Mancano poche ore alla prima stracittadina di Nettuno. Gli incroci e le curiosità si susseguono. Come ad esempio quella che riguarda i due capitani, Morville e Scorziello, entrambi con un passato nella vicina e rivale Anzio. Il baseball e lo sport non sono fatti solo di numeri o di risultati, ma anche di storie e di stranezze. Mauro Cugola su Baseball.it qualche giorno fa ricordava come nel 1948 ci fosse stato già un derby, ma di softball. Eppoi c'è quest'altra storia: due squadre di Nettuno con ex-capitani dell'Anzio. Fatto singolare vista la tradizionale competizione delle due vicine città tirreniche. Da una parte Nestore Morville, capitano del Nettuno2. Lui anziate, per anni giocatore cardine dei biancazzurri e figlio di Carlo Morville, storico manager biancoceleste. Dall'altra Danilo Scorziello, capitano del Nettuno Bc: nonostante sia figlio del tridente ha trascorso una lunga fetta della sua carriera con l'Anzio di cui è stato capitano e bandiera.
"Sarà uno spettacolo. Il tifo sugli spalti sarà diviso, ma ognuno dovrà sostenere i suoi beniamini senza uscire dagli schemi". La dichiarazione di Danilo Scorziello, rilasciata al "Granchio" che sarà in edicola tra poche ore, ricalca perfettamente quella di Nestore Morville sempre al settimanale di Anzio e Nettuno. "Sarà un derby spettacolare e spero che ci sia spettacolo anche sugli spalti nei limiti della correttezza".
Va sottolineato che le due interviste sono state rilasciate in due momenti diversi, ma il pensiero è praticamente identico, e la spiegazione la da lo stesso Morville: "Danilo era il capitano dell'Anzio quando io ho iniziato a giocare con la prima squadra. Sono cresciuto praticamente con lui sportivamente parlando, non mi è difficile credere che i valori e i pensieri siano molto simili". Anche Danilo Scorziello rimarca i forti legami che ci sono tra i giocatori delle due squadre: "Ci conosciamo praticamente tutti, come molti di loro ci sentiamo praticamente quotidianamente essendo amici anche fuori dal campo. Giocheremo per vincere senza risparmiarci, ma nel massimo della correttezza in campo".
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