Giorno triste per il baseball italiano e per il Milano in particolare che perde uno dei grandi protagonisti della sua storia. Se n'è andato a 78 anni Ugo Balzani. Era ricoverato da qualche tempo propria Verbania, sul lago Maggiore, vittima di una grave forma di Alzheimer. Un'uscita di scena silenziosa, come silenziosi sono stati gli ultimi anni della sua vita, minata da quel male che gli aveva impedito, tra l'altro, di frequentare ancora i vecchi compagni di un tempo, di tante vittorie con il suo Milano. Anche "baseball" per lui era diventata una parola lontanissima, che non trasmetteva più emozioni. L'ultima sua apparizione nell'ambiente risale ancora alla festa dei Cinquant'anni del Milano, poi purtroppo non è stato più possibile vederlo. Il funerale si terrà venerdì 28 febbraio alle 11 nella chiesa di San Leonardo lungolago di Pallanza (Verbania).
Parlare di Ugo Balzani vuol dire ricordare un grandissimo della nostra storia. L'unico, assieme a Gigi cameroni e ad Angelo Novali, ad aver vinto tutti e 8 gli scudetti del Milano, ad aver vissuto da protagonista l'epopea della grande Europhon. Nato a Milano il 25 ottobre del '35 era cresciuto assieme al fratello Andrea (di tre anni più giovane di lui, ma scomparso dieci anni fa) nel vivaio dell'Ambrosiana, al campo di via Rosselli, sotto la guida di un maestro come Lou Campo. Da quel vivaio uscirono molti grandi del baseball milanese e su alcuni di loro si fiondò Gianni Ghitti quando decise di gettare le basi di quella che sarebbe stata la grande Eurohon. Così passarono al Milano Ugo e Andrea Balzani, ma anche Andrea Goldstein, altro giovane promettente di quel fantastico gruppo.
Ugo Balzani arrivò al Milano nel 1957, contribuendo a riportare subito la squadra in serie A e andando a vincere, nel '58, il suo primo scudetto. Era il Milano di Elliot Van Zandt e poi del grande Gigi Cameroni che proprio nel '58 diventerà manager al posto dell'americano . Ugo Balzani è un interno (seconda base-interbase) fisicamente non eccezionale ma di grande classe, dotato di straordinaria velocità e soprattutto di una grinta e di un temperamento che ne faranno uno dei leader dell'Europhon. Fino agli ultimi anni, quando lascerà spazio in diamante ai vari Spinosa, Bianconi, Passarotto, Carestiato, ma verrà sempre utilizzato da Cameroni nei momenti difficili, magari come pinch hitter per risolvere qualche partita complicata. Come le due incredibili rimonte consecutive all'ultimo inning contro il Nettuno dei fratelli Lauri nel 1970 che portarono proprio la sua firma con due valide messe a segno entrando all'ultimo inning.
Nella sua lunga carriera rossoblù Balzani ha totalizzato 235 presenze in campionato in 14 stagioni, 21° giocatore della storia del Milano per partite giocate, ma certo tra i primissimi per titoli vinti: oltre agli 8 scudetti (1958-60-61-62-66-67-68-70) ha messo nella sua personale bacheca una coppa Italia ('67) e due coppe dei Campioni ('69 e '70). Negli ultimi anni fu anche coach di Cameroni, poi però uscì rapidamente dal giro e non ebbe più ruoli nel club.
Balzani fu anche 17 volte azzurro, debuttando in Nazionale agli Europei di Amsterdam del 1958 e partecipando anche a quelli del '60 e del '62 in cui l'Italia si trovò sempre ad arrendersi in finale all'invincibile Olanda del tempo. Ma il record più clamoroso che si lega alla carriera di Ugo Balzani è quello dei due fuoricampo messi a segno nello stesso inning (caso unico nella storia del Milano) sul campo della Coca Cola Bologna l'8 agosto 1965: i rossoblù vinsero 14-2 segnando 14 punti in un inning su Malaguti e Baravelli. Un'altra partita indimenticabile su cui Ugo ha messo la firma.
La redazione di Baseball.it si stringe intorno alla famiglia di Ugo Balzani ed esprime le più sincere condoglianze.
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