L'applauso che saluta i giocatori del Nettuno al rientro nel dug out dopo i saluti con gli avversari in campo e le facce dei protagonisti sanno di ringraziamento per una stagione che salvo miracoli finisce qui. Poco dopo in conferenza stampa Ruggero Bagialemani si lascia sfuggire parlando dell'altra semifinale che "Rimini aveva l'occasione di eliminare San Marino, ora avrà filo da torcere proprio da loro". E' già finita? Certo, 2 a 0 per Rimini nella serie e soprattutto una squadra incapace di battere nei momenti decisivi – quattro inning di fila con uomini in posizione punto e neanche lo straccio di una valida – non lasciano ben sperare. "Noi andremo a giocarcela, venderemo cara la pelle – dice Bagialemani – non regaleremo nulla, però sul 2 a 0 per loro è dura". Serve un miracolo e francamente il giovane Nettuno, mai domo ma poco incisivo quando sarebbe servito, non sembra avere queste potenzialità. Prova a ribaltare il discorso Chris Catanoso, manager del Rimini: "Abbiamo fatto un passo avanti ma si riparte da 0 a 0, vincere qui non è facile e le partite sono sempre state molto tirate, con un episodio in grado di cambiarle. Non dobbiamo pensare di essere già in finale". C'è voluta una maratona di oltre cinque ore e 12 inning per piegare i giovani del Nettuno che hanno peccato, alla fine, di poca esperienza. Soprattutto nel box. Alla fine due partite strette, con belle giocate e qualche ingenuità.
Gli episodi allora. O le scelte, come quella di Bagialemani di dare base intenzionale a Buccheri con due out al dodicesimo inning e giocarsi Zileri, quando la partita era sul 7 a 7. "Lo rifarei altre trecentomila volte – dice il manager nettunese – l'allenatore c'è per scegliere e io l'ho fatto. Lui stava facendo bene, è esperto, aveva colpito duro nell'attacco precedente con una bella presa al volo di Ambrosino, era stato decisivo per loro contro San Marino e poi avremmo giocato la base più vicina per chiudere l'inning. Quello che non ci sta, magari, è la base per ball arrivata dopo, ma soprattutto il non aver battuto quando serviva". Questo nonostante il tentativo di "dare una scossa" – come dice lo stesso manager – togliendo Fondin e Sgnaolin.
C'è tempo per analizzare la mini serie, a cominciare dai lanciatori. Catanoso: "Hanno fatto il loro lavoro, li avevamo risparmiati per arrivare riposati alle semifinali, è difficile giocare sotto pressione quando si fanno solo due partite a settimana e possono aver avuto qualche difficoltà ma sono soddisfatto di tutti". Un accenno anche al Rimini che era parso ultimamente rinunciatario: "Ma no, io voglio che la squadra sia tranquilla, non è che se vinciamo vogliamo farlo e se perdiamo abbiamo mollato, siamo sempre quelli". Sul fronte Nettuno c'è stata la partenza ad handicap di De Santis. Bagialemani taglia corto: "E' una serata no, può starci".
Infine un accenno al pubblico, quello del "Borghese" non è stato il solito e a Rimini si cerca di far tornare la gente allo stadio. "C'è un gruppo che ci segue più da vicino – dice Catanoso – chiaro che se vinciamo ci sono più tifosi, cercheremo di farlo". Sconsolato Bagialemani: "Sono anni che conosco l'ambiente, purtroppo aspettano tutti che tu vinca. Si sta costruendo la squadra del futuro, ci sono sconfitte che possono farti crescere, i ragazzi sanno che stanno facendo qualcosa di importante ma il pubblico è esigente".
Non quello che con l'applauso finale sembra dare l'arrivederci al 2014 a quel che resterà del baseball a Nettuno, con il manager pronto a lasciare e le incertezze societarie. A meno che a Rimini non si compia il miracolo…
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