, rischiano di dover fare a meno del loro lanciatore di punta Yovany Gallardo. A Phoenix, nel frattempo, c'è stato il cambio della guardia: alcuni degli esclusi dalla lista dei 28 hanno fatto ritorno a casa, mentre nello splendido albergo in "Downtown" sono arrivati tutti i Major Leaguer che comporranno il gruppo. Domani e dopodomani le due amichevoli ufficiali prima dell'esordio.
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