
Con il successo del Rimini sul Nettuno nella finale di Coppa Italia di sabato scorso si è ufficialmente chiusa la stagione dell'Italian Baseball League 2013. Qualcuno dice la più brutta, sicuramente la più tormentata. Che una stagione iniziata con le emozioni e i fasti del World Baseball Classic non avrebbe mantenuto a lungo lo stesso livello di interesse era francamente prevedibile e forse proprio questa differenza abissale di valori in gioco finisce anche per condizionare la nostra percezione di quella che è veramente la situazione del nostro baseball attuale. Certo non si può dire che, finali a parte, il campionato 2013 abbia brillato per contenuti tecnici, spettacolo e seguito di pubblico.. Detto questo però, un bilancio sull'andamento agonistico della stagione si può tranquillamente fare. Analizzeremo il campionato squadra per squadra, senza avere la presunzione di dare voti o bocciature, semplicemente cercando di interpretare cosa ha funzionato e cosa invece si potrebbe migliorare.
Partiamo, ovviamente, dai Campioni dell'Italian Baseball League, la T&A San Marino che ha centrato il titolo per la terza volta consecutiva e scritto il suo nome a caratteri cubitali nella storia del nostro baseball nell'era moderna. Nonostante l'epilogo, per la T&A non è stata una stagione semplice. Tanti infortuni a giocatori importanti, cali di rendimento imprevisti e forse all'inizio anche un piccolo ma comprensibile appagamento hanno condizionato tutta la prima parte del campionato. La sconfitta nella finale del girone preliminare della European Cup ha però forse restituito la rabbia necessaria e la consapevolezza che per raggiungere certi traguardi era necessario sudare ancora. Le difficoltà sono continuate, tanto che fino all'ultima giornata i titano bombers hanno rischiato una clamorosa esclusione dai play-off. Ma proprio qui stanno i meriti di un gruppo con una forza mentale impressionante e di un allenatore bravissimo a tenere alta la convinzione della squadra di potersi confermare al vertice anche quando, sotto 2-0 nella serie di finale, in pochi lo avrebbero pronosticato. Io credo che se gioca al 100{6884f85d838a4f635a6028cdd6f721fcf8043ef41efbe52f92a1122cd4679503} San Marino non sia battibile da nessuna squadra in Italia, in questo momento e i fatti lo hanno confermato. Grandissimo gruppo. Ma l'impressione è che le difficoltà della Regular Season possano indurre la società a cercare di migliorare qualcosa..
Meritava il titolo, per quel che ha fatto vedere fino all'ultimo week-end di finale, anche il Rimini, che aveva a lungo guidato il gruppo di testa in regular season. Ma che, colpevolmente, non ha colto l'occasione che le si è presentata per eliminare dai play-off l'avversario più pericoloso, proprio San Marino, alla penultima giornata. Non certo per volontà, ma con un po' di cattiveria in più avrebbe potuto prepararsi una strada più agevole verso il titolo. Tuttavia la squadra di Catanoso aveva fatto le cose per bene nei play-off, eliminando di forza il Nettuno in semifinale e portandosi sul 2-0 nel primo week-end di finale, con la prospettiva di tre match ball da giocarsi davanti al pubblico amico. Lì la banda nero-arancio si è sciolta non appena si è vista superare a metà di gara 3. E non è più riuscita ad entrare in corsa. Perdere alla quinta partita con un San Marino praticamente perfetto non è certamente umiliante, anche se brucia molto a squadra e tifosi. Ma la stagione riminese, anche, ma non solo, in virtù del successo in Coppa Italia, va ritenuta ampiamente positiva. Se mai, il perchè a Rimini non si vince più uno scudetto dal 2006 nonostante ingenti investimenti e tanti campioni approdati in riva al Marecchia è la classica domanda da un milione di dollari. Quest'anno a tradire sono stati il rendimento dei battitori più attesi nelle ultime gare e qualche decisione discutibile di chi dirigeva la partita dal dug-out. Ma al di là degli episodi, credo che il problema principale sia la mancanza di una vera programmazione. In questo senso dovranno dirigersi i pensieri del presidentissimo Zangheri e dei suoi collaboratori durante l'inverno: la squadra è forte, fortissima. Reagire "di pancia" e cambiare nuovamente tutto solo perchè non si è raggiunto, per un soffio, il grande traguardo, potrebbe rivelarsi ancora una volta controproducente. Fare un programma e pretendere di vincere al primo colpo è un po' ardito. Al di là della guida tecnica (voci parlano di un cambio), a Rimini faranno bene ad insistere su questo gruppo, con pochi aggiustamenti mirati e soprattutto a valorizzare finalmente, dopo tanti anni (l'ultimo è Chiarini, che gioca in prima squadra da quasi 15 stagioni..), i giovani talenti, che pare siano diversi in zona. E la finale di Coppa Italia in questo senso è stata particolarmente indicativa…. Per ora ci fermiamo qui. Nella prossima puntata esamineremo la stagione delle due semifinaliste, poi di tutte le altre.
(Continua)
Commenta per primo