Importante novità nello staff tecnico della Rebecchi Nordmeccanica. Gianluca Marenghi, confermato per il terzo anno consecutivo come allenatore capo, avrà al fianco il venezuelano Orlando Perdomo che ricoprirà il ruolo di pitching-coach anche per il settore Giovanile. Una scelta societaria quindi non solo rivolta alla prima squadra dove Marenghi continuerà a contare anche sulla collaborazione del cugino Alberto.
Orlando Perdomo è specializzato nella preparazione dei lanciatori dopo una carriera trascorsa proprio in questo ruolo. Nonostante i suoi quasi trent'anni (è nato il 3 maggio 1984 a Ciudad Ojeda, stato Zulia) è uno dei tecnici più apprezzati nel suo Paese, dove gestisce anche un'Accademia. Dal 2002 al 2008 è stato giocatore professionista con l'organizzazione dei Detroit Tigers e nel 2009, dopo aver recuperato da un grave infortunio ad una spalla, la soddisfazione del Mondiale col Venezuela. Tre partite come partente, a Ratisbona contro la Germania, ad Haarlem (Olanda) contro la Corea del Sud e a Chieti contro il Canada. Per lui una vittoria ed una sconfitta unite al settimo posto finale del Venezuela, unica squadra capace di battere gli USA alla fine Campioni del Mondo.
Un biglietto da visita di lusso per il nuovo collaboratore di Gianluca Marenghi che dice: "Lavorare con al fianco un collega del genere non farà che agevolarmi. Cercherò di facilitargli il più possibile l'inserimento nella nostra realtà e mi attendo da lui un aiuto tangibile. Ormai anche ai nostri livelli l'organizzazione degli staff è sempre più specializzata ed anche noi da parte nostra sentivamo la necessità di un riferimento qualitativamente importante nel reparto lanciatori".
Un altro venezuelano, un orientamento non casuale." Ormai da anni la pista venezuelana è quella preferita dalla società – osserva Marenghi- e la cosa, devo dire, mi trova in piena sintonia. Il movimento venezuelano offre una scelta amplissima ed inoltre il carattere latino dei suoi rappresentanti ne facilita l'adattamento ai nuovi schemi di vita che una scelta all'estero richiede. E poi il fatto di avere nel gruppo stranieri di identica provenienza accelera anche il processo di affiatamento, aspetto molto importante essendo la nostra stagione relativamente corta rispetto ad altri sport".
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