Doveva essere un big match e tale è stato. La sfida dello Steno Borghese, piatto forte del settimo turno di andata dell'Ibl, ha regalato molte certezze in più al Nettuno e contemporaneamente ne ha tolte altrettante all'ex capolista solitaria Unipol Bologna, la quale nel giro di 24 ore ha rimediato le prime due sconfitte di una stagione sino a quel momento immacolata.
Le due partite in riva al Tirreno, soprattutto, hanno tolto definitivamente il velo alla formazione di Bagialemani, che ha dimostrato di essere fredda e determinata nei momenti che contano. Per due volte i verdazzurri si sono trovati sotto nel punteggio, 3-1 al quinto inning di garauno e addirittura 4-0 alla stessa ripresa di garadue, quando qualche ingenuità difensiva sembrava aver messo la partita nelle mani del Bologna. Poi è successo che i felsinei hanno pagato a caro prezzo un bullpen apparso perlomeno sottotono, per non dire altro. I numeri sono difatti impietosi. I due partenti della formazione di Nanni, ovvero Rivero e D'Angelo, hanno concesso in 11 riprese totali solo 5 punti e 12 valide. Chi è salito dopo sul monte, vale a dire Oberto in garauno, Barbaresi e l'ex di turno Richetti nella seconda, è stato capace di lasciar passare nelle mani del Nettuno 9 punti, 8 valide e 8 basi nel giro di 5,0 riprese. Rilievi a dir poco disastrosi, soprattutto se confrontati con i numeri dei dirimpettai. Andrea Pizziconi e Riccardo De Santis hanno avuto entrambi 5,1 inning in pedana, con un totale di 15 valide e 7 punti, 4 soli di pgl. Chi è subentrato, Romero e Andreozzi, ha letteralmente messo la museruola al Bologna, 3,2 riprese per entrambi, 2 sole valide subite da Romero e niente altro. Le due partite il Nettuno le ha vinte qui, con la qualità di un monte di lancio che, val la pena ricordarlo, non dispone di un partente straniero. Aspettando con pazienza il momento in cui si sarebbero palesati i difetti di un Bologna che tutto è sembrato fuorché la schiacciasassi del campionato vista sino a quel momento. E questo va ancora più al merito di una squadra giovane nell'anagrafe, ma tremendamente fredda e spietata quando c'è da colpire.
La classifica anche dopo il settimo turno è spaccata in due. Ma se ci sono quattro in fuga, le altre che inseguono perlomeno non recitano il ruolo di vittime sacrificali. Infatti la grande sorpresa della giornata è stata la vittoria del Ronchi dei Legionari sul diamante dei campioni d'Italia del San Marino. Un doppio di Cechet e una rimbalzante di Ceccotti sul quale arrivava l'errore di Mazzuca regalava ai friulani un successo impensabile alla vigilia. I padroni di casa si sarebbero prontamente rifatti la sera, ma in questo modo fallivano l'aggancio al Nettuno al terzo posto.
Aggancio che riusciva, alla vetta della classifica seppur in coabitazione col Bologna, per il Rimini, che non ha subito punti dal Reggio Emilia in una doppietta senza storia. La formazione romagnola condivide col Nettuno (che incontrerà nel prossimo weekend) la striscia vincente più lunga in questo momento, 8 successi di fila. Sostanzialmente dalla doppia sconfitta col Bologna i neroarancio non hanno sbagliato un colpo, subendo solamente 14 punti per l'appunto in 8 partite, dove in quattro di queste hanno persino lasciato a zero l'avversaria di turno.
Torna a sorridere anche il Parma che si sbarazza con relativa facilità del Toshiba Enegan Grosseto, ultimo in classifica vista anche la prima doppietta (per giunta in trasferta) ottenuta dal Novara in casa di un Godo Knights apparso molto lontano dalla formazione competitiva per un piazzamento nei play off per il quale era accreditata ad inizio stagione.
Ci sono da giocare due partite per Parma contro Ronchi dei Legionari l'8 giugno e per Godo contro Reggio Emilia con data ancora da destinarsi. Sono i rinvii del terzo turno e probabilmente la classifica reale andrà letta dopo che saranno stati effettuati questi recuperi. Certo è che per adesso la distanza tra la quarta e la quinta, ovvero San Marino e Parma, è di tre partite e mezza. Una regular season da 36 match, dopo 14 di questi ha già una classifica spezzata, ciò significa che concretamente a breve il campionato rischia di perdere molto interesse se almeno una di queste non rientra in gioco per i play-off.
Commenta per primo